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Bonus sociale rifiuti 2025: sconto del 25% sulla TARI per le famiglie in difficoltà. Requisiti, domanda e come funziona

di Marianna Quatraro pubblicato il
Come funziona il bonus TARI 2025

Il bonus sociale rifiuti 2025 offre uno sconto del 25% sulla TARI alle famiglie in difficoltà. Analisi di requisiti ISEE, normativa, modalità di erogazione, calcolo dello sconto, differenze territoriali e consigli utili

Nel 2025 prende avvio una misura attesa da molte famiglie: il bonus sociale rifiuti, uno sconto mirato sulla tassa sui rifiuti (TARI) volto a supportare nuclei in condizioni economiche svantaggiate. Questo intervento nasce in risposta all'esigenza di mitigare l'impatto dei costi dei servizi essenziali, ponendosi a fianco delle già esistenti agevolazioni su luce, gas e acqua. Il meccanismo, definito a livello nazionale, prevede una riduzione significativa dell'onere fiscale per una platea ampia di cittadini, agendo direttamente sul bilancio familiare e promuovendo una maggiore equità nell'accesso ai servizi pubblici. L’iniziativa si inserisce nel quadro degli strumenti sociali a sostegno dei più vulnerabili, con effetti estesi sul tessuto sociale nazionale.

Cos'è il bonus sociale rifiuti e quali sono le sue finalità

Il bonus sociale rifiuti rappresenta uno strumento di riduzione del 25% dell'importo dovuto per la TARI o altra tariffa corrispettiva associata al servizio integrato di gestione dei rifiuti urbani. L'obiettivo principale è alleggerire la pressione fiscale sulle famiglie che presentano una situazione economica precaria, introducendo una uniformità nazionale nelle modalità di accesso allo sconto. L’agevolazione, istituita a seguito della crescente sensibilità verso la sostenibilità sociale ed economica, si limita a una sola utenza domestica per nucleo, favorendo la redistribuzione delle risorse e rafforzando la protezione delle fasce più esposte a vulnerabilità economica. Tale strumento si affianca agli altri bonus sociali, integrandosi nel sistema di garanzie previste per la tutela delle famiglie disagiate. La misura, inoltre, offre un sostegno concreto volto a ridurre le disuguaglianze territoriali e promuovere una maggiore coesione sociale, obiettivo centrale delle recenti politiche di welfare pubblico.

Normativa di riferimento e percorso di attuazione del bonus

L'inquadramento giuridico di questa misura trova fondamento nell'articolo 57-bis del Decreto Legge n. 124/2019 e nel DPCM 21 gennaio 2025, n. 24, che disciplina principi e criteri attuativi dell’agevolazione. La pubblicazione in Gazzetta Ufficiale sancisce l’applicazione uniforme a livello nazionale, specificando i parametri economici e organizzativi necessari per la gestione della misura. ARERA – Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente – è incaricata di definire le modalità tecniche e operative per l’attribuzione dei benefici, nonché per la condivisione delle informazioni fra INPS, Comuni, gestori del servizio rifiuti e Sistema di gestione delle agevolazioni (SGAte).

Il percorso applicativo prevede un periodo transitorio per l’adeguamento dei sistemi e una serie di provvedimenti attuativi che garantiranno l’effettiva erogazione dello sgravio già per l’annualità 2025, pur con tempistiche intermedie legate alla definizione delle procedure informatiche e degli flussi di dati tra enti coinvolti.

Requisiti ISEE e criteri di accesso, chi ne ha diritto

L’accesso all’agevolazione è riservato ai soli utenti domestici che rispettino specifiche soglie di Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE). I criteri di ammissibilità prevedono:

  • ISEE ordinario pari o inferiore a 9.530 euro;
  • soglia elevata fino a 20.000 euro per famiglie con almeno quattro figli a carico;
  • possesso e utilizzo effettivo di un solo immobile o utenza domestica per nucleo familiare (l’agevolazione è riconosciuta per una sola abitazione).
La titolarità dell’immobile deve essere riconducibile a uno dei componenti della famiglia anagrafica. Il requisito indispensabile è la presentazione della Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) presso l’INPS o altri intermediari abilitati, indispensabile per l’attestazione ISEE in corso di validità. Non sono ammesse autodichiarazioni, né è previsto il cumulo di più agevolazioni nazionali sulla medesima utenza, sebbene a livello comunale possa sommarsi ad altri sconti laddove disciplinato. Questo sistema assicura un accesso trasparente e standardizzato a livello nazionale, limitando discrezionalità locali e favorendo una valutazione oggettiva delle condizioni di disagio economico.

Modalità di erogazione, come funziona e quando arriva lo sconto

Il riconoscimento dello sgravio avverrà in modo automatico, senza necessità per il cittadino di presentare una domanda specifica; spetta alle famiglie che hanno inviato la DSU all’INPS e hanno un ISEE entro i 9.530 euro, o fino a 20.000 euro se con almeno quattro figli a carico. Il meccanismo poggia su un flusso di dati integrato tra INPS, ARERA, Comuni, SGAte e gestori del servizio.

Le informazioni sulle famiglie aventi diritto sono estratte dal Sistema di gestione delle agevolazioni già impiegato per gli altri bonus sociali (energia, gas, acqua), previa verifica sulla validità dell’ISEE. La disponibilità del beneficio avviene retroattivamente rispetto all’anno precedente: per esempio, le attestazioni ISEE presentate nel 2025 saranno utilizzate per l’applicazione del beneficio nell’avviso di pagamento TARI relativo al 2025, con lo sconto che potrebbe essere visibile nella rata di saldo o conguaglio emessa a fine anno. Gli enti locali responsabili riceveranno periodicamente i dati aggiornati, applicando la riduzione solo agli aventi diritto.

Calcolo dello sconto, importo, durata e limiti dell’agevolazione

L’entità del beneficio è fissata nella riduzione del 25% dell’importo dovuto per la tassa sui rifiuti. Tale percentuale è calcolata sull’intero ammontare della TARI annua o della corrispondente tariffa, riferita a una sola utenza domestica. La durata dell’agevolazione coincide con l’anno di riferimento dell’ISEE valido e presentato. I limiti principali sono:

  • sconto valido unicamente su una sola utenza attribuibile al nucleo familiare, indipendentemente dal numero di immobili posseduti;
  • esclusione delle utenze non domestiche e di immobili vuoti non abitati;
  • in assenza di accreditamento del gestore al sistema SGAte, lo sgravio sarà calcolato come il 25% della spesa media nazionale per il servizio integrato di gestione rifiuti.
In media, stando ai dati ARERA e Cittadinanzattiva, il beneficio monetario oscillerebbe tra i 50 e i 150 euro annui, a seconda di Comune e importo della tariffa. La revisione dei parametri soglia avviene con cadenza triennale, per garantire l’adeguamento al mutamento dei prezzi e delle condizioni socioeconomiche.

Come viene finanziato il bonus sociale rifiuti e la componente perequativa

La copertura finanziaria dell’agevolazione non grava sulle casse comunali, bensì su un meccanismo nazionale di ripartizione: ogni utenza domestica e non domestica contribuisce tramite una componente perequativa aggiuntiva di 6 euro annui, applicata all’importo TARI della bolletta. Gli importi raccolti confluiscono nella Cassa per i Servizi Energetici e Ambientali (CSEA), che gestisce il fondo di perequazione per la copertura delle agevolazioni. Questa soluzione garantisce la sostenibilità del beneficio su scala ampia, rendendo neutrale l’impatto sulle finanze degli enti locali. La componente perequativa (UR3) è soggetta a revisione annuale da parte di ARERA, con possibilità di differenziare l’importo tra utenze domestiche e non domestiche in funzione delle necessità di gestione e copertura effettiva delle agevolazioni concesse.

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