Sono numerosi le occasioni di investimenti a disposizione degli italiani. Una dopo l'altra pensiamo a Btp, obbligazioni, azioni, Etf, conti deposito e fondi investimento.
Al di là dei rendimenti proposti da ciascuna di queste soluzioni, se c'è un aspetto a cui prestare attenzione c'è la tassazione applicata. Si tratta di una variabile da tenere sempre ben presente in quanto incide sul calcolo del guadagno finale. Approfondiamo quindi:
I Btp sono i Buoni del tesoro poliennali. Sono titoli a medio-lungo termine, con una cedola fissa pagata semestralmente. Le varie scadenze esistenti sul mercato consentono agli investitori di programmare flussi di cassa nell'arco dell'anno. I Btp sono offerti tramite un'asta marginale con determinazione del prezzo di aggiudicazione e della quantità emessa. È previsto un meccanismo di esclusione delle domande speculative.
Per ogni titolo in emissione le commissioni sono riconosciute in base alla vita residua, in termini di numero di giorni tra la data di regolamento dell'asta e la scadenza del titolo. Previsto una tassazione agevolata per i Buoni del tesoro poliennali rispetto alle aliquote previste per altri strumenti finanziari. Più esattamente è al 20% a differenza del 26% applicato in quasi tutti gli altri strumenti finanziari.
Esistono molti tipi diversi di obbligazioni. Variano a seconda di chi li emette, della durata fino alla scadenza, del tasso di interesse e del rischio. Le obbligazioni societarie sono emesse da società. Hanno più rischi dei titoli di stato perché le società non possono aumentare le tasse per pagare i titoli. Come le azioni, le obbligazioni possono essere impacchettate in un fondo comune obbligazionario.
Molti investitori individuali preferiscono lasciare che un gestore esperto di fondi scelga la migliore selezione di obbligazioni. Sebbene generalmente considerate sicure, le obbligazioni presentano alcuni rischi. Sono tassate secondo due aliquote: al 12,5% per quelle statali e di enti internazionali, al 26% per tutti gli altri tipi di titoli.
Il mercato azionario è il luogo dell'emissione, dell'acquisto e della vendita di azioni negoziate. Le azioni rappresentano la proprietà frazionata in una società e il mercato azionario è il luogo in cui gli investitori possono acquistare e vendere la proprietà di tali beni. Un mercato azionario efficiente è considerato fondamentale per lo sviluppo economico, in quanto offre alle aziende la possibilità di accedere rapidamente al capitale pubblico.
Il mercato azionario ha due scopi molto importanti. Il primo è fornire capitale alle aziende che possono utilizzare per finanziare ed espandere le proprie attività. Lo scopo secondario del mercato azionario è quello di dare agli investitori l'opportunità di condividere i profitti delle società quotate in borsa. I guadagni derivanti dalla compravendita di azioni sono tassati al 26%
Nel caso in un Etf, il fornitore di fondi possiede le attività sottostanti, progetta un fondo per monitorare le loro prestazioni e vende le azioni di quel fondo agli investitori. Gli azionisti possiedono una parte di un Etf, ma non possiedono le attività sottostanti nel fondo. Sebbene siano progettati per tracciare il valore di un'attività o di un indice sottostante, vengono scambiati a prezzi determinati dal mercato che di solito differiscono da quell'attività.
Gli Etf armonizzati sono quelli conformi alle direttive europee e sono quotati sulle Borse europee. Su di loro si applica una ritenuta a titolo di imposta del 26%. Gli Etf non armonizzati non sono conformi alle direttive europee e sono quotati su altri mercati. Su di loro la ritenuta a titolo di acconto del 26% e tassazione ordinaria Irpef.
Il rendimento al quale si ha diritto vincolando una somma del conto deposito è calcolato in base al tasso creditore della banca ed è tassato al 26%, in base alla normativa vigente.
I fondi di investimento permettono di assumere gestori di investimenti professionali, che possono offrire rendimenti migliori e una gestione del rischio più adeguata;beneficiare di economie di scala ovvero minori costi di transazione; aumentare la diversificazione degli asset per ridurre alcuni rischi non sistematici. Se le operazioni generano anche una plusvalenza, il guadagno maturato al 30 giugno 2014 è tassato al 20%, mentre successivamente l'aliquota applicata è al 26%.