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Tasse su box in affitto? Quali sono e chi le paga nel 2025

Box auto in affitto nel 2025: quali tasse si pagano, chi tenuto a versarle e come funziona la tassazione per proprietari e inquilini

Autore: Marianna Quatraro
pubblicato il
e aggiornato con informazioni attualizzate il
Tasse su box in affitto? Quali sono e ch

L'affitto di un box auto è una soluzione pratica e versatile per chi necessita di uno spazio aggiuntivo per parcheggiare il proprio veicolo o custodire oggetti. Nel contesto italiano, le tasse sui box in affitto variano in funzione della tipologia di contratto, della destinazione d’uso e della pertinenza rispetto all’abitazione principale.

Tasse su box in affitto nel 2025, panoramica completa

Affittare un box auto comporta l’assoggettamento a una serie di imposte e tributi, che dipendono dalla natura del contratto e dalla relazione del box con la prima casa. Nel 2025 le principali imposte e tasse applicabili sono:

  • Imposta di registro: pari al 2% del canone annuo, con un importo minimo di 67 euro per la prima annualità;
  • Imposta di bollo: 16 euro ogni quattro facciate scritte (od ogni 100 righe) del contratto;
  • IMU (Imposta Municipale Unica): dovuta solo se il box non ha il vincolo di pertinenza con l’abitazione principale;
  • TARI (Tassa sui rifiuti): generalmente dovuta dall’inquilino per tutti i box che possano produrre rifiuti secondo quanto previsto dai regolamenti comunali.

Regimi fiscali per l’affitto di box, ordinario e cedolare secca

La scelta del regime fiscale incide direttamente sulla fiscalità applicata al canone percepito:

  • Regime ordinario (IRPEF): i canoni percepiti vanno dichiarati come redditi fondiari, soggetti alle aliquote progressive IRPEF. Questa modalità si applica in quasi tutti i casi di locazione esclusiva del box auto.
  • Cedolare secca: utilizzabile solo se il box auto è pertinenza locata contestualmente all’abitazione principale; l’aliquota è generalmente al 21%. Se il contratto del box è separato da quello dell’appartamento, la cedolare secca è applicabile solo se nel contratto viene richiamata esplicitamente la disciplina dell’immobile abitativo già locato con cedolare secca, in conformità agli orientamenti dell’Agenzia delle Entrate.

È pertanto necessario che i contratti siano redatti con attenzione, prevedendo le clausole di collegamento e il richiamo alle normative pertinenti (articoli 1571 e seguenti del Codice Civile, nonché alle disposizioni tributarie vigenti).

Modalità di registrazione e divisione delle spese

La registrazione del contratto è obbligatoria presso l’Agenzia delle Entrate se la durata è superiore a 30 giorni nell’arco dell’anno. I costi di registrazione (imposta di registro e bollo) sono generalmente ripartiti al 50% tra locatore e conduttore, salvo diversa pattuizione. Per contratti pluriennali è possibile versare l’imposta di registro in un’unica soluzione per tutta la durata o annualmente entro trenta giorni dalla scadenza dell’annualità precedente.

La registrazione può avvenire tramite modello RLI, sia in formato cartaceo che telematico, prevista per ogni contratto superiore alla soglia temporale di legge. Anche per i rinnovi o le risoluzioni anticipate è necessario un adempimento formale all’Agenzia delle Entrate, entro i termini previsti dalla normativa vigente (art. 17, D.P.R. 131/1986).

IMU e TARI quando si pagano e chi è il soggetto obbligato

L’IMU (Imposta Municipale Unica) si applica ai box auto non pertinenziali: se il box è associato alla prima casa, l’imposta non è dovuta; per le altre tipologie di immobili, va calcolata secondo la rendita catastale rivalutata del 5% e moltiplicata per il coefficiente stabilito (generalmente 160 per la categoria C/6). Eventuali detrazioni o aliquote ridotte sono previste dai singoli comuni.

L’obbligo di pagamento dell’IMU grava sempre sul proprietario, anche in presenza di un contratto di locazione attivo. L’inquilino non è mai tenuto al pagamento di questa imposta.

La TARI va corrisposta dall’occupante effettivo del box, di norma l’inquilino, se la durata del contratto supera i sei mesi. Per i contratti inferiori, l’obbligo rimane a carico del proprietario, che può eventualmente rifarsi sull’inquilino tramite accordi contrattuali. In alcuni casi, il Comune può riconoscere esenzioni per box auto non utilizzati, privi di utenze e non idonei a produrre rifiuti.

Le spese tra locatore e conduttore, manutenzione e oneri accessori

Le spese ordinarie e condominiali relative al box sono a carico dell’inquilino (conduttore), mentre gli oneri straordinari spettano al proprietario (locatore), salvo differenti accordi contrattuali. È inoltre possibile che le spese condominiali relative al box vengano suddivise in maniera autonoma, trattandosi di una proprietà separata rispetto all’appartamento principale.

Nella stesura del contratto occorre essere molto precisi nella ripartizione degli oneri per prevenire future controversie, facendo riferimento anche agli articoli di legge applicabili (art. 1576 c.c. e seguenti).

Simulazione di calcolo tasse per l’affitto di un box auto

Si riportano degli esempi indicativi per un box auto in affitto a 100 euro al mese (1.200 euro/anno):

  • Imposta di registro: 2% su 1.200 euro = 24 euro (minimo comunque 67 euro per il primo anno);
  • Imposta di bollo: 16 euro ogni 4 facciate o 100 righe di contratto (es.: 32 euro per 2 facciate);
  • IMU: variabile a seconda della rendita catastale, mediamente circa 300 euro/anno per aree urbane;
  • TARI: circa 40–50 euro/anno (dipende molto dal Comune);
  • Guadagno netto per il proprietario: circa 800–900 euro/anno dopo imposte, secondo aliquote e tributi effettivi dovuti.

FAQ: domande frequenti sulle tasse sui box in affitto

  • A chi spetta la TARI in caso di affitto?
    In caso di contratti superiori a sei mesi, la TARI è sempre a carico dell’inquilino; per periodi inferiori spetta al proprietario.
  • Il contratto di locazione del box deve essere registrato?
    Sì, la registrazione è obbligatoria se il contratto supera i 30 giorni annuali.
  • Quando si applica la cedolare secca?
    Solo se il box è pertinenza dell’abitazione e locato con essa o se nel contratto è richiamato esplicitamente il collegamento con l’immobile abitativo.
  • Il canone di locazione è libero?
    Sì, è determinabile secondo gli accordi tra le parti e i valori medi di mercato.
  • Quali sono le categorie catastali per i box?
    I box auto rientrano generalmente nella categoria catastale C/6.

Per ulteriori approfondimenti è possibile consultare le linee guida dell’Agenzia delle Entrate e rivolgersi a un consulente per la gestione fiscale dei redditi da locazione.

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