Cucine induzione obbligatorie nuova legge Ue
Cosa potrebbe prevedere il nuovo obbligo Ue di sostituzione delle cucine con nuove a induzione: prime indiscrezioni, chiarimenti e nuovi obblighi già ufficiali
Una nuova legge Ue potrebbe imporre anche le cucine a induzione obbligatorie per le case? Dopo recenti direttive Ue che impongono l’obbligo di ristrutturazione di alcune tipologie di case, sostituzione di caldaie e installazione di pannelli solari, sembra che il piano verso un mondo più green e più efficiente dal punto di vista energetico possa prevede anche l’obbligo per i cittadini di acquisto solo di cucine a induzione.
Esattamente come previsto per le caldaie, il nuovo obbligo Ue potrebbe prevedere la sostituzione di tutte le cucine a gas con cucine a induzione e, anche in questo caso, il passaggio potrebbe essere graduale.
Le cucine a induzione presentano numerosi vantaggi, soprattutto per quanto riguarda la sicurezza e l’efficienza.
Le cucine a induzione non usano il gas come combustibile per generare una fiamma che riscalda pentole e padelle ma hanno una superficie costituita da una lastra uniforme in vetroceramica, al di sotto della quale sono posizionate una serie di bobine, poggiate su un nucleo di ferrite.
Quando si attiva un fuoco della piastra a induzione, una corrente elettrica attraversa le bobine, generando un campo magnetico che riscalda la pentola posizionata sopra il fornello e relativo contenuto.
Grazie a questo meccanismo, i fornelli dei piani a induzione si scaldano molto velocemente, permettendo così di portare l’acqua a ebollizione in minor tempo, e di cucinare più velocemente, in generale, raggiungendo la temperatura desiderata per una determinata cottura e questo riduce sensibilmente i tempi di cottura e, di conseguenza, di energia.
Dunque, la tecnologia a induzione risulta essere decisamente efficiente dal punto di vista energetico, garantendo un minor di dispendio, appunto, di energia.
La nuova (eventuale) legge Ue di sostituzione delle cucine segue, di poco tempo, le nuove leggI Ue che impongono ristrutturazioni edilizie di case vecchie, sostituzione delle caldaie e installazione di pannelli solari.
Partendo dall’obbligo di sostituzione delle caldaie a gas, una nuova recente direttiva Ue ha previsto lo stop alle caldaie a gas, con l’obiettivo di superarle del tutto in qualche anno, visto che si tratta di impianti inquinanti. Il limite temporale fissato è il 2029.
La scomparsa delle caldaie a gas sarà, infatti, progressivo sarà progressivo: il primo step potrebbe avvenire tra il 2025 e il 2026, quando non saranno più disponibili i relativi incentivi che saranno, invece, esclusivamente rivolti all’installazione di tecnologie alternative e alla sostituzione dei vecchi impianti, fino ad arrivare al 2029, data limite per lo stop alla vendita sul mercato delle caldaie autonome alimentate a fonti fossili.
Prima ancora dell’imposto obbligo di sostituzione delle caldaie a gas, la stessa Ue ha presentato una nuova legge per la ristrutturazione obbligatoria delle case per ridurre le emissioni inquinanti delle case italiane e garantire maggiore efficientamento energetico, con l’obiettivo entro il 2030, di avere tutti gli immobili sia residenziali e sia non residenziali con classe energetica E.
Secondo quanto previsto dalla nuova legge europea, l’obbligo di ristrutturazione varrà per tutte le case e gli edifici di classe inferiore a E ed entro il 2023 tutti gli edifici e le case di classe energetica inferiore a E, cioè F e G, dovranno essere ristrutturati per migliorare la propria classe energetica e ridurre, quindi, le proprie emissioni inquinanti.
I passaggi previsti dalla nuova direttiva europea sono i seguenti:
L’obiettivo dell’Ue è raddoppiare la capacità fotovoltaica europea e installare 600 nuovi gigawatt entro il 2030, un progetto che sarà a tappe, come annunciato, per cui: