Una storica sentenza in Italia obbliga Opel a sostituire gratuitamente gli airbag Takata difettosi, offrendo anche auto sostitutiva e rimborso per il traino. Tutti i dettagli sui diritti dei proprietari e sulle procedure.
La questione legata agli airbag prodotti dalla società giapponese Takata è emersa come uno dei problemi di sicurezza automobilistica più rilevanti degli ultimi anni. Diverse case automobilistiche, tra cui Opel, si sono trovate coinvolte a causa dell’impiego di questi dispositivi nei loro veicoli. Il difetto identificato nei componenti riguarda la chimica del gas all’interno dell’airbag, nello specifico il Nitrato di Ammonio Fase Stabilizzata (PSAN), il cui deterioramento nel tempo può portare a un’esplosione incontrollata dell’apparato durante un urto. Invece di gonfiarsi normalmente, il dispositivo può frammentarsi e disperdere metallo nell’abitacolo, con il rischio concreto di lesioni gravi o mortali per i passeggeri.
L’allerta globale scatta nel 2024, anno in cui il gruppo Stellantis – che controlla diversi brand europei – avvia campagne di richiamo per la sostituzione preventiva degli airbag difettosi su veicoli Citroën e DS. Tuttavia, analoga iniziativa non viene immediatamente estesa ai modelli Opel, anche se dotati di componenti simili. Questa mancanza di tempestività nella gestione del richiamo ha suscitato perplessità e allarmi tra clienti, associazioni di tutela e menti esperte del settore.
Nel panorama dell’industria automobilistica europea, il caso dei sistemi di sicurezza Takata su Opel è stato osservato con attenzione sia dai media specializzati che da autorità nazionali e comunitarie. Oltre agli aspetti tecnici, la questione solleva importanti interrogativi in materia di tutela dei consumatori e responsabilità dei costruttori: come garantire la sicurezza dei cittadini e quali azioni debbano essere adottate nei confronti dei componenti potenzialmente difettosi?
Il focus di tale vicenda non è solo sul danno economico, ma anche su quello sociale e personale che una simile problematica può generare. Le iniziative legali e le richieste di associazioni come il Movimento Consumatori hanno dato voce a migliaia di automobilisti, chiedendo interventi immediati e, soprattutto, misure efficaci volte alla prevenzione di rischi per la salute pubblica.
Una svolta significativa nella vicenda è arrivata grazie a un’azione inibitoria collettiva guidata dal Movimento Consumatori nei confronti di Opel Automobile GmbH e PSA Italia S.p.A. Questa procedura avviata presso la Sezione Imprese del Tribunale di Torino è stata determinata dalla ritenuta inadeguatezza della campagna di richiamo attuata per i veicoli equipaggiati con i famigerati dispositivi Takata. Secondo quanto riportato, mentre altri marchi controllati da Stellantis avevano già bloccato la circolazione dei mezzi coinvolti ed emanato comunicazioni circostanziate a tutela dei clienti, le stesse misure non erano state applicate con sufficiente efficacia ai veicoli Opel.
Il Tribunale, dopo aver constatato la sussistenza dei presupposti giuridici e la gravità dei rischi per l’incolumità pubblica, ha accolto la richiesta di adottare misure cautelari immediate. La decisione impone alle società coinvolte di:
Sotto il profilo normativo, il quadro di riferimento europeo ribadisce con forza tali obblighi, facendo leva su regolamenti che disciplinano la sicurezza dei veicoli e la responsabilità per danno da prodotto difettoso (direttiva 85/374/CEE e ss.mm.ii.). Simili principi sono declinati nel Codice del Consumo italiano (D.Lgs. 206/2005), a ulteriore garanzia degli acquirenti e proprietari dei veicoli in circolazione.
L’adozione di queste misure cautelari rappresenta un caso significativo anche per altre situazioni analoghe, consolidando l’importanza dell’azione collettiva come strumento di pressione per la tutela della cittadinanza dinanzi ai giganti industriali. In questo contesto, la trasparenza, la tempestività degli interventi e la corretta informazione assumono un ruolo essenziale nel ristabilire la fiducia nei confronti dei marchi coinvolti.
La procedura per la sostituzione senza addebiti degli airbag Takata sugli esemplari Opel coinvolti prevede alcuni passaggi ben delineati, ideati per salvaguardare la sicurezza dei conducenti e agevolare le famiglie colpite dal blocco preventivo dei veicoli:
Per agevolare chiunque si prepari ad affrontare il percorso di sostituzione, ecco uno schema riassuntivo delle azioni da intraprendere:
| Fase | Descrizione |
| Ricezione comunicazione | Invio di lettera o mail informativa da parte delle società responsabili per blocco guida e richiesta intervento |
| Richiesta supporto | Contatto telefonico, via email o su portali dedicati per attivare la pratica di auto sostitutiva e organizzazione traino |
| Presa in carico presso officina | Consegna della vettura presso centro autorizzato; intervento gratuito di sostituzione airbag Takata |
| Restituzione veicolo | Riconsegna al proprietario a conclusione delle attività tecniche |
L’efficienza e la precisione nell’applicazione di queste linee guida sono garantite dalle misure imposte dal Tribunale e dai meccanismi di auditing previsti dagli organismi di tutela consumatori. In caso di inadempienze, è consigliabile documentare ogni passaggio e conservare le comunicazioni ricevute e inviate, per far valere i propri diritti secondo quanto previsto dalla normativa vigente.