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All'estero si guadagna davvero di più? E si riesce anche a risparmiare rispetto al costo della vita? Analisi ed esempi

di Marianna Quatraro pubblicato il
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Quanto conviene davvero lavorare all’estero per avere stipendi maggiori e riuscire a risparmiare di più: la situazione e i vantaggi reali

Lavorare all’estero permette davvero di guadagnare e risparmiare di più? Andare a lavorare all’estero sta diventando sempre più l’ambizione di tanti, soprattutto se impiegati in determinati settori e comparti, pensiamo ai medici, ai ricercatori, agli ingegneri. 

La preparazione dei lavoratori italiani è molto apprezzata all’estero, sia per impieghi che presuppongono grande studio e competenza, sia per impieghi più manuali e che non richiedono particolari titoli di studio. E, dal canto loro, gli italiani accettano sempre più le offerte estere, con la speranza di guadagnare di più rispetto che in Italia.

Del resto, si sa, gli stipendi italiani sono tra i più bassi garantiti e tutti aspirano sempre al meglio. Ma è davvero reale che andando fuori si ha la possibilità di guadagnare di più e metter più soldi da parte? Cerchiamo di seguito di far chiarezza sulla situazione.

  • Andare a lavorare all’estero per guadagnare di più e avere maggiori risparmi, la realtà
  • Il problema di lasciare il proprio Paese sono gli stipendi molto bassi e poco dignitosi per quanto e come si lavora in Italia

Andare a lavorare all’estero per guadagnare di più e avere maggiori risparmi, la realtà

Ci sono Paesi esteri, in prima fila la Svizzera, la Germania, gli Stati Uniti, prima c’era anche l’Inghilterra, dove effettivamente si guadagna di più, a volte anche molto più, che in Italia. Basti pensare ad un insegnante di liceo: se nel nostro Paese guadagna circa 1.600 euro, in Germania può arrivare ad avere 3mila euro al mese.

Andare all’estero offre il vantaggio di avere retribuzioni migliori, e quindi un tenore di vita più alto, insieme anche a migliori opportunità di carriera.

Si tratta di dati oggettivi che emergono chiaramente da recenti analisi, che posizionano i livelli salariali italiani come fanalino d'Europa, persino alle spalle della Grecia.

Ma lavorare fuori dai nostri confini e guadagnare di più, riuscendo anche a risparmiare maggiormente, non è una verità assoluta. Tutto dipende, come sempre, da diversi fattori, per esempio, dal tipo di lavoro che si svolge, perché si può andare all’estero e fare il cameriere in un ristorante per qualche soldo in più rispetto all’Italia, o andarci per fare il medico, per migliaia di euro in più rispetto a quanto si prende nel nostro Paese.

Dipende poi da dove ci si trasferisce e dai costi che bisogna spendere per vivere in un Paese dove, certo, si guadagna di più, ma si spende anche di più, per fare la spesa, per mangiare al ristorante, per usufruire di beni e servizi primari.

E poi ci sono Paesi, come la Svizzera e proprio gli Stati Uniti, dove a fronte di stipendi di migliaia di euro, rispetto ai pochi soldi pagati in Italia, gran parte deve essere spesa per assicurarsi i servizi sanitari.

Questo accade dove la sanità è privata e, se non viene pagata tramite apposite assicurazioni, non garantisce le cure in casi di incidenti o malattie, a meno che non si tratti di servizi primari urgenti. 

Se, per esempio, si fa un lavoro in Svizzera e si guadagnano 5mila euro al mese, magari in Italia si sarebbero avuti per lo stesso impiego neppure 2mila euro al mese, ma si pagano 1.500 euro di sanità e 1.500 euro di affitto, lo stipendio resterebbe comunque di 'appena' 2mila euro.

Cambiano anche i costi nel caso in cui si voglia acquistare una casa, in Italia o all’estero. E’ vero, infatti, che fuori magari le case possono costare molto più che nel nostro Paese, ma è anche vero che se si guadagnano 5-6mila euro al mese, è sempre riuscire a comprare una casa anche da 400-500mila euro.

In Italia, i costi di case, comode, almeno trilocali, mediamente è di poco più di 200mila euro, ma gli stipendi sono molto più bassi, possono oscillare tra i 1.300 e i 2mila euro al mese, ma 5mila euro li guadagna solo un dirigente e quasi verso fine carriera e non chi lavora da poco, come può accadere fuori, per quella illustre meritocrazia che poco, pochissimo, viene riconosciuta ai lavoratori italiani.

Probabilmente a fronte di alti stipendi e contestuali spese da sostenere, però, forse il risparmio, lavorando all’estero, sarebbe a rischio. O meglio, chi vuole, qualcosina da parte può sempre riuscire a metterla, pur con qualche sacrificio, ma poco cambia rispetto al restare in Italia. Poco comunque si riesce a risparmiare.

C’è anche chi, però, vive molto bene in Italia. Stiamo parlando di coloro a cui nulla manca, che ricoprono posizioni lavorative di prestigio e guadagnano abbastanza da poter comprare una casa senza problemi, poter vivere dignitosamente senza farsi mancare nulla, e che a lasciare il loro Paese mai ci penserebbero, perché qui stanno bene e vivono bene. 

Il problema di lasciare il proprio Paese sono gli stipendi molto bassi e poco dignitosi per quanto e come si lavora in Italia

Il motivo per cui tantissimi lavoratori e studenti lasciano l’Italia, quasi obbligatoriamente a volte, è molto semplice e sempre lo stesso: retribuzioni basse che non solo non permettono di vivere dignitosamente e come si vorrebbe ma che non valorizzano neppure la professionalità dei singoli lavoratori.

Ci sono persone che guadagnano appena 1.300 euro ma che per l’impegno che profondono nel lavoro, le mansioni svolte e i ruoli ricoperti, dovrebbero avere almeno 2mila euro. 

Ci sono figure professionali, difficili da inquadrare o che costerebbero troppo, assunti come collaboratori o con Partita Iva, che per preparazione, studi, competenze, potrebbero guadagnare 3-4mila euro al mese, e invece ne prendono neppure 2mila e sono anche costretti a pagare tasse e contributi previdenziali.

Probabilmente se il sistema occupazione italiano cambiasse davvero rotta e se venissero riconosciuti ai lavoratori gli stipendi che meritano, nessuno andrebbe via e, anzi, sarebbe proprio la nostra Italia ad attrarre lavoratori e studenti dall’estero.