Dal primo ottobre 2025 Milano aggiorna le regole di accesso e circolazione in Area B e Area C: nuove normative, sistemi di controllo avanzati, deroghe temporanee, sanzioni e un focus su ambiente e mobilitŕ urbana.
Dal 1° ottobre 2025 entra in vigore una nuova disciplina per la viabilità urbana milanese, segnando un'evoluzione radicale nelle politiche di restrizione del traffico legate alla tutela ambientale. Due zone strategiche del capoluogo lombardo, denominate Area B e Area C, vedranno rafforzarsi i divieti di accesso e circolazione per determinate categorie di veicoli, in particolare quelli a maggior impatto ambientale.
Questo aggiornamento regolamentare nasce dall'esigenza di ridurre inquinamento atmosferico e traffico cittadino, consolidando l'impegno dell'amministrazione verso una mobilità sempre più sostenibile. Le novità si inseriscono in un piano d'azione supportato da strumenti di monitoraggio automatico, sensori tecnologici e procedure innovative di verifica. La nuova disciplina comporterà significative conseguenze pratiche per automobilisti, aziende e residenti, con un impatto diretto sulla scelta dei mezzi di trasporto e sulle modalità d'accesso al territorio urbano.
L'Area B ricopre la porzione più ampia del territorio comunale milanese, con una superficie superiore al 70% della città e 188 varchi monitorati da telecamere. È una zona a traffico limitato (ZTL) non soggetta a pagamento per l'accesso, ma con severi vincoli ambientali: la sua attivazione risale al 2019, applicandosi dal lunedì al venerdì, dalle 7:30 alle 19:30, ad esclusione dei giorni festivi. L'obiettivo è contenere i veicoli più inquinanti, limitando l'utilizzo di vetture datate e incentivando la transizione verso motorizzazioni a basse emissioni.
Nel cuore della città si colloca invece l'Area C, istituita nel 2012 all'interno della Cerchia dei Bastioni. Questa ZTL è attiva anch'essa nei giorni feriali nella medesima fascia oraria, ma differisce per la presenza di un ticket di accesso giornaliero. L'area presenta 43 varchi elettronici e una regolamentazione specifica sia per veicoli privati che per il trasporto pubblico, con regole spesso più restrittive rispetto ad Area B. Entrambe rappresentano strumenti centrali per la pianificazione ambientale urbana, differenziandosi per ambito territoriale, modalità di controllo e criteri di ammissibilità dei veicoli.
La disciplina in arrivo introduce restrizioni all'ingresso rigide per i veicoli a combustione interna, in ottemperanza agli obiettivi comunali e ai regolamenti europei sul clima. In Area C, dal 1° ottobre 2025, sarà precluso l'accesso alle automobili a benzina classe Euro 3 e ai bus M2 e M3 Euro III alimentati a benzina. Per questi veicoli non è prevista alcuna forma di esenzione o accompagnamento: chi trasgredisce è soggetto a immediato sanzionamento automatico tramite varchi elettronici.
In Area B, l'aggiornamento normativo impone invece divieti su auto e trasporto cose a benzina Euro 3. Sono previste particolari misure transitorie per i primi dodici mesi d'applicazione, mirate a favorire la graduale sostituzione del parco circolante. Di rilievo è anche l'obbligatorietà, per alcune categorie di mezzi pesanti e autobus, di installare sensori per l'angolo cieco, elemento che contribuisce a rafforzare il quadro di sicurezza stradale e controllo automatico. Ulteriori restrizioni interesseranno nei prossimi anni anche motocicli e ciclomotori, secondo un calendario progressivo.
Nel dettaglio, le categorie interessate dai divieti includono:
Dall'autunno 2025, i veicoli adibiti al trasporto di almeno otto persone e gli autocarri tra 3,5 e 12 tonnellate dovranno necessariamente essere dotati di sensori per la rilevazione dell'angolo cieco. L'installazione di tali dispositivi si abbina all'obbligo di apporre specifici adesivi di segnalazione, già in essere per alcune categorie.
L'inosservanza comporta il rilevamento automatico tramite i varchi d'accesso, in quanto il sistema telematico registra la presenza o meno dei requisiti e avvia il procedimento sanzionatorio in tempo reale.
Durante la fase di transizione successiva all'entrata in vigore delle nuove regole, sono previste misure d'accompagnamento pensate per mitigare l'impatto sulle categorie più coinvolte. I possessori di veicoli in divieto possono aderire al programma MoVe-In, un servizio che consente la circolazione fino a un tetto massimo di chilometri annuali, differenziato per classe ambientale e tipologia di veicolo: ad esempio, per i diesel Euro 4 e 5, il limite è di 1.800 km all'anno. Questo strumento applica il monitoraggio continuo della percorrenza a prescindere da orari e giorni settimanali, attraverso una “scatola nera” omologata. Le regole sono:
L'inosservanza delle regole comporta sanzioni amministrative che vanno, in base alla normativa vigente, da 163 a 658 euro per singola infrazione, con l'ulteriore rischio di sospensione della patente fino a 30 giorni in caso di recidiva nell'arco di due anni. Il sistema di controllo si basa su monitoraggio elettronico permanente ai varchi di accesso, con identificazione automatica della targa e verifica incrociata sulla conformità del veicolo alle norme ambientali.
Un servizio online offerto dal Comune di Milano permette ai cittadini di verificare preventivamente, inserendo il numero di targa, la possibilità di accedere o meno all'interno delle due zone regolamentate.
La rimodulazione delle restrizioni nei confini cittadini mira a favorire una mobilità più sostenibile, in linea con il Piano Aria e Clima comunale e gli obiettivi europei di decarbonizzazione. Il progressivo inasprimento delle limitazioni intende ridurre drasticamente le emissioni prodotte dai veicoli tradizionali, accelerando il passaggio verso auto elettriche, ibride e altre forme di trasporto a basso impatto.
Oltre al miglioramento della qualità dell'aria, il piano incentiva la diminuzione del traffico veicolare privato e promuove l'utilizzo di soluzioni alternative come la mobilità pubblica, ciclabile e condivisa. L'adozione di sistemi digitali di controllo costituisce una garanzia supplementare di efficienza, trasparenza e rispetto delle regole, tracciando un percorso di innovazione che si rifletterà anche sulle future generazioni di regolamentazione urbana.