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Auto aziendale ad uso promiscuo e nuove tabelle rimborsi chilometrici Aci. Calcoli, esempi e applicazioni

di Chiara Compagnucci pubblicato il

Un 2025 molto importante per le auto aziendali date in uso prmiscuo ma non solo ai dipendenti. Un firnge benefit importante che oltre le modifiche in Manovra Finanziaria viene aggiornato come ogni anno anche con le nuove tabellaic per il rimboros chilometrico

Le nuove tabelle ACI 2025 rappresentano un aggiornamento fondamentale per il calcolo dei fringe benefit e dei rimborsi chilometrici relativi alle auto aziendali ad uso promiscuo. Pubblicate in Gazzetta Ufficiale, queste tabelle si applicano a partire dal 1 gennaio 2025 e sono suddivise per tipologia di veicolo e alimentazione. Esse definiscono i costi chilometrici di esercizio, contribuendo a determinare correttamente il valore dei beni concessi ai dipendenti sia per uso lavorativo che privato. L’utilizzo delle nuove tabelle è obbligatorio per tutte le aziende in quanto riconosciuto ufficialmente dall’Agenzia delle Entrate.

Calcolo del rimborso chilometrico ed esempi concreti con le nuove tabelle ACI 2025 aggiornate

Il calcolo del rimborso chilometrico con le nuove tabelle ACI 2025 rappresenta un aspetto essenziale per le aziende che desiderano gestire in maniera ottimale le compensazioni relative ai veicoli aziendali. Le tabelle forniscono i costi chilometrici di esercizio in base al tipo di veicolo e alla sua alimentazione. Per determinare il rimborso, si moltiplica il costo chilometrico per la distanza percorsa, considerando il limite di 15.000 km annui per la percorrenza convenzionale.

Ad esempio, un dipendente che utilizza un'autovettura a benzina con un costo chilometrico di 0,50 euro percorre 12.000 km per motivi lavorativi. Il rimborso si calcola moltiplicando 0,50 euro per 12.000 km, risultando in un rimborso di 6.000 euro. La precisa determinazione dei costi consente di tenere conto di fattori come i consumi di carburante, la manutenzione e l'usura del veicolo.

La legge di bilancio 2025 ha introdotto nuovi elementi per stimolare l'uso di automobili a basso impatto ambientale, influenzando il computo dei fringe benefit e i relativi rimborsi. Per i veicoli elettrici e plug-in, le percentuali di riduzione della tassazione dei fringe benefit sono state ricalibrate per riflettere un minore impatto ambientale, portando a una tassazione inferiore rispetto ai veicoli tradizionali.

Un ulteriore esempio potrebbe riguardare un'automobile elettrica con un costo chilometrico di 0,40 euro. Se il dipendente percorre 10.000 km lavorativi, il rimborso manuale sarà di 0,40 x 10.000 = 4.000 euro. Tuttavia, le emissioni di CO2 non influenzano il calcolo diretto del rimborso, bensì il valore tassabile del fringe benefit.

Le tabelle impongono che, qualora il modello di veicolo utilizzato non sia elencato, si debba optare per un veicolo analogo, come stabilito dalla circolare ministeriale 326/1997. Una documentazione accurata delle percorrenze chilometriche e delle spese corrispondenti è fondamentale per garantire la deducibilità delle spese e il rispetto delle normative fiscali vigenti.

Non solo le nuove tabelle Aci, ma anche la tassazione modificata incide sul fringe benefit delle auto aziendali

I cambiamenti nella tassazione dei fringe benefit per le auto aziendali nel 2025 si concentrano su incentivi a favore dei veicoli a basso impatto ambientale. La legge di bilancio 2025 ha modificato le percentuali utilizzate per determinare il valore dei fringe benefit, mirando a ridurre l'uso di auto ad elevate emissioni di CO2. Per le auto ibride plug-in ed elettriche, le percentuali di tassazione sono diminuite, mentre per veicoli a benzina o diesel sono aumentate. Un veicolo con emissioni superiori ai 160 g/km è tassato al 50% rispetto al precedente 30%.

Queste modifiche si applicano ai contratti stipulati a partire dal 1 gennaio 2025. Per i contratti precedenti, le vecchie regole rimangono in vigore, basate principalmente sulle emissioni di CO2 del veicolo. In pratica, le tabelle stilano tre fasce di tassazione correlando il calcolo del fringe benefit all'alimentazione del veicolo, superando il sistema basato unicamente sulle emissioni di CO2.

Si tratta di una misura che coinvolge non solo i datori di lavoro, ma anche i dipendenti, i quali potrebbero riscontrare differenze nella busta paga a seconda del veicolo concesso dall'azienda in uso promiscuo. Per esempio, i veicoli elettrici puri, nonostante le lievi variazioni nei costi chilometrici, beneficiano di una minore percentuale di tassazione, pari al 10% del fringe benefit calcolato sulla percorrenza convenzionale.

Inoltre, i limiti annuali per il valore di esenzione dei fringe benefit per i dipendenti sono stati modificati, elevandosi fino a 2.000 euro per coloro con figli a carico, come stabilito dal TUIR.

Impatto delle nuove regole su diverse tipologie di veicoli

Le nuove regole introdotte con le tabelle ACI 2025 hanno un impatto significativo su diverse tipologie di veicoli aziendali. Le variazioni nei fringe benefit e nei costi chilometrici sono particolarmente rilevanti per i veicoli ibridi, elettrici e quelli con motori a combustione interna.

Per i veicoli a benzina e diesel, inclusi i modelli ibridi mild e full, i costi chilometrici tendono a diminuire, grazie alla riduzione del prezzo del carburante e dei tassi di interesse per gli ammortamenti. Tuttavia, la tassazione dei fringe benefit è aumentata per queste tipologie di veicoli, rendendo meno conveniente la loro concessione ai dipendenti rispetto a prima.

I veicoli ibridi plug-in e elettrici beneficiano invece di una riduzione della percentuale di tassazione dei fringe benefit, mentre i loro costi chilometrici potrebbero risultare leggermente più alti a causa dell'aumento delle tariffe dell’elettricità. Ciò incentiva le aziende a preferire veicoli con minori emissioni nocive e ad adottare politiche aziendali più verdi.

Le auto elettriche, con una tassazione calcolata sulla base del 10% del fringe benefit su una percorrenza convenzionale, rappresentano la scelta più vantaggiosa in termini fiscali, nonostante l'aumento del costo della ricarica elettrica. Questo si traduce in un'opportunità per i dipendenti di optare per veicoli che, pur avendo inizialmente un costo superiore, offrono vantaggi economici a lungo termine.

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