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Auto usate, su quali stare più attenti per guasti, incidenti, dati falsificati e come verificarli

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Mercato delle auto usate

Un interessante studio ha analizzato un vasto campione di auto usate per verificare quali brand siano più soggetti a danni e incidenti prima della vendita.

Il mercato delle auto usate in Italia continua a crescere, come dimostrato dai più recenti dati sulla compravendita, ma non tutte le vetture presenti sul mercato dell'usato offrono la stessa affidabilità. Gli studi hanno messo in luce come alcuni marchi siano più inclini a presentare guasti e danni pregressi, il che impone agli acquirenti maggiore cautela nella scelta. Capiamo tutto:

  • I marchi con maggior incidenza di danni
  • Le dinamiche del mercato delle auto usate

Affidabilità generale, i marchi su cui puntare

Uno studio condotto da carVertical ha analizzato un campione di auto usate per verificare quali brand siano più soggetti a danni e incidenti prima della vendita. Il risultato ha mostrato dati sorprendenti: Porsche è al primo posto con quasi il 50% delle vetture analizzate che presentano segnalazioni di danni. Segue Bmw con il 39%, mentre Mini si attesta intorno al 23%. Anche brand molto diffusi come Volkswagen e Audi non sono esenti da problematiche con un'incidenza di danni del 18%.

Oltre alla frequenza con cui un'auto può essere stata coinvolta in incidenti, l'attenzione è poi sui costi di riparazione che possono derivarne. Secondo le analisi di carVertical, alcuni brand hanno una maggiore incidenza di danni e richiedono anche investimenti molto più elevati per la manutenzione.

Il caso più emblematico è Porsche, i cui costi medi di riparazione si attestano intorno ai 13.966 euro. Seguono Jaguar con 7.213 euro e Land Rover con 6.832 euro. Queste cifre sono alte rispetto a marchi più economici come Lancia e Dacia che registrano costi di riparazione inferiori ai 3.000 euro.

Significa che, oltre al prezzo d'acquisto dell'auto usata, chi sceglie marchi di lusso deve tenere conto di potenziali spese future molto elevate per interventi di manutenzione straordinaria o per la riparazione di guasti imprevisti.

Le dinamiche del mercato delle auto usate

Il mercato delle auto usate in Italia continua a registrare una crescita costante, nonostante le difficoltà economiche generali. L vendite di vetture di seconda mano hanno segnato un aumento dell'8,3% nei passaggi di proprietà, rispetto all'anno precedente. Secondo i dati dell'Aci, il settore si è così riportato ai livelli pre-pandemia.

Uno studio condotto da Carfax, azienda specializzata nell'analisi della storia dei veicoli, ha esaminato oltre 200.000 auto usate cercate sulla propria piattaforma nell'ultimo anno. In media, le vetture di seconda mano più ricercate hanno circa 9 anni di età e un chilometraggio medio di 105.000 km. Tra gli acquirenti italiani, il diesel resta la scelta preferita, con il 50% delle richieste, seguito dai motori a benzina (33%). Le ibride si attestano al 6%, mentre le elettriche si fermano al 2%. I modelli alimentati a Gpl e metano coprono il restante 9%.

Analizzando le preferenze in termini di marchi, Fiat si conferma il brand più cercato con l'11% delle richieste. Seguono Bmw e Audi con il 9% ciascuna, mentre Mercedes e Volkswagen si attestano all'8%. L'analisi della storia dei veicoli evidenzia alcuni aspetti critici: Bmw risulta il marchio con la maggior percentuale di danni pregressi (36%), seguita da Mercedes (32%) e Audi (30%). Volkswagen mostra un'incidenza inferiore, con il 25% di vetture coinvolte in sinistri, mentre Fiat si mantiene su valori simili. Ford si distingue invece per la minore percentuale di auto danneggiate (22%), un dato che si posiziona ben al di sotto della media generale. Complessivamente il 26% delle auto usate in vendita in Italia presenta un passato segnato da danni o incidenti, un fattore che può influire sulla sicurezza e sul valore di mercato del veicolo.

Un altro aspetto da considerare riguarda infine l'importazione di auto dall'estero. Il 12% delle vetture usate in circolazione in Italia proviene da altri Paesi, con il rischio che le normative diverse e la mancanza di dati trasparenti rendano più complicato ricostruire la reale condizione del mezzo.