Si prepara ad arrivare a febbraio la Carta Docenti 2026 ma è ancora incerto l'importo che sarà corrisposto: si punta a mantenere il valore di 500 euro
La Carta Docenti si prepara ad arrivare nel 2026 in un clima di incertezza, soprattutto relativamente all'effettivo valore che sarà assegnato. L’attesa per la definizione dell’importo tiene, infatti, in sospeso migliaia di docenti in tutta Italia: la cifra da destinare a ciascun beneficiario, infatti, non è ancora stata confermata, alimentando il dibattito sia tra sindacati sia nel confronto politico.
Le novità di quest'anno non si limitano però agli importi; tra ampliamento della platea, nuove tipologie di spesa ammesse e piattaforme digitali da aggiornare, ci si trova davanti a uno scenario che richiede aggiornamento costante.
Il posticipo della Carta Docenti all’inizio del 2026 costituisce una delle principali novità di quest’anno. La disponibilità dei fondi, tradizionalmente prevista tra settembre e ottobre, è stata spostata: secondo le ultime disposizioni, la carta sarà utilizzabile soltanto a partire dal mese di febbraio.
Questo slittamento è legato a un aggiornamento strutturale del meccanismo di assegnazione. La platea definitiva dei beneficiari, ampliata con l’ingresso di nuove categorie di docenti e personale educativo, ha imposto di attendere la chiusura delle graduatorie e di ridefinire la ripartizione delle risorse.
Il Ministero dell’Istruzione e del Merito, in collaborazione con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, emanerà un decreto interministeriale (entro il 30 gennaio) per fissare modalità, criteri di attribuzione e importo della carta. Solo alla fine di questo procedimento amministrativo sarà possibile sbloccare effettivamente i voucher digitali nel “borsellino elettronico” di ogni docente.
Ulteriori ritardi operativi sono stati generati dal necessario aggiornamento della piattaforma online e dall’ampliamento dei controlli amministrativi per le nuove tipologie di spesa. Il risultato è che, nel 2026, chi ha diritto al beneficio potrà iniziare a utilizzarlo con alcuni mesi di posticipo rispetto al passato, con particolare disagio per chi è in servizio solo fino al 30 giugno, che rischia di avere una finestra temporale molto limitata per usufruire della misura.
Il valore della Carta Docenti per il 2026 rappresenta il fulcro delle preoccupazioni attuali. Negli anni precedenti l'importo era fissato a 500 euro, ma la nuova normativa prevede che la cifra venga determinata annualmente in relazione al numero dei beneficiari e alle risorse effettivamente disponibili.
La recente estensione del beneficio ai precari con incarico fino al 30 giugno e al personale educativo comporta un incremento potenziale di circa 190.000 nuovi destinatari. A fronte di uno stanziamento complessivo di circa 400 milioni di euro, le proiezioni degli osservatori sindacali e ministeriali lasciano ipotizzare un risultato inferiore rispetto agli anni passati, oscillante tra 400 e 450 euro.
Secondo la relazione tecnica della Manovra Finanziaria e le analisi di associazioni come Anief e Gilda, la priorità sembra essere garantire l’estensione della misura a una platea più ampia, anche a costo di rivedere la soglia individuale.
La cifra massima rimane 500 euro, ma non vi è certezza che sia attribuita integralmente, soprattutto in assenza di fondi aggiuntivi o emendamenti in fase di conversione della legge di bilancio. Le sigle sindacali hanno richiesto un ulteriore finanziamento di almeno 100 milioni di euro per mantenere l’importo storico, ma la risposta definitiva arriverà solo con l’adozione del decreto ministeriale previsto per gennaio/febbraio.
La situazione genera attese e incertezza presso il personale scolastico.
Il titolare del Ministero dell’Istruzione è intervenuto a più riprese per chiarire l’orientamento dell’amministrazione in merito alla misura. Il Ministro Valditara ha sottolineato la volontà di confermare la dotazione storica della card per l’anno scolastico 2025/2026, mantenendo centrale l’impegno a garantire un beneficio adeguato per ogni docente.
Durante diverse audizioni e comunicati, sono state ribadite due priorità:
Il quadro definitivo dipenderà tuttavia dalle risorse allocate nella legge di bilancio e dall’esito del decreto interministeriale in via di predisposizione.
I beneficiari della Carta dei Docenti 2026 includono (ossia gli insegnanti di ruolo e supplenti annuali al 31 agosto) si aggiungono:
I criteri di concessione e utilizzo sono stabiliti annualmente dal decreto interministeriale previsto dal quadro normativo rinnovato che interessa la scuola pubblica, nel rispetto dei limiti di spesa e dell’introduzione progressiva delle nuove modalità di gestione della misura. Questa estensione è un passo verso una maggiore equità e riconoscimento del lavoro svolto anche da chi è presente a scuola solo per parte dell’anno, ma comporta una complessità aggiuntiva nella gestione amministrativa e nel calcolo delle risorse pro-capite.
L’evoluzione normativa introduce novità sostanziali rispetto alle spese ammissibili e alle regole di tracciabilità. A partire dall’anno accademico 2025/2026, sarà possibile: