Quali sono i nuovi diritti riconosciuti ai lavoratori precari della scuola dai Tribunali: cosa prevedono e i chiarimenti
Quali sono i nuovi diritti che vengono finalmente riconosciuti anche ai lavoratori precari della scuola grazie a recenti sentenze dei tribunali? I lavoratori della scuola si dividono in diverse categorie a cui spesso non vengono riconosciuti gli stessi diritti.
Ad essere penalizzati sono i docenti precari, che a volte tanto attendono per l’immissione in ruolo. Si preparano comunque a cambiare diverse cose grazie a nuove recenti sentenze.
Il beneficio vale per le lavoratrici dipendenti pubbliche o private assunte a tempo indeterminato, anche part time, o assunte con contratti di somministrazione a tempo indeterminato o di apprendistato.
Il bonus mamme spetterà fino al 31 dicembre 2026 e, come stabilito da una recente sentenza del Tribunale di Lodi, può essere ormai riconosciuto anche alle docenti precarie.
I giudici hanno, infatti, ritenuto discriminatorio riconoscerlo solo alle dipendenti con contratto a termine, sulla scia di quanto stabilito dal principio di non discriminazione tra i lavoratori della direttiva Ue 1999/70/Ce.
Anche una sentenza del Tribunale di Prato ha confermato il riconoscimento della decontribuzione alle mamme precarie della scuola, accogliendo il ricorso presentato dalla Flc Cgil per conto di una collaboratrice Ata soggetta.
La collaboratrice scolastica è stata soggetta a disparità di trattamento da parte dell’amministrazione scolastica perché assunta a tempo determinato e, pur in possesso dei requisiti previsti dalla normativa vigente, è stata esclusa dall’applicazione dell’esonero contributivo.
La Manovra ha anche ampliato l'erogazione della Carta docenti da 500 euro ai precari della scuola con contratto di supplenza annuale su posto vacante e disponibile. Finora, il beneficio era riservato solo ai docenti di ruolo, anche in anno di prova, ma con contratto a tempo indeterminato.
Anche quest'anno la Carta sarà dell'importo di 500 euro e, stando a quanto riportano le ultime notizie, l’accredito potrebbe essere effettuato tra marzo e aprile 2025.
Anche il Tribunale di Brindisi si è pronunciato sui diritti dei docenti precari italiani, con la sentenza del 14 gennaio 2025, secondo la quale il giudice del lavoro ha accolto il ricorso di un'insegnante precaria, riconoscendole il diritto a ricevere la Carta docente, finora prevista per i colleghi di ruolo.
Dopo diverse battaglie legali, la sentenza ha stabilito che anche gli insegnanti con contratto a tempo determinato hanno diritto a ricevere i 500 euro annuali per la formazione e l'aggiornamento professionale.
La sentenza prevede anche il recupero retroattivo del bonus per gli ultimi cinque anni di servizio.
Ai precari è stato riconosciuto anche il diritto alla carriera. A farlo è stato il Tribunale di Milano.
Ciò significa che anche per i docenti a tempo determinato può essere considerata l’anzianità lavorativa da quando sono stati assunti con diritto a percepire i relativi arretrati e gli interessi legali maturati.
La sentenza stabilisce un principio di equità tra i lavoratori, sanando le discriminazioni di lunghi anni di politiche scolastiche del governo, nonostante i posti liberi, permettendo anche ai precari l’accesso alla carriera.