La Carta Docenti rappresenta una delle principali misure in vigore per il personale scolastico italiano. L’erogazione di questo incentivo, il cui importo negli ultimi anni si è attestato a 500 euro, è stata confermata per l’anno scolastico 2025/2026, seppure con importanti novità normative e gestionali. Secondo fonti vicine al Ministero dell’Istruzione e del Merito, la piattaforma per la generazione dei buoni sarà nuovamente accessibile e includerà anche alcune categorie di insegnanti finora escluse. Nel frattempo, al momento, tutto è bloccato.
Perché la Carta docenti da 500 euro è ancora inaccessibile: normativa e tempistiche
Al momento la piattaforma della Carta docenti è disattivata e non si conoscono nè sono stati comunicati i tempi in cui sarà riattivata. La misura sembra al momento sparita.
Il Mim ha deciso di estendere il beneficio anche al personale supplente con contratto al 31 agosto ma ridefinendone l’importo, da decidere annualmente insieme al MEF, in base al numero dei beneficiari.
Inoltre, sono in discussione in Parlamento alcuni emendamenti per introdurre ulteriori cambiamenti per la fruizione della Carta:
Dunque, entrando più nel dettaglio, il principio dell’importo fisso viene superato da una logica di
importo variabile, stabilito annualmente in relazione al numero dei beneficiari. Questa novità nasce dall’esigenza di rendere la misura più inclusiva, estendendola anche ai docenti con contratto a tempo determinato fino al 31 agosto, ma la conseguenza è una distribuzione delle risorse meno prevedibile e:
- La platea potenzialmente ampliata comporta la necessità di rimodulare le risorse totali disponibili.
- L’esecutività concreta della riforma dipenderà dal testo dei successivi decreti ministeriali, i quali dovranno chiarire requisiti, tempistiche di accreditamento e procedure per la richiesta.
- Le incertezze operative si riflettono anche nei ritardi e nelle difficoltà sperimentate negli anni precedenti, quando in alcuni casi l’accredito avvenne solo in autunno inoltrato.
Per rispondere alla domanda
quando arriverà davvero la carta docenti da 500 euro e quale sarà l’importo per l’anno prossimo, è bene precisare che
ad oggi non esiste una data univoca ufficiale. I riferimenti emersi suggeriscono la riapertura della piattaforma per l’utilizzo del bonus
entro la fine di ottobre 2025, ma non si ha alcuna certezza in merito, potrebbe anche slittare, e le comunicazioni definitive sull’importo dipenderanno dalla pubblicazione dei decreti attuativi e dalla definizione delle coperture da parte del Ministero dell’Istruzione e del MEF.
Le nuove regole della Carta docenti
Le ultime disposizioni legislative hanno inciso profondamente sul funzionamento del Carta docenti da 500 euro destinato agli insegnanti. Il nuovo quadro prevede infatti diverse modifiche che impattano sia sulla somma effettivamente percepibile sia sulle procedure di utilizzo. Ecco le principali innovazioni che emergono:
- Importo variabile: la cifra destinata a ciascun docente non sarà più fissata a priori, ma verrà rideterminata ogni anno sulla base del numero dei beneficiari e delle risorse stanziate. L’estensione ai precari rende probabile un abbassamento dell’importo rispetto agli standard precedenti.
- Obbligo di fattura nominativa: ogni acquisto effettuato dovrà essere documentato tramite fattura intestata al docente. Non saranno più ammessi scontrini generici o buoni non riconducibili direttamente al titolare del beneficio.
- Rendicontazione stringente: viene introdotto un obbligo di rendicontare le spese entro 90 giorni dall’acquisto. L’utilizzo non conforme o la mancata presentazione di documentazione può comportare la revoca della somma erogata.
Le destinazioni d’uso ammesse restano sostanzialmente invariate e includono libri, dispositivi digitali, corsi di formazione, attività culturali e master universitari, purché coerenti con i fabbisogni professionali.
Estensione ai docenti precari: chi sono i nuovi beneficiari e quali esclusioni restano
Uno dei nodi principali della recente riforma riguarda l’inclusione nella misura di una parte dei docenti a tempo determinato: il diritto di accesso varrà, quindi, non solo agli insegnanti di ruolo ma anche per chi, nell’anno scolastico di riferimento, è titolare di contratto fino al 31 agosto. Questa apertura, frutto di sentenze e pressioni sindacali, rappresenta un passo avanti verso la parificazione dei diritti nel sistema scolastico.
La platea effettiva dei beneficiari prevede quindi:
- Insegnanti con nomina annuale su posti vacanti e disponibili
- Docenti non di ruolo che coprono l’intero anno scolastico
- Personale educativo nelle stesse condizioni
Restano tuttavia esclusi:
- Supplenti con contratti brevi o fino al solo termine delle attività didattiche (inferiore al 30 giugno), sebbene sia in corso un dibattito normativo e giurisprudenziale volto a superare questa distinzione
- Coloro che non raggiungono la soglia minima di 150 giorni di servizio richiesta da alcune sentenze per l’equiparazione del trattamento