Cambiano i tempi e le regole di emissioni e pagamenti delle cartelle esattoriali: ecco cosa prevede la nuova riforma fiscale
Cosa cambia per le cartelle esattoriali con le modifiche della nuova riforma fiscale? L’approvazione della riforma fiscale ha cambiato le carte in tavole per i tempi di emissione, di invio e di pagamenti delle cartelle esattoriali che i debitori ricevono. Vediamo come.
Se prima l’Agenzia delle Entrate emetteva accertamenti immediatamente esecutivi senza necessità di successiva notifica della cartella esattoriale (a meno che non si trattasse di comunicazioni informali della presa in carico della riscossione in materia di Irpef, Ires, Iva e Irap), la nuova riforma fiscale estende la procedura anche alle imposte indirette sui trasferimenti.
Parliamo, per esempio, dell'imposta di registro, dell'imposta su successioni e donazioni, dei tributi ipocatastali, con la conseguenza di una progressiva scomparsa della cartella esattoriale.
Il vero titolo esecutivo sarà l’accertamento fiscale notificato dall’Agenzia delle Entrate.
Cambiano anche i tempi di validità della cartella esattoriale: la riforma fiscale ha allungato la validità di un anno della cartella, per cui trascorso tale periodo si procede direttamente alla riscossione senza alcuna ulteriore un’intimazione di pagamento.
La nuova riforma fiscale allunga i piani di rateizzazione dei pagamenti delle cartelle esattoriali.
Ora è, infatti, possibile pagare fino a 120 rate mensili (dalle precedenti 72) e senza necessità da parte dei debitori di dimostrare la condizione di difficoltà economica.
E' stata anche prevista anche la cosiddetta maxi rateazione fino a dieci anni, ma si tratta di una possibilità valida solo in presenza di stringenti requisiti che riguardano il valore dell’Isee per le persone fisiche e l’indice di liquidità per le imprese.
Infine, vengono potenziati i controlli sui conti correnti dei singoli contribuenti possibili soggetti a pignoramenti per capire se il conto è in positivo e si possono effettivamente avviare eventuali procedimenti di riscossione senza rischiare di trovarsi dinanzi ad un conto senza liquidità.
Si tratta di una novità che punta a velocizzare, ma anche rendere più certi, i procedimenti di eventuali pignoramenti dei rapporti finanziari.