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Case ad 1 euro anche all'estero, ecco le nazioni dove si possono comprare nel 2025

di Chiara Compagnucci pubblicato il
aggiornato con informazioni attualizzate il

Case a 1 euro all’estero, le nazioni che offrono questa opportunitŕ e dove č possibile acquistare immobili a prezzo simbolico

Negli ultimi anni, l’iniziativa delle case a 1 euro si è consolidata come una risposta innovativa al calo demografico dei piccoli centri urbani e rurali, prima in Italia e poi anche in molti paesi europei ed extraeuropei. Questa strategia, basata sulla cessione di immobili abbandonati a un prezzo simbolico, offre nuove opportunità non solo ai potenziali acquirenti, ma anche alle realtà locali desiderose di rigenerare il tessuto sociale ed economico, favorendo il ripopolamento, lo sviluppo di attività artigianali e la valorizzazione turistica. Nel 2025, la tendenza si è ulteriormente rafforzata con nuovi paesi aderenti e aggiornamenti nelle regolamentazioni di accesso, rendendo l’argomento d’interesse per chiunque abbia intenzione di acquistare una casa da ristrutturare all’estero a costi contenuti.

Panoramica globale delle case a 1 euro: dove è possibile acquistare nel 2025

Originariamente sviluppatosi in Italia, il modello delle case a 1 euro all’estero si è esteso a diversi paesi, tra cui Croazia, Spagna (in particolare le Isole Baleari e Ibiza), Svizzera, Danimarca, Svezia, Marocco e recentemente anche in aree come il Canada e il Giappone. In ciascuna nazione, le finalità restano simili: consentire a nuovi residenti o investitori di acquisire abitazioni abbandonate, a patto che si impegnino in un progetto di ristrutturazione e rivalorizzazione immobiliare.

  • Croazia: il villaggio di Legrad, al confine con l’Ungheria, ha proposto immobili a meno di 1 euro, richiedendo all’acquirente di essere under 40 e rimanere residente o titolare per almeno 15 anni. Qui le autorità locali coprono fino al 20% delle spese di ristrutturazione con tetto a 5.000 euro.
  • Svezia e Danimarca: per contrastare lo spopolamento delle aree remote, in questi paesi si trovano opportunità simili; in particolare in Svezia sono disponibili case immerse nella natura a prezzi simbolici, attraendo chi desidera un ambiente tranquillo e un clima nordico.
  • Isole Baleari (Spagna): anche qui l’emergere del fenomeno riguarda località come Ibiza, ma va precisato che le case sono spesso in zone marginali e da rinnovare in modo sostanziale.
  • Svizzera: in vari villaggi dell’area alpina è possibile accedere a progetti di rivitalizzazione immobiliare basati su condizioni restrittive, finalizzati a rilanciare aree in fuga demografica.
  • Marocco: è attiva una politica di vendita case simboliche nei villaggi storici, a patto di presentare un progetto per rilanciare l’immobile e contribuire alla vita comunitaria.
  • Giappone: alcune città hanno avviato le cosiddette “banche akiya” con case dal prezzo allineato a circa 400 euro, iniziativa che coinvolge anche incentivi pubblici alla ristrutturazione.
  • Canada: progetti pilota stanno nascendo sulla scia dell’esperienza italiana per ripopolare comunità rurali in declino demografico.
  • Portogallo: numerosi comuni offrono villette e terreni con formule di vendita analoghe a quella italiana, promuovendo l’afflusso di nuove famiglie e professionisti anche dall’estero.
  • Regno Unito e Germania: nelle aree rurali sono partiti bandi sperimentali per la cessione a prezzo simbolico, spesso unite a contributi pubblici per la rivalutazione del patrimonio immobiliare.
  • Groenlandia: l’iniziativa ha debuttato in alcune aree isolate per incentivare tanto la presenza abitativa quanto lo sviluppo delle attività eco-turistiche.

Regole, requisiti e condizioni per l’acquisto di case a prezzo simbolico

Il processo di acquisto casa a 1 euro all’estero prevede generalmente alcune condizioni imprescindibili:
  • Impegno alla ristrutturazione: è necessario presentare un piano di lavori dettagliato entro un periodo stabilito (in media tra sei e dodici mesi dall’acquisto) e avviare la riqualificazione edilizia secondo i permessi concessi dalle autorità locali.
  • Residenza o mantenimento della proprietà: spesso vi è l’obbligo di risiedere nell’immobile per un periodo minimo (es. 10–15 anni), oppure mantenere la proprietà.
  • Spese a carico dell’acquirente: l’acquirente deve sostenere le spese notarili, le tasse di trasferimento, le commissioni di agenzia e i costi per l’allaccio delle utenze.
  • Polizza fideiussoria: alcune amministrazioni chiedono la stipula di una polizza a garanzia dell’effettivo svolgimento dei lavori, rimborsata al termine dei lavori stessi.
  • Limitazioni d’uso: i regolamenti locali possono impedire la trasformazione in struttura ricettiva o l’abuso edilizio, onde evitare speculazioni.
Il prezzo d’acquisto, pur essendo simbolico (1 euro), non riflette il reale investimento necessario: la ristrutturazione può comportare, a seconda delle condizioni dell’immobile e del paese, spese rilevanti per l’acquirente, tra permessi, lavori edili e adeguamenti agli standard locali.

Le principali sfide e i costi nascosti dell’acquisto di case simboliche

Se da un lato l'iniziativa rappresenta una soluzione attrattiva, dall’altro è necessario valutare attentamente alcuni limiti e costi:

  • Costo della ristrutturazione: il valore effettivo dell’investimento dipende dallo stato dell’immobile; spesso sono necessari decine di migliaia di euro per renderlo agibile e conforme agli standard di abitabilità locali.
  • Burocrazia e tempistiche: la formalizzazione dell’atto di acquisto, l’ottenimento dei permessi edilizi e l’accesso ai servizi possono risultare lenti e complessi, soprattutto per chi non conosce la lingua o la regolamentazione locale.
  • Vincoli di residenza e uso: la mancata osservanza delle condizioni imposte dalle amministrazioni può portare alla revoca del diritto di proprietà e alla perdita delle somme investite.
  • Controlli fiscali e responsabilità legali: in molti paesi, come in Italia, le autorità monitorano le transazioni immobiliari a prezzo simbolico per prevenire fenomeni di elusione fiscale, donazioni mascherate o tentativi di eludere le regole successorie. Normative come il Testo Unico Bancario e il D.P.R. 380/2001 in Italia, e le loro omologhe locali, impongono grande trasparenza negli atti di compravendita.

Agevolazioni fiscali e incentivi per l’acquisto e la ristrutturazione di case economiche

L’acquisto di una casa economica all’estero prevede la possibilità, in molti paesi, di accedere a incentivi e agevolazioni, inclusi bonus fiscali sulle spese di ristrutturazione, detrazioni per efficientamento energetico (ad esempio ecobonus, sismabonus) e contributi a fondo perduto o mutui agevolati per famiglie e giovani. In alcune regioni italiane è previsto un bonus del 50% sulle spese di acquisto e rinnovamento se l’immobile fa parte di un edificio completamente ristrutturato e ceduto entro 18 mesi dalla fine dei lavori.

La disciplina fiscale varia da paese a paese: si raccomanda di documentarsi attentamente sulle normative relative sia all’acquisto sia agli incentivi, eventualmente affidandosi a professionisti legali e fiscali competenti.

Rischi, tutele e raccomandazioni per investitori e acquirenti

Se da una parte l’investimento in case simboliche e case economiche all’estero si presenta come una concreta occasione di risparmio, dall’altra è essenziale:

  • Verificare la titolarità giuridica e la situazione catastale dell’immobile
  • Analizzare attentamente il quadro fiscale e normativo locale
  • Fare una stima realistica dei costi di ristrutturazione e delle spese accessorie
  • Predisporre l’acquisto solo dopo aver ottenuto tutte le autorizzazioni, il progetto edilizio approvato e la copertura finanziaria necessaria
  • Prevedere l’assistenza di un notaio e di un professionista tecnico per evitare contenziosi successivi
Nei paesi UE, inoltre, è necessario attenersi alle normative sui requisiti minimi di abitabilità e sicurezza per la destinazione d’uso, nonché ai limiti imposti dagli enti locali su tempistiche e modalità di ristrutturazione.

Domande frequenti (FAQ): risposte chiave sull’acquisto di case a 1 euro all’estero

  • Posso acquistare una casa simbolica all’estero anche se non sono cittadino UE?
    In molti paesi le regole consentono anche a stranieri extra-UE di partecipare ai bandi, purché rispettino le condizioni imposte e siano in regola con i requisiti di soggiorno e residenza.
  • Esistono agevolazioni fiscali anche per gli stranieri?
    In svariati paesi sono previsti incentivi all’acquisto e alla ristrutturazione accessibili anche ai cittadini non residenti, purché l’immobile sia destinato ad abitazione principale o progetto di riqualificazione urbana.
  • Quali rischi fiscali si corrono?
    La vendita a prezzo simbolico può essere soggetta a verifiche per evitare elusione fiscale (ad esempio, donazioni simulate o transazioni non trasparenti). È importante che il prezzo versato sia congruo rispetto alla situazione immobiliare e all’investimento necessario per la ristrutturazione.
  • Quanto tempo serve per entrare in possesso e completare i lavori?
    I tempi variano in base al paese e alla burocrazia locale; generalmente, dopo la sottoscrizione dell’atto e l’ottenimento dei permessi, l’acquirente ha dai 12 ai 24 mesi per completare i lavori di rinnovamento.
  • Cosa accade se non porto a termine la ristrutturazione entro i termini?
    L’ente può revocare la proprietà e riprendersi l’immobile; in tal caso le spese sostenute possono non essere rimborsate.
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