Lavorare durante Vigilia, Natale e Santo Stefano incide sulle condizioni degli autoferrotranvieri: tra contratto nazionale, normativa, maggiorazioni in busta paga, gestione dei turni e difficoltà organizzative, il CCNL regola diritti e compensi nelle festività.
L’attività degli autoferrotranvieri, figure centrali nel sistema dei trasporti pubblici urbani ed extraurbani, si estende anche durante le principali festività invernali. Prestare servizio nei giorni della Vigilia, il 25 dicembre e Santo Stefano richiede organizzazione speciale e implica specifici riconoscimenti economici.
Il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per Autoferrotranvieri regola le condizioni di impiego di chi opera nei servizi di trasporto pubblico su gomma e ferro, disciplinando in modo dettagliato anche la gestione delle festività. Secondo quanto previsto dal CCNL di settore, Natale (25 dicembre) e Santo Stefano (26 dicembre) sono riconosciute come giornate festive; questo comporta il diritto per il personale impiegato a una specifica maggiorazione della retribuzione, la cui entità e modalità di erogazione derivano sia dalla normativa nazionale (Legge 260/1949 e successive modifiche) sia dalle previsioni pattizie.
La vigilia di Natale, pur non essendo giornata festiva ma “semifestiva”, è spesso regolamentata dagli accordi aziendali: può essere previsto un orario ridotto o una diversa organizzazione del servizio rispetto allo standard settimanale. Le disposizioni su giorni semifestivi sono coerenti con quanto avviene anche in altri contratti del settore pubblico e privato, come si evince ad esempio dal settore bancario e assicurativo, che prevede riduzioni dell’orario o turnazioni straordinarie.
Per la lavorazione effettiva nei giorni di festa, la legge e il CCNL stabiliscono che chi svolge attività in queste date abbia diritto non solo al normale stipendio, ma anche ad una maggiorazione differenziata a seconda della tipologia di mansione e orario, oppure al riposo compensativo, laddove richiesto dal lavoratore o stabilito da accordi aziendali. La normativa di riferimento richiama inoltre il principio che i servizi minimi essenziali vadano sempre garantiti, anche durante periodi eccezionali come scioperi o carenza di personale, secondo le disposizioni della legge n. 146/1990 e successive modifiche.
Inoltre, il calendario dei trasporti durante le festività subisce una riorganizzazione: le corse scolastiche vengono sospese, i servizi urbani e extraurbani adeguati alle previsioni di affluenza, con orari festivi applicati nei giorni di Natale e Santo Stefano, mentre la Vigilia si lavora generalmente secondo un orario ridotto o assimilabile al sabato non scolastico. Questo impianto normativo tutela sia il diritto all’equità retributiva del personale sia l’esigenza della collettività di continuare a usufruire dei trasporti pubblici durante le festività più sentite.
La vigilia di Natale rappresenta una particolare giornata di lavoro per il personale dei trasporti pubblici, richiedendo un’organizzazione rivista rispetto agli altri periodi dell’anno. In molte aziende del settore l’orario di lavoro viene ridotto o rimodulato, conformemente a quanto previsto dai regolamenti interni e dal CCNL: le corse attive fanno generalmente riferimento agli orari previsti per il sabato non scolastico, con alcune eccezioni legate alla tradizione locale e alle specifiche necessità dell’utenza.
Per la notte della Vigilia sono spesso predisposti servizi aggiuntivi, pensati ad esempio per facilitare la partecipazione degli utenti a manifestazioni religiose, come accade per il trasferimento dei fedeli verso il Santuario di Oropa per la Messa della notte di Natale. Questi servizi possono essere gratuiti per gli utenti e seguire linee e fermate particolari, pensate per la specifica occasione. Il personale alla guida e il personale di terra coinvolto in queste attività opera secondo turnazioni particolari, con orari che coprono le fasce serali e notturne andando oltre l’ordinaria turnazione.
L’organizzazione dei servizi nella giornata del 24 dicembre prevede:
Nelle giornate riconosciute come festive (Natale e Santo Stefano), il personale dei trasporti pubblici che presta servizio ha diritto a specifiche indennità, oltre al regolare trattamento retributivo mensile. Il CCNL autoferrotranvieri precisa che il lavoro svolto in queste giornate non è equiparato a quello ordinario: si applicano infatti delle maggiorazioni percentuali sulla normale retribuzione oraria. Generalmente, la maggiorazione per il lavoro festivo si attesta tra il 30% e il 50% dell’importo orario, ma la percentuale esatta viene definita da accordi integrativi e può variare per lavoro diurno, notturno o straordinario.
La tabella che segue esemplifica le principali voci contributive e retributive:
| Tipologia di lavoro | Maggiorazione tipica |
| Lavoro festivo diurno (Natale/Santo Stefano) | 30-50% sulla retribuzione oraria |
| Lavoro festivo notturno | Entro il 65% complessivo (in base ad accordi aziendali) |
| Straordinario festivo | Oltre il 50% (variabile) |
| Riposo compensativo | Possibilità alternativa, su richiesta |
Analizzando i dati dei servizi effettuati nel periodo natalizio, si osserva che:
La normativa vigente garantisce una protezione salariale non solo per i lavoratori dipendenti diretti delle aziende di trasporto, ma anche per il personale impiegato tramite contratti di somministrazione, con piena parità di trattamento sulle indennità per festività.
Nel periodo delle festività invernali, la gestione delle risorse umane nei servizi di trasporto pubblico richiede elevata flessibilità e una capacità di programmazione capillare. Tra le principali criticità si segnala la difficoltà nel reperire personale disposto a lavorare nelle giornate festive: molti dipendenti cercano di fruire di ferie o permessi, mentre l’obbligo di garantire la continuità dei servizi minimi impone alle aziende di pianificare turni supplementari.
Ulteriori elementi di complessità riguardano:
L’esperienza degli ultimi anni ha inoltre evidenziato come eventuali scioperi o azioni sindacali, se proclamati a ridosso delle festività, rendano complessa la pianificazione e spesso obblighino le aziende a riorganizzazioni drastiche dei servizi, nel rispetto delle fasce di garanzia previste dalla normativa vigente.