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Giuramento per gli statali obbligatorio, cosa cambia per dipendenti se passa la normativa

di Marcello Tansini pubblicato il
Giuramento statali obbligatorio

Obbligo di giuramento per tutti i dipendenti pubblici al momento dell'assunzione: cosa prevede la nuova proposta del ministro della Funzione pubblica, Paolo Zangrillo

Negli ultimi mesi il tema della proposta obbligo giuramento per dipendenti statali ha suscitato un acceso confronto politico e sociale. Il ministro per la Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo, ha rilanciato l’ipotesi di reintrodurre una prassi abbandonata da decenni: la dichiarazione ufficiale di fedeltà allo Stato da parte di chi lavora nella pubblica amministrazione. Questa proposta coinvolgerebbe circa 3,6 milioni di lavoratori.

La proposta di Zangrillo: cosa prevede il nuovo obbligo di giuramento per gli statali

La proposta di reintrodurre l'obbligo giuramento per dipendenti statali del ministro Zangrillo mira a estendere a tutto il personale della PA una formula solenne già in vigore per ministri e alte cariche istituzionali: "Giuro di essere fedele alla Repubblica, di osservare lealmente la Costituzione e le leggi e di esercitare le mie funzioni nell’interesse esclusivo della nazione".

La misura non sarebbe limitata a magistrati, forze armate e dipendenti di carriera diplomatica (categorie dove il giuramento resiste), ma si applicherebbe anche a insegnanti, ATA, funzionari comunali, impiegati statali e nuova forza lavoro assunta nella PA. In sintesi:

  • Destinatari: Circa 3,6 milioni di lavoratori pubblici tra personale amministrativo, scolastico e dirigenziale.
  • Formula: Quella già prevista per i vertici istituzionali, con l’impegno pubblico e personale verso lo Stato.
  • Contenuto: Dare evidenza all’impegno individuale non solo nell’osservanza della legge, ma anche nel perseguire l’interesse collettivo superiore.
L’obiettivo dichiarato è quello di rinsaldare il senso di responsabilità, fedeltà e trasparenza da parte dei funzionari pubblici, con possibili ricadute positive anche nell’immagine dei comparti di Stato, da sempre oggetto di attenzione, aspettative e valutazioni dell’opinione pubblica.

Il significato etico e simbolico del giuramento nella Pubblica Amministrazione

L’introduzione della proposta obbligo giuramento per dipendenti statali ripropone con forza il peso etico e simbolico della cerimonia. Storicamente, il giuramento richiama un “contratto di coscienza” che vincola il lavoratore pubblico non solo alla legge, ma a una missione morale verso la Repubblica. Nel settore pubblico, quella dichiarazione pubblica assume valenze che superano la semplice appartenenza lavorativa:

  • Legame con la collettività: Il giuramento sancisce il rapporto fiduciario tra chi serve lo Stato e l’intera cittadinanza.
  • Simbolo di legalità e trasparenza: Pronunciare la formula rappresenta l’impegno a rispettare i principi costituzionali e agire nell’interesse pubblico.
  • Valorizzazione della funzione pubblica: L’atto evidenzia il prestigio del servizio alla Repubblica e ne richiama i valori fondanti.
Se applicato in maniera diffusa, questo rituale ha l’effetto di rafforzare nei singoli dipendenti il riconoscimento dello Stato come autorità morale ed etica superiore. 

Come cambierebbe il rapporto tra dipendenti pubblici e Stato: ruolo e responsabilità

L’eventuale approvazione della proposta obbligo giuramento per i dipendenti della Pubblica Amministrazione implicherebbe una ridefinizione del rapporto tra lavoratori del pubblico impiego e Stato. L’assunzione del nuovo dovere civile e istituzionale produrrebbe diversi effetti:

  • Consolidamento del senso di responsabilità individuale
  • Potenziamento della funzione di tutela dei diritti dei cittadini
  • Presa di coscienza sulla necessità di trasparenza e imparzialità
I lavoratori pubblici diventerebbero simbolicamente garanti dell’interesse generale. Il giuramento rappresenterebbe, quindi, l’accettazione di un impegno superiore che coinvolge non solo la sfera legale, ma anche quella morale ed etica.

Adottando questa prassi, si rafforzerebbe la percezione della PA come ente affidabile e dedito alla comunità, elemento che potrebbe giovare alla reputazione delle amministrazioni e promuovere maggiore fiducia tra cittadini e istituzioni pubbliche.