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Che cos'è il visto per Nomadi Digitali e lavori da remoto, quali nazioni lo concedono e cosa permette di fare

di Marcello Tansini pubblicato il
Lavori da remoto

Il visto per nomadi digitali sta rivoluzionando il modo di lavorare da remoto nel mondo: requisiti, categorie ammesse, regimi fiscali e opportunità nei vari paesi sono solo alcuni temi chiave.

Il visto per nomadi digitali è una soluzione giuridica che permette a coloro che lavorano da remoto di spostarsi e soggiornare in diversi paesi, svolgendo attività lavorative indipendentemente dalla sede del datore di lavoro.

Questa tipologia di permesso risponde, in particolare, all'esigenza di mobilità di lavoratori qualificati che intendono risiedere temporaneamente in un paese, mantenendo rapporti di lavoro con soggetti stranieri. Il quadro normativo recente, in costante aggiornamento, valorizza il potenziale di questi professionisti e l'internazionalizzazione del lavoro, enfatizzando benefici economici e culturali sia per i lavoratori stessi che per i paesi ospitanti.

Definizione di nomade digitale e lavoro da remoto: caratteristiche e differenze

Il concetto di nomade digitale identifica un lavoratore altamente qualificato che esercita la propria attività professionale attraverso strumenti tecnologici, senza vincoli geografici, generalmente come autonomo o freelance. Si distingue dal lavoratore da remoto subordinato, che mantiene invece una relazione di impiego o collaborazione continuativa con un unico datore di lavoro, spesso con contratti a tempo determinato o indeterminato. Le principali caratteristiche della figura del nomade digitale includono:

  • Flessibilità degli orari e dei luoghi di svolgimento delle prestazioni
  • Capacità di combinare viaggi e lavoro in modo continuativo
  • Svolgimento di mansioni ad alto contenuto tecnico o creativo, quali programmazione, design, consulenza digitale, comunicazione
  • Assunzione diretta delle responsabilità fiscali e previdenziali
Il lavoro da remoto può invece essere svolto sia da autonomi sia da dipendenti, ma la distinzione cruciale risiede nella qualità del rapporto di lavoro e nell'autonomia decisionale. Entrambe le figure beneficiano delle stesse possibilità normative di soggiorno, laddove siano riconosciute come professionisti di alta qualificazione secondo la definizione normativa vigente.

Che cos'è il visto per nomadi digitali: finalità, requisiti e categorie ammesse

Il visto per chi opera da remoto in altri paesi nasce per rispondere al movimento di professionisti che scelgono di combinare attività lavorativa e soggiorno temporaneo in stati diversi dal proprio. Si rivolge a cittadini extracomunitari che dimostrino un livello di qualificazione professionale elevata, verificabile tramite titoli di studio o esperienza documentata.

I principali criteri di ammissione comprendono:

  • La prova di un rapporto di lavoro autonomo o subordinato svolto prevalentemente mediante tecnologie digitali
  • Un reddito annuale minimo, solitamente di entità superiore a tre volte la soglia dell'esenzione sanitaria nazionale (in Italia circa 20.000–28.000 euro netti, con possibili variazioni secondo l'interpretazione delle autorità competenti)
  • La dimostrazione di almeno sei mesi di esperienza recente nel settore di riferimento
  • Copertura assicurativa valida per spese mediche e ospedaliere durante l'intero soggiorno
  • Disponibilità di una sistemazione abitativa certificata
Rientrano tra i beneficiari sia i lavoratori autonomi, con contratto di prestazione d'opera professionale o attività freelance, sia coloro che operano come dipendenti per aziende non residenti nel paese di destinazione. Ogni sistema nazionale di digital nomad visa definisce ulteriori requisiti specifici relativi ai titoli, all'accertamento dell'assenza di condanne penali e adempimenti previdenziali. Tale forma di permesso si configura come strumento competitivo per attrarre mobilità di capitale umano qualificato.

Procedura di richiesta del visto: documentazione e iter burocratico

L'iter per la richiesta del permesso per chi esercita lavoro da remoto si sviluppa attraverso alcune fasi standardizzate, pur presentando variazioni a seconda dello stato di riferimento. Di norma, il richiedente deve presentare la domanda presso l'autorità diplomatica o consolare del paese selezionato, allegando la seguente documentazione:

  • Modulo di richiesta debitamente compilato e firmato
  • Passaporto con validità residua sufficiente
  • Foto formato passaporto recente
  • Prove di titolo di studio o esperienza professionale e certificazioni di alta qualificazione
  • Prova di reddito mediante estratti conto, buste paga, dichiarazioni fiscali
  • Polizza assicurativa sanitaria internazionale
  • Contratto di lavoro, proposta vincolante, o documenti che attestino lo svolgimento di attività autonoma per clienti all'estero
  • Attestazione dell'alloggio previsto nel paese ospitante
L'esame della domanda può richiedere dalle 4 alle 12 settimane, durante le quali è possibile che vengano richieste integrazioni documentali. In Italia, l'assenza di necessità di nulla osta al lavoro è una semplificazione rispetto ad altri permessi per motivi lavorativi. Per garantire l'effettiva accettazione, tutta la documentazione proveniente da paesi extra-UE deve essere autenticata e, se necessario, tradotta in lingua italiana o nella lingua ufficiale del paese di destinazione.

Durata, rinnovo e benefici del visto per nomadi digitali

La durata standard di questi permessi varia tra sei mesi e due anni, a seconda del paese. In Italia, il permesso ha validità annuale con possibilità di rinnovo condizionato al mantenimento dei requisiti originari. Tra i benefici figurano l'accesso legale al mercato dell'affitto immobiliare, la possibilità di svolgere la propria professione senza vincoli territoriali interni e la libertà di circolazione temporanea nell'area Schengen.

In molti casi, i titolari possono richiedere l'estensione del permesso ai familiari stretti (coniuge, figli minori) tramite procedure dedicate. Alcuni stati prevedono programmi agevolati anche sul piano fiscale o contributivo, oppure opportunità di integrazione con la comunità espatriata locale. È comunque necessario tenere sempre aggiornata la documentazione e pianificare eventuali proroghe almeno tre mesi prima della scadenza.

Regime fiscale per i nomadi digitali: implicazioni e agevolazioni nei principali paesi

Dal punto di vista tributario, la residenza fiscale del professionista si determina generalmente in base alla permanenza oltre 183 giorni all'anno nel paese ospitante. In Italia, ciò implica l'obbligo di dichiarare il reddito globale, con possibilità di accesso a regimi speciali quali quello dei lavoratori impatriati e la flat tax per neo-residenti. Molti stati offrono convenzioni contro la doppia imposizione, riducendo il rischio di tassazione parallela nel paese di origine e in quello di soggiorno:

  • Italia: agevolazioni per nuovi residenti, Agenzia delle Entrate
  • Spagna: tassazione proporzionata al tempo effettivo di permanenza e limiti di reddito
  • Estonia: residenza fiscale già dopo sei mesi, tasse su proventi anche esteri
  • Portogallo: possibilità di regime NHR per alcuni tipi di reddito estero
  • Romania: esenzione totale dal pagamento di imposte sul reddito per soggiorni prolungati
È consigliata la consulenza di uno specialista in fiscalità internazionale per ottimizzare la propria posizione ed evitare sanzioni o errate dichiarazioni. L'analisi dei trattati internazionali e dei regimi agevolati locali consente di pianificare con maggiore efficacia la scelta della destinazione e il periodo di permanenza. Ecco allora che le nazioni che concedono il visto per nomadi digitali, i requisiti e le opportunità offerte sono:

Paese

Reddito Minimo Richiesto

Durata Visto

Note

Italia

Circa 28.000 € netti annui

1 anno (rinnovabile)

Per lavoratori altamente qualificati extracomunitari; permesso estendibile ai familiari.

Spagna

2.762 € mensili

1 anno (rinnovabile)

Salario minimo raddoppiato rispetto a quello nazionale; richiesta esperienza e assicurazione sanitaria.

Estonia

4.500 € mensili

1 anno

Valida per dipendenti e freelance; residenza fiscale dopo 6 mesi.

Finlandia

1.220 € mensili

1 anno

Aperto anche a imprenditori extra-UE; requisiti accessibili.

Montenegro

1.400 € mensili

Fino a 4 anni

Inclusi incentivi fiscali; permesso rinnovabile più volte.

Islanda

7.075 € mensili

6 mesi

Tra i requisiti più severi in Europa.

Romania

3.700 € mensili

1 anno (rinnovabile)

Esenzioni da imposte per i soggiorni prolungati.

Grecia

3.500 € mensili (+ supplementi familiari)

Fino a 2 anni (rinnovabile)

Vieta attività con aziende greche, ma consente completo soggiorno legale.

Thailandia

13.800 € in banca (una tantum)

Variabile

Procedura semplificata; costi di vita bassi e incentivi alla permanenza.

Kenya

50.000 € annui

Non specificata

Nuovo visto lavoro digitale per attrarre capitale umano e turismo.

Oltre a questi paesi, numerose altre nazioni (Croazia, Malta, Lettonia, Georgia, Portogallo) propongono soluzioni simili, con differenze in termini di livello reddituale, durata e diritti accessori. In Argentina, Serbia, Corea del Sud e altri mercati emergenti, sono in discussione ulteriori programmi specifici dedicati ai lavoratori in mobilità internazionale.