I premi di anzianità aziendale rappresentano un riconoscimento economico per i lavoratori in base agli anni di servizio. Cosa sono, a chi spettano, quando si maturano, come vengono calcolati.
I riconoscimenti dell'anzianità di servizio assumono la forma di premi di anzianità, strumenti regolati spesso dai Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro (CCNL) per incentivare la permanenza e la produttività dei dipendenti all'interno della stessa azienda nel corso degli anni. Le imprese utilizzano questi istituti sia per valorizzare la fedeltà che per premiare l'impegno e l'esperienza dei collaboratori, offrendo un incremento economico graduale o, in alcuni casi, riconoscimenti una tantum.
Il significato dei premi di anzianità si lega strettamente alla logica della stabilità lavorativa: aumentano l'attaccamento dei lavoratori all'azienda, riducono il turnover e contribuiscono al consolidamento delle competenze interne. Queste misure, oltre ad avere uno scopo incentivante, rafforzano anche il senso di affidabilità e responsabilità all'interno dell'organizzazione.
Per comprendere cosa sono i premi di anzianità aziendale, è utile distinguere tra gli scatti di anzianità e i premi propriamente detti. Gli scatti rappresentano incrementi automatici della retribuzione, riconosciuti a intervalli regolari in base agli anni di servizio maturati. Ogni CCNL definisce tempi, importi e limiti massimi: per esempio, nel settore del commercio, lo scatto si verifica ogni tre anni, fino a dieci scatti complessivi. Tali importi si sommano progressivamente allo stipendio mensile, adeguandosi anche a eventuali cambi di livello professionale.
Oltre agli scatti, esistono premi di anzianità che possono avere forme diverse. Si trovano, ad esempio, surplus economici legati alla permanenza in azienda per lunghi periodi, il cosiddetto premio fedeltà. Questi possono essere previsti dai CCNL o stabiliti su base volontaria dal datore di lavoro. Mentre gli scatti di anzianità sono automatici e obbligatori se previsti dal contratto, altri premi sono discrezionali o concessi secondo criteri aziendali interni.
I premi di anzianità si differenziano nettamente da altre forme di riconoscimento come bonus di produttività o superminimi, poiché sono strettamente collegati agli anni di servizio e non alle performance o alla funzione ricoperta. La presenza di queste voci in busta paga contribuisce in modo sostanziale a sostenere il reddito dei lavoratori nel medio-lungo periodo.
Il funzionamento di scatti e premi di anzianità aziendale si basa su regole precise, fissate principalmente nei CCNL applicabili al rapporto di lavoro. Ogni contratto stabilisce:
I premi di anzianità possono assumere anche forme differenti, tra cui erogazioni una tantum, bonus ricorrenti non legati agli scatti o ulteriori benefit. La loro concessione può avvenire alla maturazione di una determinata soglia di anzianità, come ad esempio 20 o 25 anni di servizio. I requisiti per il riconoscimento sono generalmente collegati:
La platea dei beneficiari dei premi di anzianità è definita dai CCNL e dai regolamenti aziendali. Di norma questi riconoscimenti sono riservati ai lavoratori assunti con un regolare contratto di lavoro subordinato, sia a tempo indeterminato, sia a tempo determinato (a fronte di specifiche condizioni).
I premi spettano generalmente a tutta la generalità dei dipendenti, ma può esserci una distinzione tra categorie, livelli o qualifiche secondo quanto previsto nel CCNL o negli accordi integrativi.
Sono esclusi di solito apprendisti, collaboratori, stagisti e lavoratori autonomi, salvo diversa esplicita previsione.
Nelle aziende che applicano sistemi di welfare estesi, anche i familiari dei dipendenti possono, in alcuni casi particolari, essere coinvolti in percorsi premianti o in servizi accessori.
Alcune specifiche indennità, infine, possono essere attribuite solo al raggiungimento di una particolare soglia di anzianità (ad es. 18 o 20 anni continuativi nella stessa impresa), come avviene per i premi una tantum previsti da determinati enti bilaterali o fondi settoriali.
La maturazione dei premi di anzianità avviene seguendo la tempistica e i criteri posti dal CCNL o dai regolamenti interni. Gli scatti, ad esempio, scattano automaticamente al termine del periodo fissato - biennio, triennio o quinquennio - a partire dalla data di assunzione e sono conteggiati dal mese successivo al compimento di tale periodo.
Per il calcolo degli scatti di anzianità si considera il livello di inquadramento: ogni categoria ha importi diversi per lo scatto, aggiornati in base alla retribuzione base prevista dal contratto nazionale:
Settore |
Cadenza scatto |
Numero scatti |
Note |
Commercio |
Ogni 3 anni |
Max 10 |
Importo variabile per livello |
Metalmeccanici |
Ogni 2 anni |
Max 5 |
Importo fisso non riducibile |
I premi una tantum, invece, maturano in occasione di specifici anniversari di servizio e sono corrisposti in presenza di requisiti ulteriori, quale la regolarità contributiva dell'azienda o la continuità di assunzione senza interruzioni.
Il calcolo effettivo, in ogni caso, richiede riferimento all'inquadramento contrattuale corrente e alle tabelle economiche aggiornate del CCNL applicabile.
L'importo dei premi e degli scatti di anzianità varia da settore a settore, oltre che in base al livello di inquadramento e alla stessa dinamica salariale dei singoli CCNL:
Va infine rimarcata la variabilità delle politiche aziendali aggiuntive, come premi fedeltà integrativi e benefit welfare, che possono aumentare i valori rispetto al minimo contrattuale.
Dal punto di vista fiscale, i premi di anzianità e gli scatti sono considerati redditi da lavoro dipendente e pertanto soggetti a tassazione. Esistono tuttavia regimi agevolati per i premi individuali e collettivi previsti dalla normativa (art. 51 TUIR), con aliquota ridotta al 10% su importi fino a 3.000 euro, elevabile a 4.000 euro in presenza di coinvolgimento organizzativo del lavoratore. I premi erogati sotto forma di welfare, se conformi ai criteri di legge, possono risultare totalmente esenti da IRPEF.
Dal punto di vista contributivo, tali voci incrementano l'imponibile previdenziale (art. 6 D.Lgs. n. 314/1997), salvo i casi di esonero specifico per le erogazioni welfare che rispettino le condizioni del TUIR.
Una forma particolare di riconoscimento è il premio di anzianità una tantum, che prevede l'erogazione di un importo unico al maturare di una soglia di servizio pluridecennale. Esempio emblematico è il contributo APA Elba, riservato ai lavoratori dell'artigianato lombardo con almeno 18 anni di servizio continuativo.
L'importo previsto per il 2025 è di 150 euro lordi, una sola volta per biennio. La richiesta può essere presentata solo in caso di regolarità contributiva dell'azienda. Il riconoscimento non è retroattivo: occorre rispettare i termini per la domanda.
Queste iniziative, attivate da enti bilaterali e fondi territoriali, rappresentano un'integrazione ai riconoscimenti ordinari e si affiancano alle strategie di retention del personale nei comparti artigiani.