La Pensione IO rappresenta una delle principali misure previdenziali previste dalla disciplina italiana per tutelare i lavoratori che, a causa di condizioni sanitarie particolarmente gravi o dell’invecchiamento, non sono più in grado di svolgere attività lavorative.
Si tratta di un trattamento economico riconosciuto a seguito dell’accertamento di precisi requisiti anagrafici e contributivi e di specifiche condizioni di salute, con l’obiettivo di garantire una tutela continuativa nel tempo.
La pensione IO si colloca come misura rivolta a chi, per cause di salute gravi o per inabilità accertata, si trova nella condizione di non poter più svolgere alcuna attività lavorativa. Il suo riconoscimento richiede un’attenta valutazione medico-legale e risponde a specifici principi:
I beneficiari della Pensione IO sono coloro che si trovano in una situazione di assoluta e permanente impossibilità a svolgere qualsiasi attività lavorativa, accertata attraverso apposita valutazione medico-legale.
Questa platea comprende principalmente lavoratori iscritti alle diverse forme obbligatorie di previdenza sociale. In particolare, rientrano tra i potenziali beneficiari:
Sono previsti, inoltre, specifici requisiti legati allo stato di salute e alla documentazione clinica aggiornata che comprovi la condizione invalidante.
L’accesso alla prestazione può avvenire anche per i soggetti che, pur avendo cessato il rapporto di lavoro, presentino domanda entro il termine stabilito dalla legge e forniscano l’intera documentazione richiesta.
Non rientrano tra i beneficiari i lavoratori autonomi che mantengono una seppur ridotta capacità lavorativa, i soggetti cui la menomazione non sia considerata totale e permanente, nonché chi abbia perso lo status assicurativo per decorrenza dei termini contributivi prescritti.
Il diritto decade in presenza di nuova occupazione o qualora venga meno la condizione di inabilità riconosciuta dagli organismi competenti.
Per accedere alla pensione IO, sono previsti specifici requisiti sia dal punto di vista anagrafico che contributivo, in base alla gestione previdenziale di appartenenza e della causa che origina la richiesta (inabilità totale o requisiti particolari), come:
Le regole per i contributivi puri (per chi non ha contributi ante 1996) prevedono che siano validi solo i contributi effettivamente versati dal primo gennaio 1996 in avanti e che non siano computabili quelli figurativi.
Inoltre, non bisogna svolgere attività lavorative dipendenti o autonome sia in Italia sia all’estero ed è precluso il cumulo della prestazione con redditi da lavoro di qualsiasi genere.
La verifica della posizione previdenziale comprende:
La domanda per la pensione IO si deve presentare sul sito dell'Inps. È possibile rivolgersi anche ai patronati o agli enti abilitati, che forniscono assistenza nella compilazione e nell’invio dell’istanza.
Per i dipendenti pubblici, la richiesta va inviata all’amministrazione presso cui si è svolta l’attività lavorativa, utilizzando la modulistica specifica predisposta dall’ente di riferimento.
La richiesta deve essere accompagnata da tutta la documentazione richiesta e l’assenza anche di uno solo dei documenti essenziali può comportare il rigetto o il differimento dell’istruttoria.
I tempi di definizione delle domande per la pensione IO sono generalmente fissati in 30 giorni dal momento di presentazione della richiesta, con possibili estensioni fino a 45 giorni in presenza di casistiche particolari o complessità nella verifica documentale.
Il calcolo dell’importo della pensione IO avviene applicando i criteri previsti dal sistema previdenziale vigente, che distingue tra metodo retributivo, contributivo o misto in base alla posizione assicurativa individuale e agli anni di contribuzione maturati sino al 31 dicembre 1995 e successivamente.
Il calcolo si fonda sul montante contributivo e sulle retribuzioni percepite, con la possibilità, per alcune categorie, di computare anche periodi riscattati o ricongiunti.
Per i soggetti il cui primo accredito contributivo è successivo al 1996, si applica esclusivamente il sistema contributivo: l’assegno annuo si ottiene moltiplicando il montante dei versamenti per il coefficiente di trasformazione legato all’età anagrafica al momento del riconoscimento della prestazione.
Nei casi di regime misto, l’importo deriva dalla somma delle due quote calcolate secondo i diversi sistemi.
Si devono, inoltre, considerare:
La cessazione della condizione di inabilità, la ripresa di attività lavorativa o il superamento dei limiti reddituali comporta la sospensione della prestazione.
Anno | Indice di rivalutazione | Importo minimo mensile |
2024 | +5,4% | €603,40 |
2025 | +0,80% | €603,40 |
I beneficiari della pensione IO sono soggetti a precisi limiti reddituali, che rappresentano una condizione essenziale sia per l’accesso che per la permanenza nel godimento del trattamento.
La prestazione è incompatibile con qualsiasi reddito da lavoro, sia subordinato che autonomo, prodotto successivamente alla sua concessione, poiché lo status di inabilità permanente preclude la ripresa di attività retribuite.
Il superamento della soglia stabilita, anche temporaneamente, determina la sospensione immediata dell’assegno e, nei casi di indebita percezione, l’obbligo di restituzione delle somme distintamente indicate dall’INPS. Precisiamo che:
La pensione IO, a differenza di altre prestazioni, non è reversibile in favore dei superstiti. Tuttavia, può essere compatibile con altre forme di pensionamento, come gli assegni a carattere assistenziale (ad esempio, l’eventuale integrazione al minimo) o prestazioni previdenziali maturate in sistemi esteri, nel rispetto dei limiti previsti dagli accordi internazionali e dai regolamenti comunitari.
In presenza di più trattamenti pensionistici, l’INPS effettua il cosiddetto cumulo per la verifica del diritto alle maggiorazioni sociali e delle soglie reddituali.
Condizione | Compatibilità |
Lavoro dipendente/autonomo | Non compatibile |
Altra pensione da Stati esteri | Compatibile entro i limiti di legge |
Prestazioni assistenziali italiane | Compatibile nei limiti previsti |
Il verificarsi di specifiche situazioni comporta l’esclusione o la successiva decadenza dal diritto alla pensione IO. Sono esclusi dal beneficio coloro che prestano qualsiasi attività lavorativa in Italia o all’estero, successivamente al riconoscimento della prestazione; la ripresa di lavoro, anche occasionale o part-time, determina la revoca automatica del trattamento con decorrenza dal primo giorno del mese successivo alla data dell’incompatibilità.
È, inoltre, causa di revoca il venir meno della condizione di inabilità assoluta e permanente, accertata mediante verifica sanitaria disposta dall’ente erogatore.
L’accertamento di dichiarazioni non veritiere, false documentazioni o omissioni rilevanti comporta l’annullamento d’ufficio della prestazione e l’attivazione della procedura di recupero delle somme indebitamente erogate. Il decesso del titolare determina la naturale estinzione del trattamento, senza possibilità di reversibilità a favore dei superstiti.
In presenza di periodi lavorativi o contributivi sopravvenuti, l’INPS procede anche al ricalcolo della posizione assicurativa personale, verificando l’eventuale diritto ad altri tipi di pensione (ad esempio, vecchiaia o anticipata) secondo la normativa vigente al momento della revoca.