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Che cosa sono i Ricoveri di sollievo e quando il caregiver con legge 104 può chiederli per il suo assistito

di Marianna Quatraro pubblicato il
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Cosa sono i Ricoveri del Sollievo, quando si possono chiedere per chi ha la Legge 104 e a cosa servono

I ricoveri di sollievo rappresentano un servizio socio-sanitario dedicato a garantire un supporto temporaneo alle persone non autosufficienti e a chi presta loro assistenza. La finalità principale è offrire una soluzione temporanea di accoglienza in strutture residenziali specializzate, come case di riposo, RSA o centri diurni, ogni qualvolta si renda necessario sospendere l’assistenza familiare per un periodo limitato.

Tale soluzione offre numerosi vantaggi sia alla persona assistita, che beneficia di cure professionali e di un ambiente protetto, sia al caregiver familiare, che può prendersi una pausa per esigenze personali, garantendo sempre:

  • Assistenza personalizzata durante tutto il soggiorno.
  • Gestione integrata delle necessità sanitarie, infermieristiche e riabilitative.
  • Sostegno concreto ai familiari nella continuità dell’assistenza domiciliare.

Destinatari dei ricoveri di sollievo: chi può beneficiarne

I ricoveri di sollievo sono destinati ai soggetti che presentano condizioni di non autosufficienza o grave difficoltà nella gestione autonoma delle attività quotidiane. L’accesso a tali servizi riguarda principalmente persone anziane, soggetti con disabilità fisica o psichica, pazienti in fase post-ospedaliera che necessitano di un periodo di convalescenza fuori dall’ambiente familiare, e chi si trovano improvvisamente senza il sostegno stabile del proprio caregiver.

In particolare, possono beneficiare dei Ricoveri del Sollievo:

  • Anziani non autosufficienti: persone che, a causa dell’età, presentano un livello di autonomia compromesso e richiedono supporto costante per l’igiene personale, la mobilità e la gestione dei pasti.
  • Disabili con necessità continuative: adulti o minori ai quali è stato riconosciuto un livello di disabilità grave o gravissima, che implicano l’impossibilità di rimanere da soli anche solo per brevi periodi.
  • Pazienti in fase di riabilitazione: individui dimessi da un ricovero ospedaliero che, pur avendo superato la fase acuta, necessitano di interventi specialistici, assistenza sanitaria o riabilitativa, non gestibili presso il domicilio.
  • Minori e adulti con disturbi cognitivi o comportamentali: soggetti che, in assenza temporanea di familiari, metterebbero a rischio la loro incolumità o il loro benessere psicologico.

Ricoveri di sollievo: quando il caregiver può richiederli

La richiesta di un ricovero di sollievo da parte dei caregiver che assistono persone con la Legge 104 prevede precisi requisiti e condizioni. 

Per accedervi è, infatti, necessario presentare una richiesta tramite il medico di base o i servizi sociali del proprio comune. 

La domanda deve essere sempre accompagnata da una valutazione professionale che attesti la necessità del ricovero temporaneo, per:

  • Emergenze sanitarie improvvise che impediscono la permanenza dell’assistito al domicilio.
  • Esigenze familiari o personali del caregiver che impediscono la continuità dell’assistenza.
  • Situazioni di particolare stress psicofisico o sovraccarico, documentate e valutate dagli specialisti sanitari o dagli assistenti sociali.

Come accedere ai ricoveri di sollievo: documentazione, procedure e strutture

La procedura per ottenere un ricovero di sollievo prevede diverse fasi specifiche, avviate di norma dal caregiver, da un familiare o direttamente tramite i servizi sociali territoriali o il medico di base. Bisogna innanziautto avere tutta documentazione necessaria, che deve comprendere:
  • Certificazione medica attestante il bisogno di assistenza temporanea o continuativa.
  • Valutazione socio-sanitaria predisposta dall’Unità Valutativa Multidisciplinare (UVM), se prevista a livello territoriale.
  • Documenti anagrafici e di residenza dell’assistito.
  • Eventuale certificazione dello stato di non autosufficienza e della situazione ISEE.
Una volta che la documentazione è completa, si deve formalizzare la richiesta seguendo la procedura stabilita dal territorio:
  • Domanda presso servizi sociali comunali o distrettuali, talvolta tramite lo sportello unico per l’accesso ai servizi socio-sanitari.
  • Invio della documentazione a strutture accreditate (RSA, case di riposo convenzionate, centri diurni specializzati).
  • Nel caso di strutture private, la richiesta può essere presentata direttamente alla struttura, spesso con minori tempi di attesa rispetto alla procedura pubblica.
Precisiamo che la disponibilità dei posti può variare e il tempo di attesa dipende dalla zona di residenza e dall’urgenza certificata.

Durata e tipologie di ricovero di sollievo: opzioni tra RSA, case di riposo e centri diurni

La durata del ricovero di sollievo è variabile: dipende sia dalla regolamentazione locale sia dalle necessità specifiche della persona assistita e della sua famiglia, può aggirarsi tra i 15 e i 60 giorni e può svolgersi diverse strutture, come:  

  • RSA (Residenze sanitarie assistenziali): garantiscono ospitalità temporanea a soggetti non autosufficienti in condizioni sanitarie complesse, con supporto medico, infermieristico, riabilitativo e assistenza quotidiana qualificata.
  • Case di riposo: offrono accoglienza temporanea soprattutto agli anziani, con particolare attenzione all’assistenza base, alla socializzazione ed al mantenimento del benessere generale.
  • Centri diurni: propongono accoglienza giornaliera per persone con bisogno di sorveglianza, interazione sociale e attività strutturate; permettono ai familiari una temporanea sospensione dell’attività assistenziale durante l’arco della giornata senza lo spostamento notturno dell’assistito.

Costi previsti e contributi economici: cosa sapere su rette, ISEE e agevolazioni

Anche i costi per un ricovero di sollievo variano, in funzione della struttura prescelta, della durata della permanenza e delle condizioni economiche dell’assistito, ma una parte della retta può essere coperta dal Fondo regionale per la non autosufficienza, soprattutto in caso di non autosufficienza dell'assistito. 

In media, l’onere economico comprende la copertura dell’assistenza sanitaria, infermieristica, la gestione dei pasti e i servizi alberghieri.

Generalmente, comunque, per:

Strutture pubbliche o convenzionate: l’importo richiesto è spesso rapportato al valore dell’ISEE sociosanitario residenziale. Qualora l'assistito o la sua famiglia non siano in grado di sostenere l’intera retta, è possibile richiedere un contributo comunale compilando apposita domanda e allegando la documentazione ISEE aggiornata.

Strutture private: la copertura dei costi è solitamente a totale carico dell’utente, con rette stabilite autonomamente dalle strutture.

 

 

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