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Che cos'č la Cassa Periti Industriali (EPPI) e a cosa serve? Spiegazione e chiarimenti

di Marianna Quatraro pubblicato il
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A cosa serve l’EPPI la cassa dei periti industriali, cosa prevede e chi č obbligato ad iscriversi: i chiarimenti e le spiegazioni

Che cos'è la Cassa Periti Industriali (EPPI) e a cosa serve? Non esiste solo l’Inps in Italia come Ente previdenziale. 

Esistono anche le cosiddette Casse previdenziali private professionali che sono gli enti a cui versano i contributi le diverse categorie di professionisti. Vediamo di seguito in particolare cos’è e chi versa i contributi all’EPPI. 

  • Cos’è l’EPPI la Cassa dei Periti Industriali
  • A cosa serve l’EPPI 

Cos’è l’EPPI la Cassa dei Periti Industriali

L'EPPI è l'Ente di Previdenza dei Periti Industriali a cui devono obbligatoriamente aderire di tutti i periti industriali laureati e iscritti negli appositi ordini e che esercitano l'attività professionale autonoma.

In particolare, l’obbligo di iscrizione all’EPPI scatta quando un perito industriale iscritto all’Albo:

  • svolge attività di libero professionista a tempo pieno in forma singola;
  • svolge attività di libero professionista a tempo pieno in forma associata;
  • svolge attività specifica della professione di Perito industriale sotto forma di collaborazione continuata e continuativa, a tempo pieno o parziale, in forma singola o associata;
  • è dipendente o pensionato di età inferiore ai 65 anni, che svolge contemporaneamente attività di libero professionista a tempo parziale in forma singola o in forma associata;
  • è dipendente o pensionato e svolge, anche saltuariamente, l'attività specifica del Perito industriale.

A cosa serve l’EPPI 

 

L'EPPI serve ad accumulare e maturare i contributi necessari per la pensione o le altre prestazioni previdenziali spettanti.

L'Ente eroga, infatti, agli iscritti, previo raggiungimento dei rispettivi requisiti previsti, la pensione di vecchiaia, la pensione di inabilità, la pensione di invalidità, la pensione di reversibilità e indiretta. 

Tali prestazioni si maturano con il versamento dei contributi che sono di tre tipi:

  • soggettivo;
  • integrativo;
  • di maternità.
Partendo dal contributo soggettivo, è obbligatorio per tutti i periti industriali liberi professionisti per la formazione del montante previdenziale che rappresenta la base per il calcolo della pensione finale.

La percentuale del contributo soggettivo è pari al 18% del reddito professionale netto da lavoro autonomo.

Si può, però, anche versare fino a ben il 26% del reddito, per aumentare il montante individuale e raggiungere una pensione più adeguata. 

La scelta dell’aliquota di pagamento deve essere indicata nella dichiarazione dei redditi che si presenta ogni anno. 

Gli iscritti di età inferiore ai 28 anni possono chiedere la riduzione al 50% del contributo soggettivo minimo per i primi due anni di iscrizione.

Esistono comunque un limite massimo e un limite minimo di versamento, che variano entrambi anno per anno.

Inoltre, il contributo soggettivo è deducibile fiscalmente.

Il contributo integrativo è, invece, finalizzato al sostegno delle spese di gestione dell'Eppi e alle attività di supporto agli iscritti in condizioni di bisogno.

Una parte di esso viene destinato all’aumento dei montanti previdenziali, per garantire un miglior trattamento pensionistico.

La percentuale del contributo integrativo è pari al 5%.

Il contributo di maternità si paga, infine, per sostenere le neomamme o i neopapà professionisti iscritti all'Ente. 

Per quanto riguarda i pagamenti, il contributo soggettivo si paga in due rate, con l'acconto, pari all’80% del contributo dovuto per l'anno precedente, da versare entro il 30 novembre dell'anno in corso e il saldo entro il 31 maggio dell’anno seguente.

Per il contributo integrativo si paga l'acconto, pari al 50% del contributo complessivo dovuto per l'anno precedente, entro il 30 novembre dell'anno in corso e il saldo entro il 31 maggio dell'anno seguente.

Infine, il contributo di maternità si paga contestualmente al contributo integrativo.