Dai fondatori di Bending Spoons ai manager, passando per soci, investitori e dipendenti: chi si è arricchito grazie al successo della tech italiana, analizzando azionariato, strategie e scenari.
Bending Spoons ha consolidato la propria posizione come gruppo tecnologico di riferimento in Europa. L'azienda italiana, protagonista di acquisizioni di primo piano e capitale in costante espansione, si è trasformata in un caso emblematico di creazione di ricchezza per fondatori e dipendenti.
Il successo della tech company milanese è in larga parte riconducibile alla visione e all'execution dei suoi quattro co-founder: Luca Ferrari (amministratore delegato), Luca Querella, Francesco Patarnello e Matteo Danieli. Fin dalla fondazione nel 2013, questi imprenditori hanno guidato l'espansione e le acquisizioni che hanno portato l'azienda a una valutazione attuale di 11 miliardi di dollari.
A seguito dell'ultimo round di investimenti da 710 milioni di euro, i quattro fondatori hanno ceduto complessivamente circa 1,3 milioni di azioni (330 mila per ciascuno), corrispondenti allo 0,25% del capitale aziendale per singolo pacchetto. Il valore per ciascuno di questi pacchetti supera i 27 milioni di dollari, portando l'incasso totale a circa 110 milioni di dollari.
Nonostante la riduzione delle loro quote, le partecipazioni individuali dei fondatori restano estremamente rilevanti: secondo le ultime stime, ciascuno detiene tra 1,25 e 1,4 miliardi di dollari di valore azionario. Questi dati posizionano Ferrari, Querella, Patarnello e Danieli tra i maggiori esponenti della nuova imprenditoria tecnologica europea:
Il gruppo milanese presenta una struttura azionaria articolata e sofisticata. Il capitale è suddiviso fra fondatori, fondi internazionali, investitori istituzionali e, in quota minore, dipendenti e azioni proprie della società. Al fine di chiarire i rapporti di forza e la recente evoluzione dei pesi azionari, la seguente tabella evidenzia i principali azionisti e le rispettive percentuali:
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Azionista |
% Capitale |
% Diritti di voto |
|
Fondatori (Ferrari, Querella, Patarnello, Danieli) |
46% |
89% |
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Baillie Gifford |
6,5% |
~7% |
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Renaissance Partners |
5% |
~5% |
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Cox Investments |
4% |
~4% |
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Durable Capital |
2,9% |
~3% |
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Tamburi Investment Partners |
2,7% |
~3% |
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Nuo Capital |
2% |
~2% |
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T. Rowe Price |
1,9% |
~2% |
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Highland Europe |
1,3% |
~1,5% |
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AnchorWatch (Capital International) |
1% |
~1% |
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Azione proprie (Bending Spoons) |
10% |
--- |
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Altri e dipendenti |
20,7% |
Varie |
Va sottolineato che circa un quarto del capitale sociale consta di azioni prive di diritto di voto, detenute soprattutto da dipendenti, ex-dipendenti e dalla stessa società attraverso riacquisti di azioni proprie, una configurazione che supporta le strategie di crescita per acquisizioni e piani di retention per talenti chiave.
L'architettura del potere aziendale si basa su un modello avanzato, che affida alle azioni di categoria A - detenute dai quattro soci fondatori - il diritto a un voto multiplo. Questo meccanismo innovativo è regolato dallo statuto societario ed è stato calibrato in modo da garantire continuità decisionale e stabilità della governance anche in scenari di progressiva apertura a investitori esterni:
L'introduzione della multi-voting share structure segna una best practice ispirata agli standard dei più affermati mercati tecnologici internazionali, come il Nasdaq, che valorizzano l'allineamento di lungo termine fra team di guida e crescita societaria.
Bending Spoons si distingue per una politica interna inclusiva e orientata alla valorizzazione del capitale umano. Gli oltre 460 azionisti che partecipano al capitale hanno visto nascere, tra ex e attuali dipendenti - chiamati Spooners -, una ricca schiera di nuovi milionari. Attraverso strategie quali stock option, piani di incentivazione azionaria e permessi di sottoscrizione riservati, molti lavoratori hanno avuto accesso a pacchetti azionari che, col tempo, hanno assunto valori significativi:
Negli ultimi diciotto mesi, il quadro degli investitori ha vissuto evoluzioni significative, con ingressi e rafforzamenti di importanti fondi internazionali. Tra questi spiccano: