Dal 2006 il tuo sito imparziale su Lavoro, Fisco, Investimenti, Pensioni, Aziende ed Auto

Chi e come potrŕ fare ricorso per i mutui gonfiati con tassi falsi dopo sentenza Cassazione 2024

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Mutui gonfiati con tassi falsi

L'origine della vicenda dei mutui gonfiati con tassi falsi risale a una decisione dell'Antitrust della Commissione europea, datata dicembre 2013.

Una pronuncia della Corte di Cassazione apre la strada a una serie di richieste di risarcimento per interessi non dovuti. Le persone che avevano contratti di mutuo, finanziamento o leasing indicizzati al tasso Euribor, stipulati o in corso tra il 29 settembre 2005 e il 30 maggio 2008, potrebbero teoricamente ottenere un risarcimento fino a 7.000 euro per ogni 100.000 euro di prestito.

Questa cifra è calcolata in base a precedenti sentenze che hanno ordinato alle banche di restituire gli interessi relativi a quel periodo, supportate da consulenze tecniche d'ufficio predisposte dai tribunali. Ma facciamo il punto della situazione:

  • Mutui gonfiati con tassi falsi, cosa è successo
  • Chi e come può fare ricorso dopo la sentenza della Cassazione

Mutui gonfiati con tassi falsi, cosa è successo

L'origine della vicenda dei mutui gonfiati con tassi falsi risale a una decisione dell'Antitrust della Commissione europea, datata dicembre 2013, che ha evidenziato come diverse banche europee avrebbero concordato un accordo per manipolare il tasso Euribor, influenzando così il mercato dei prestiti a tasso variabile. A seguito di questa situazione, la Commissione ha inflitto pesanti multe che la Corte europea ha sostanzialmente confermato negli anni successivi. L'ordinanza emessa lo scorso dicembre, commentata dall'associazione Codici, è considerata di grande impatto sia per i consumatori che per le banche.

Nel caso specifico, la Corte di Cassazione, con l'ordinanza 34889 del 13 dicembre 2023, ha ribaltato una sentenza d'appello che aveva minimizzato la decisione dell'Antitrust dell'Unione europea, sostenendo che la banca del cliente coinvolto non fosse responsabile in quanto non aveva partecipato al cartello scoperto nel 2013. In pratica i clienti hanno il diritto di fare causa a tutte le banche coinvolte e non solo a quelle direttamente coinvolte nel cartello, come ha spiegato l'avvocato Monica Mandico, specialista in diritto bancario, che sta assistendo numerosi risparmiatori nella tutela dei loro diritti insieme all'avvocato Andrea Sorgentone.

Per il vice direttore generale vicario dell'Abi, Gianfranco Torriero, "nessuna banca italiana è mai stata coinvolta nella vicenda della manipolazione dei tassi Euribor" e "l'ordinanza richiama la Corte d'appello di Milano per un pronunciamento sul merito, quindi sarebbe prematuro trarre conclusioni definitive", evidenziando che "la Corte di Cassazione si è pronunciata in contrasto con l'orientamento fino a oggi prevalente".

Chi e come può fare ricorso dopo la sentenza della Cassazione

I risparmiatori che hanno stipulato o avevano in essere contratti di mutuo, finanziamento o leasing tra il 29 settembre 2005 e il 30 maggio 2008, durante il periodo in cui è stata accertata la manipolazione dell'Euribor, possono avviare un'azione legale. Non è necessario che l'istituto bancario sia stato multato dall'Antitrust europea.

Il principale ostacolo da superare, come evidenziano gli avvocati di Federcontribuenti, è la prescrizione, la quale non decorre fino a che il contratto di mutuo, finanziamento o leasing è in corso. Sono considerati prescritti tutti i contratti chiusi e quindi completamente pagati oltre 10 anni fa, ma possono essere considerati tutti i contratti conclusi a partire dal primo gennaio 1999, purché siano terminati entro meno di 10 anni fa.

Federcontribuenti ha reso disponibile un modulo per interrompere la prescrizione, da compilare e inviare alla propria banca tramite Posta elettronica certificata o tramite raccomandata con ricevuta di ritorno. Non è l'unica associazione ad offrire assistenza: anche Codici e Aeci mettono a disposizione dei risparmiatori i loro sportelli sia via email sia telefonici per fornire informazioni e assistenza nell'eventuale azione legale.

Mandico spiega la strategia, che prevede azioni collettive, principalmente per ragioni di efficienza nel raggruppare casi simili tra i clienti, ad esempio, con mutui di pari importo concessi dalla stessa banca, e per risparmiare sulle spese legali. L'avvocato consiglia di intentare una causa singola solo per i contratti di importo superiore ai 500.000 euro. L'obiettivo è ottenere l'annullamento totale - nella migliore delle ipotesi - o almeno il ricalcolo del tasso al tasso minimo annuale.

Leggi anche