Il gruppo Volkswagen ha allocato oltre 50 milioni di euro per compensare i partecipanti alla class action orchestrata da Altroconsumo.
Il gruppo Volkswagen ha compiuto un passo verso la risoluzione del dieselgate, siglando un accordo significativo in Italia. La casa automobilistica di Wolfsburg ha finalizzato un'intesa con Altroconsumo per mettere fine a una class action lanciata dall'associazione.
L'accordo mira a indennizzare oltre 60.000 proprietari di veicoli dei marchi Volkswagen, Audi, Skoda e Seat, venduti tra il 2009 e il 2015, e equipaggiati con i motori turbodiesel EA189, al centro dello scandalo emissioni. Ecco i dettagli:
Questa intesa segna la conclusione della battaglia legale iniziata nel 2015, con Altroconsumo e Volkswagen che hanno deciso di non procedere con ulteriori appelli alla Corte di Cassazione. Questa decisione segue la sentenza di secondo grado della Corte di Appello di Venezia dell'autunno scorso, che aveva parzialmente modificato una decisione precedente del Tribunale di Venezia. Il tribunale, nel 2021, aveva condannato il colosso automobilistico al pagamento di fino a 200 milioni di euro.
Per facilitare l'adesione al risarcimento e gestire le operazioni, a partire da dicembre 2024, Altroconsumo lancerà una piattaforma online dedicata. Attraverso questo strumento, i beneficiari potranno iniziare le procedure di pagamento, che saranno dettagliate nelle prossime settimane. Altroconsumo si impegna a fornire tutte le informazioni necessarie per garantire che i diritti dei consumatori siano soddisfatti, inclusi i dettagli su come e quando i pagamenti saranno effettuati.
Altroconsumo e Volkswagen hanno siglato un accordo che beneficia gli oltre 60.000 consumatori coinvolti nella class action riguardante la vicenda emissioni. Tra il 2009 e il 2015, questi consumatori avevano acquistato veicoli Volkswagen, Audi, Škoda e Seat dotati del motore Diesel EA 189, al centro dello scandalo.
L'indennizzo che Volkswagen si è impegnata a pagare varia in base alla situazione specifica di ciascun consumatore che ha aderito alla class action. Per i proprietari che hanno acquistato il veicolo nuovo e non l'hanno rivenduto prima del 26 settembre 2015, data in cui è esploso lo scandalo, il risarcimento sarà di 1.100 euro per veicolo. Chi, invece, ha acquistato l'auto usata o l'ha rivenduta prima di quella data, riceverà 550 euro.
Per quanto riguarda le autovetture con più comproprietari, il risarcimento è differenziato: