I criteri di accesso al bonus si basano sul reddito. In conformità con la Legge di Bilancio, possono beneficiarne i nuclei familiari con Isee fino a una certa soglia.
Dalle spese alimentari agli accessori, mantenere un cane o un gatto implica una serie di costi che potrebbero essere un onere economico non proprio secondario. Il governo ha introdotto nella manovra un bonus rivolto ai proprietari di animali domestici con redditi bassi, mirato in particolare a sostenere le spese veterinarie. Ecco cosa c'è da sapere:
I criteri di accesso al bonus si basano sul reddito. In conformità alla legge di Bilancio, possono beneficiarne i nuclei familiari con Isee fino a 16.215 euro e con almeno 65 anni di età.
La misura si applica esclusivamente ai proprietari di cani e gatti? No, secondo il Decreto del presidente del Consiglio dei ministri del 28 febbraio 2003, sono considerati animali di affezione quelli "tenuti, o destinati a essere tenuti, dall'uomo per compagnia o affezione senza fini produttivi o alimentari, compresi quelli che svolgono attività utili all'uomo, come il cane per disabili, gli animali da pet-therapy, da riabilitazione e impiegati nella pubblicità". Dovrebbero quindi rientrare anche roditori, conigli, uccelli e pesci.
Non è ancora stata stabilita una data per l'erogazione del bonus. Le tempistiche relative alla presentazione delle domande e all'accesso al contributo saranno comunicate entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di Bilancio attraverso un decreto del ministro della Salute, adottato di concerto con il ministro dell'Economia e delle Finanze.
Il nuovo bonus si aggiunge alla detrazione delle spese veterinarie, con un tetto massimo di 550 euro e una franchigia di 129,11 euro, conforme alle disposizioni del 2022. Durante la dichiarazione dei redditi, i proprietari di animali domestici possono detrarre al 19% tutte le spese eccedenti la soglia di 129,11 euro, fino a un massimo di 550 euro.
A livello locale, diverse municipalità hanno implementato programmi specifici per gli animali d'affezione. Ad esempio, nel Comune di Pisa, l'iniziativa "bonus animali d’affezione" prevede rimborsi una tantum per spese veterinarie, mentre il Comune di Lucca offre contributi a supporto di visite veterinarie e acquisto di farmaci. Il Comune di Casal Mella ha istituito un bonus per promuovere le adozioni presso i canili, con contributi variabili da 100 a 200 euro per l'adozione di cani o gatti presenti nei rifugi comunali.
Alcuni comuni, come Roma, offrono accesso gratuito alle cure veterinarie a determinate categorie di cittadini e associazioni, includendo famiglie con Isee fino a 15.000 euro, titolari di pensione sociale, non vedenti con cane guida, famiglie con componenti disabili, associazioni animaliste di volontariato, associazioni di Protezione Civile e enti Onlus per la tutela degli animali. Prestazioni come l'applicazione di microchip e la sterilizzazione di cani e gatti sono fornite gratuitamente per prevenire il "randagismo di ritorno".