Per aderire alla class action bisogna rivolgersi alle associazioni che hanno promosso l'azione ossia Codacons, Adusbef e Assourt.
Il Tribunale delle Imprese di Torino ha dichiarato ammissibile la class action promossa da Codacons, Adusbef e Assourt nei confronti di Stellantis e Groupe PSA Italia, in relazione a un difetto riscontrato sugli airbag montati su circa 190.000 veicoli Citroen C3 immatricolate tra aprile 2009 e febbraio 2017 e DS3 prodotte tra giugno 2009 e maggio 2019. Il cuore dell'azione ruota attorno ai rischi derivanti da dispositivi potenzialmente esplosivi, forniti dalla giapponese Takata.
Secondo quanto emerso in caso di incidente anche lieve potrebbero esplodere gli airbag difettosi. Questo fenomeno ha già portato al richiamo di milioni di vetture in tutto il mondo. In Italia questa è una delle prime volte in cui il tema approda in un'aula giudiziaria con l'intento di tutelare i diritti dei consumatori danneggiati. La posta in gioco è alta: il danno complessivo stimato supera i 285 milioni di euro, cifra che racchiude sia perdite patrimoniali che danni morali. Vogliamo allora vedere:
Per aderire bisogna rivolgersi alle associazioni che hanno promosso l'azione ossia Codacons, Adusbef e Assourt. Ogni associazione ha messo a disposizione una pagina web dedicata in cui trovare tutte le istruzioni dettagliate. Il Codacons, ad esempio, ha dichiarato che entro pochi giorni sarà pubblicato un form online attraverso cui caricare la documentazione e formalizzare l'adesione. I documenti richiesti includeranno i dati anagrafici del proprietario, la copia della carta di circolazione, il numero di telaio e le eventuali prove di indisponibilità del veicolo per riparazioni.
È bene ricordare che il termine per aderire alla class action è di 150 giorni a partire dalla data della dichiarazione di ammissibilità da parte del tribunale. Considerando che l'udienza di accoglimento si è svolta il 14 aprile 2025, il termine ultimo per partecipare è fissato per il 10 settembre 2025.
La partecipazione alla class action non comporta di norma costi elevati per i cittadini, salvo eventuali quote associative richieste da alcune organizzazioni promotrici. In genere si tratta di cifre comprese tra i 10 e i 30 euro, giustificate come contributo per le spese amministrative e legali sostenute dall'associazione. Non sono previsti costi giudiziari aggiuntivi poiché il procedimento collettivo è già stato istruito da chi ha avviato l'iniziativa.
Per quanto riguarda gli importi risarcibili, le associazioni hanno indicato una cifra di 30 euro per ogni giorno di indisponibilità dell'auto, ovvero il periodo in cui il veicolo non è stato utilizzabile per motivi legati alla pericolosità dell'airbag. A questo si somma un risarcimento fisso di 1.500 euro per il disagio psicologico causato dalla consapevolezza di utilizzare un veicolo dotato di un sistema potenzialmente pericoloso. Queste somme, secondo quanto anticipato dal Codacons, verranno quantificate nel corso della prossima udienza, prevista per novembre 2025.
I tempi per ottenere l'effettivo risarcimento dipenderanno dalla durata del procedimento e dalla successiva fase di liquidazione. Se il tribunale dovesse riconoscere la responsabilità di Stellantis, si aprirà una seconda fase destinata alla verifica delle singole posizioni, durante la quale i danneggiati dovranno dimostrare la propria legittimazione a ricevere il compenso. In media, queste fasi richiedono da sei mesi a un anno, ma in casi complessi i tempi possono allungarsi.