Il 2025 segna un passaggio significativo nella gestione delle spese legate agli immobili residenziali, in particolare per quanto concerne i costi relativi al personale dipendente. Il rinnovo dei contratti collettivi nazionali di lavoro (Ccnl) degli addetti ai servizi condominiali introduce infatti alcune rilevanti novità economiche e normative. Questi aggiornamenti impattano direttamente sui bilanci condominiali, comportando variazioni nelle quote a carico dei singoli proprietari.
Quali contratti degli addetti ai condomini sono stati rinnovati nel 2025
Sono stati recentemente sottoscritti importanti rinnovi contrattuali per le figure impiegate nella gestione e manutenzione dei condomini. Figurano soprattutto:
- Contratto collettivo nazionale per i dipendenti da proprietari di fabbricati: noto anche come Ccnl portieri e addetti ai servizi condominiali, regolamenta il rapporto di lavoro per portieri, custodi, addetti alle pulizie, manutentori e impiegati amministrativi.
- Accordi integrativi territoriali: in alcuni contesti urbani, come Milano, Roma, Torino e Napoli, sono stati stipulati accordi locali per meglio adattare le condizioni economiche e normative alle specificità regionali, soprattutto per quanto riguarda il costo della vita.
- Nuove tabelle retributive: parte integrante del rinnovo, sono state aggiornate per riflettere l’aumento del costo della vita e adeguare le indennità accessorie (ad esempio quelle notturne, festivi, turni, reperibilità).
Il rinnovo dei contratti ha previsto anche:
- L’inserimento di figure professionali emergenti come addetti alla sanificazione delle parti comuni o responsabili per la sicurezza antincendio condominiale.
- Maggiore chiarezza sugli ambiti di applicazione per amministratori con doppia attività (mediazione e gestione condominiale), in coerenza con la giurisprudenza europea e italiana.
- Aggiornamento delle regole su orari, straordinari e riposi settimanali, in linea con le previsioni delle norme civili e del Codice Civile.
Questi cambiamenti strutturali e il relativo adeguamento delle retribuzioni costituiscono la base su cui si sviluppano gli impatti economici sulle assemblee e sul fondo delle
spese comuni condominiali.
Rinnovo dei contratti e variazioni sulle retribuzioni: cosa cambia in busta paga
L'effetto più immediato dei nuovi Ccnl è l’aumento delle voci stipendiali nelle buste paga mensili degli addetti. Le principali modifiche prevedono:
- Aumenti tabellari: aggiornati ogni anno in funzione dell’inflazione programmata, con incrementi percentuali che dal 2025 si attestano tra il 4% e il 6% rispetto alle retribuzioni precedenti.
- Maggiore valorizzazione delle indennità: tra cui straordinari notturni, lavoro festivo, reperibilità e incarichi accessori, in linea con il focus del legislatore sulla tutela dei redditi più bassi.
- Miglioramenti in termini di welfare aziendale: alcuni contratti includono ulteriori benefit (rimborso spese sanitarie, buoni pasto, formazione obbligatoria).
Nel biennio 2026-2027, si registra, dunque, un
aumento del netto percepito dagli addetti ai servizi condominiali rispetto ai decenni precedenti, con conseguente
aumenti delle
spese condominiali da dividere tra i diversi condomini.
Conseguenze dei rinnovi sulle spese condominiali: analisi dei costi condivisi
L’adeguamento delle retribuzioni e il nuovo meccanismo fiscale hanno conseguenze immediate sulla gestione dei costi condivisi nel condominio. Gli amministratori sono chiamati a rivedere i budget annuali, tenendo conto di diversi fattori:
- Incremento dei costi del personale: l’aumento delle retribuzioni richiede una revisione dei preventivi per portierato, pulizie e manutenzione, incidendo sulla quota a carico di ciascun condomino.
- Potenziale risparmio sulle imposte: la detassazione delle voci aggiuntive consente di destinare una parte maggiore delle risorse al personale senza aumentare proporzionalmente il lordo di spesa.
- Necessità di revisione dei contratti di servizio: gli accordi con cooperative o ditte esterne possono prevedere aggiornamenti e ritocchi in base alle nuove tabelle retributive. La trasparenza nella trasposizione dei nuovi importi è essenziale per la compliance legale e fiscale.
Per una gestione trasparente,
l’amministratore di condominio ha
l’obbligo di presentare documentazione aggiornata sulle spese effettive e comunicare puntualmente qualsiasi modifica nella ripartizione dei costi, convocando tempestivamente l’assemblea per l’approvazione dei nuovi rendiconti.
Esempi pratici: simulazioni di bilancio condominiale con i nuovi contratti
Per comprendere in modo concreto l’effetto delle novità 2025-2026, si considerano alcune simulazioni relative ai bilanci di condomini medi e grandi:
| Fattore analizzato |
Prima dei rinnovi |
Dopo i rinnovi |
| Portiere a tempo pieno (stipendio annuo lordo) |
€22.500 |
€23.850 (+6%) |
| Addetto pulizie (stipendio annuo lordo) |
€17.000 |
€18.020 (+6%) |
| Quota personale nei costi condominiali (per 50 unità) |
€40.000 |
€42.400 |
- Simulazione numero 1 (edificio medio, portiere e addetto pulizie): se la quota personale rappresenta il 45% delle spese totali, il rialzo comporta un aumento stimato del 3-4% nelle rate annuali pro capite. L’impatto può essere ridotto laddove sia applicata la detassazione fiscale, in funzione del reddito dei dipendenti.
- Simulazione numero 2 (grande condominio con più addetti): la revisione dei contratti costringe a rinegoziare i servizi offerti e la suddivisione delle ore lavorative, ottimizzando l’organizzazione interna per mantenere stabili i costi complessivi.