Un contributo di 100mila euro incentiva il trasferimento in 33 comuni trentini, contrastando lo spopolamento. Requisiti, vincoli, modalità d'accesso e impatto su territorio ed economia: come funziona l'iniziativa.
La Provincia autonoma di Trento ha avviato un programma di incentivi economici che mette a disposizione fino a 100mila euro per chi sceglie di vivere stabilmente in uno dei piccoli centri montani trentini soggetti al rischio di spopolamento. Questo sostegno economico mira a incoraggiare nuovi residenti ad acquistare o ristrutturare immobili nelle aree selezionate, garantendo una forte azione di ripopolamento e promozione della vita comunitaria nelle località meno popolose del territorio provinciale. L'iniziativa è stata concepita per rispondere in modo strutturato all'emergenza demografica che interessa molti borghi d'altura, offrendo una concreta opportunità di rilancio del tessuto sociale ed economico locale, con particolare attenzione ai valori di sostenibilità e recupero edilizio.
L'obiettivo principale del programma di contributi della Provincia di Trento è quello di invertire il trend negativo che sta affliggendo diversi comuni montani. Negli ultimi vent'anni, queste realtà hanno assistito a una riduzione significativa dei propri abitanti, con percentuali di calo demografico che in alcuni casi si avvicinano o superano il 10%. Il fenomeno dello spopolamento ha ripercussioni tangibili: riduzione dei servizi essenziali, perdita di interazioni sociali, aumento del patrimonio edilizio inutilizzato e progressivo impoverimento delle economie locali.
La misura utilizza il Fondo per la ripopolazione dei territori montani, istituito dalla legge provinciale n. 9 del 6 agosto 2024 (maggiori dettagli disponibili su Consiglio Provincia Trento), per garantire finanziamenti mirati in quelle realtà più vulnerabili ai fenomeni di emigrazione e abbandono.
Destinatari dell'iniziativa sono persone fisiche che già possiedono un immobile o intendano acquisire un diritto reale su un'abitazione situata nei comuni individuati dal bando. Tra i principali requisiti di accesso, che ricalcono in parte quanto visto con il progetto delle case a 1 euro:
I contributi previsti coprono fino a 100.000 euro complessivi per ciascun intervento, articolati nel modo seguente:
Voce di spesa |
Importo massimo |
Percentuale coperta |
Ristrutturazione |
80.000 euro |
40% (centri storici), 35% (altre aree), su max 200.000 euro |
Acquisto immobile |
20.000 euro |
Forfetario aggiuntivo |
L'incentivo è a fondo perduto e può essere cumulato, nel rispetto dei limiti previsti, con altri incentivi statali quali il Bonus Ristrutturazioni e l'Ecobonus, purché non venga superato il totale delle spese sostenute. Il contributo è destinato a coprire lavori di rifacimento strutturale, interventi di efficientamento energetico, recupero di elementi storici o architettonici, e opere sulle pertinenze esterne (quali balconi, tetti, impianti, infissi).
La misura intende orientare le risorse verso il ripristino e la riqualificazione dell'esistente, scoraggiando edificazione ex novo. È previsto il coinvolgimento di professionisti e imprese locali per incrementare gli effetti economici sul territorio
I territori ammessi sono stati selezionati tramite analisi demografiche incrociate con dati di presenza turistica, per identificare quei comuni maggiormente colpiti dall'emigrazione e meno esposti alla speculazione immobiliare tipica delle località turistiche. C'
L'elenco provvisorio comprende, tra gli altri: Altavalle, Bleggio Superiore, Bondone, Borgo Chiese, Bresimo, Canal San Bovo, Castel Condino, Castello Tesino, Cinte Tesino, Cis, Dambel, Frassilongo, Grigno, Livo, Luserna, Mezzano, Novella, Ospedaletto, Peio, Pieve di Bono-Prezzo, Pieve Tesino, Rabbi, Rumo, Sagron Mis, Segonzano, Sover, Terragnolo, Tre Ville, Valdaone, Valfloriana, Vallarsa, Vermiglio.
La scelta dei comuni si basa su due fattori:
L'ottenimento dell'incentivo comporta specifici obblighi temporali e funzionali. L'immobile deve essere destinato a prima residenza o locato a canone moderato a chi vi sposta la residenza per almeno 10 anni a decorrere dalla conclusione degli interventi. In pratica sono indispensabili:
La candidatura ai contributi per la residenza in Trentino avviene esclusivamente tramite la piattaforma digitale provinciale, nelle finestre temporali previste dal bando: