Cosa prevede il congedo parentale aumentato nel 2025, a chi spetta e a quali condizioni: i chiarimenti e le spiegazioni
Come funziona il congedo parentale aumentato nel 2025? Il congedo parentale è un periodo di astensione facoltativa dal lavoro che permette di mantenere il diritto a ricevere una parte della retribuzione per prendersi cura dei figli fino al compimento dei 12 anni di età.
Ancora nel 2025 il congedo parentale per assentarsi dal lavoro sarà aumentato. Vediamo come sarà in particolare e cosa cambia rispetto al 2024.
In ogni caso, ogni genitore può fruirne per un massimo di 6 mesi, che possono salire a 7 nel caso dei padri. Vengono pagati solo i primi 9 mesi di congedo, entro un limite di 6 mesi per genitore.
La Manovra Finanziaria 2024 ha previsto un ulteriore mese di indennizzo per il congedo parentale, elevato, per il solo 2024, dal 30% all'80% della retribuzione.
Nel 2025 la percentuale cambia ancora, riducendosi rispetto a quest’anno ma restando comunque aumentata rispetto al normale. Per il prossimo anno, infatti, è una mensilità all'80%, una al 60%, sette al 30%, mentre le altre non saranno indennizzate.
Dunque, solo per il 2024 i primi due mesi sono pagati all'80% della retribuzione, mentre dal 2025 all’80% per il primo mese, al 60% per il secondo e poi al 30%.
La maggiorazione del congedo parentale aumentato del 2025 spetta ai lavoratori dipendenti, mentre sono escluse tutte le altre categorie, come gli autonomi e gli iscritti alla Gestione separata
Per ottenere l’aumento dell'indennità, bisogna fruire del mese di congedo parentale entro i 6 anni di vita del figlio (o entro 6 anni dall'ingresso in famiglia in caso di adozione o affidamento) e il congedo di maternità o paternità (alternativo o obbligatorio) deve aver previsto almeno un giorno nel 2024.
La domanda deve essere presentata in modalità sul sito dell’Inps, o contattando il numero verde dell’Istituto, o, ancora, rivolgendosi a Caf e Patronati.
Sul portale è disponibile la funzione che permette al lavoratore di scegliere la misura dell’indennità desiderata, a seconda dei periodi di congedo parentali richiesti, e di indicare se vuole godere della maggiorazione o rimanere con l’indennità ordinaria del 30%, o, ancora, se preferisce non usufruirne, lasciando all’altro coniuge l’opportunità di goderne.