Dal 2006 il tuo sito imparziale su Lavoro, Fisco, Investimenti, Pensioni, Aziende ed Auto

Come funzionano i risarcimenti per i dipendenti pubblici precari previsti dal decreto Salva infrazioni?

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Decreto Salva Infrazioni

Il decreto Salva infrazioni si rivolge a tutti quei dipendenti pubblici che hanno subito un abuso nell'utilizzo dei contratti a termine.

Il decreto Salva infrazioni, approvato dal Consiglio dei Ministri nel 2024, è una risposta concreta alle richieste della Commissione europea riguardanti la gestione dei contratti a termine nella pubblica amministrazione italiana. Questa normativa nasce dalla necessità di adeguarsi alle direttive europee, che condannano l'abuso del rinnovo dei contratti a tempo determinato, particolarmente diffuso nel settore pubblico.

Per anni, migliaia di dipendenti pubblici, soprattutto nelle scuole e negli ospedali, hanno lavorato in condizioni di precariato, rinnovando i loro contratti senza prospettive di stabilizzazione. Il decreto prevede l'introduzione di un meccanismo di risarcimento economico per questi lavoratori, cercando di sanare una situazione che ha portato all'apertura di procedure di infrazione contro l'Italia da parte dell'Unione europea. Vediamo in questo articolo:

  • Come funzionano i risarcimenti per i dipendenti pubblici precari
  • Chi li potrà richiedere? I requisiti necessari
  • Risarcimenti per i dipendenti pubblici precari: importi, calcoli ed esempi
  • Come fare domanda per ottenerli e tempistiche previste

Come funzionano i risarcimenti per i dipendenti pubblici precari

Il decreto Salva infrazioni si rivolge ai dipendenti pubblici che hanno subito un abuso nell'utilizzo dei contratti a termine. Questo abuso è caratterizzato dalla reiterazione ingiustificata di contratti a tempo determinato senza la stabilizzazione prevista dalla legge.

Nonostante il risarcimento, il decreto non prevede automaticamente la trasformazione del contratto a tempo determinato in uno a tempo indeterminato, ma solo un riconoscimento economico come compensazione per il danno subito. Si tratta di una tutela importante, ma non garantisce una soluzione definitiva al problema del precariato nella PA.

 

Chi li potrà richiedere? I requisiti necessari

La norma si applica ai lavoratori che hanno visto un susseguirsi di contratti temporanei senza alcuna giustificazione, come esigenze temporanee o straordinarie.

Tra i settori maggiormente coinvolti troviamo quello della scuola, dove migliaia di insegnanti e personale ATA (amministrativo, tecnico e ausiliario) hanno visto il rinnovo continuo dei propri contratti, e quello della sanità, dove molti medici e infermieri sono stati impiegati con contratti a termine per anni.

Risarcimenti per i dipendenti pubblici precari: importi, calcoli ed esempi

Il decreto stabilisce che l’importo del risarcimento è calcolato in base all’ultimo stipendio percepito dal lavoratore e potrà variare tra un minimo di 4 mensilità e un massimo di 24 mensilità. La somma sarà determinata in base alla gravità della violazione, che tiene conto del numero di contratti stipulati e della durata complessiva del periodo di precariato. Ad esempio, un insegnante che ha lavorato per oltre cinque anni con contratti a termine rinnovati senza essere stabilizzato potrebbe ottenere un risarcimento vicino al limite massimo delle 24 mensilità. Al contrario, un dipendente che ha subito l’abuso per un periodo più breve potrebbe ricevere un risarcimento ridotto, vicino al minimo di quattro mensilità.

Ad esempio, un dipendente della sanità che ha lavorato per sette anni con contratti rinnovati di anno in anno senza essere stabilizzato: in questo caso, il risarcimento potrebbe avvicinarsi alle 20-24 mensilità, in base alla valutazione della gravità dell'abuso da parte del giudice. Un precario della scuola che ha lavorato per un periodo più breve, come due o tre anni, potrebbe ricevere un risarcimento più modesto, pari a 4-8 mensilità. Il decreto non prevede un tetto massimo sugli importi, ma limita il risarcimento alle mensilità dell'ultimo stipendio.


 

Come fare domanda per ottenerli e tempistiche previste

Per poter richiedere il risarcimento, il lavoratore precario deve rivolgersi a un giudice del lavoro, presentando una documentazione che dimostri il numero di contratti a termine stipulati e la durata complessiva del rapporto di lavoro. Il giudice, tenendo conto della gravità dell’abuso, stabilirà l’importo del risarcimento in base ai criteri indicati dal decreto.

Le tempistiche per l’ottenimento del risarcimento dipendono dalle procedure giudiziarie. Una volta presentata la domanda, il giudice dovrà valutare i singoli casi e determinare l’importo spettante al lavoratore. Questo processo potrebbe richiedere diversi mesi, a seconda della complessità del caso e dei tempi del tribunale competente. Il decreto non specifica una finestra temporale per la presentazione delle richieste, ma i lavoratori dovranno agire entro un certo limite di tempo per poter beneficiare del risarcimento.