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Come va la catena Action? Ottimi risultati economici, aperture nuovi negozi e sempre più leader di settore

di Marcello Tansini pubblicato il
successo action

L’ascesa di Action nella distribuzione organizzata si riflette in dati economici brillanti, espansione dei punti vendita e una posizione di rilievo tra i competitor italiani, tra sfide di crescita e gestione sempre più articolate.

L’insegna Action ha rivoluzionato la grande distribuzione europea con una strategia incentrata su assortimento dinamico, prezzi accessibili e una presenza capillare sul territorio. In pochi anni, il retailer di origine olandese si è affermato tra le principali realtà internazionali del discount non alimentare. 

Il periodo recente ha visto una progressiva affermazione di Action in Italia, dove il brand è riuscito a intercettare le esigenze di consumatori attenti al valore aggiunto, alla varietà e alla trasparenza nei prezzi.

Questa dinamica ha permesso all’insegna di consolidare una posizione di rilievo nel comparto della distribuzione organizzata, sostenuta da risultati finanziari straordinari e una crescita che guarda a nuovi traguardi, in linea con le attuali tendenze della GDO europea.

Risultati economici di Action: crescita, fatturato e redditività

Il retailer ha raggiunto negli ultimi dodici mesi risultati finanziari di rilievo, superando la soglia degli 11 miliardi di euro di fatturato. Questo traguardo testimonia l’efficacia di una strategia fondata su alta rotazione di prodotto, politiche di prezzo competitive e gestione efficiente dei costi. Il valore degli indicatori economici posiziona Action tra i leader di settore a livello europeo, con performance che si distinguono per qualità della redditività e sostenibilità nel lungo periodo.

Anno fiscale Fatturato (mld €) Crescita annua (%)
2023 10,1 +14
2024 11,3 +12

L’accelerazione nella crescita è riconducibile a una migliore capacità di adattamento ai trend di consumo, a una forte integrazione delle tecnologie di data management e all’adozione di strumenti evoluti per la personalizzazione delle offerte, come suggerisce la letteratura di settore sull’omnicanalità e la centralità della loyalty.

L’espansione della clientela fidelizzata ha contribuito direttamente alla stabilità dei margini, permettendo la gestione ottimale delle economie di scala e degli investimenti in infrastrutture logistiche avanzate. Gli analisti sottolineano anche il ruolo dei KPIs relazionali, tra cui la quota di portafoglio e la frequenza d’acquisto, quali fattori distintivi del successo Action.

Espansione della rete: nuove aperture e strategie territoriali

L’ampliamento della rete di punti vendita rappresenta uno dei pilastri della strategia di crescita portata avanti dalla società. Il piano di espansione ha previsto numerose inaugurazioni negli ultimi 24 mesi, con una focalizzazione su territori dal potenziale di sviluppo come nuove aree urbane, zone residenziali e centri commerciali di medie dimensioni. L’Italia si è rivelata particolarmente ricettiva a questo modello, che genera valore anche in aree non metropolitane e contribuisce alla riconversione di spazi commerciali precedentemente dismessi.

  • Incremento costante della superficie di vendita
  • Presenza in province chiave del Centro-Nord
  • Investimenti in logistica regionale e flessibilità distributiva
La selezione delle location avviene secondo criteri che integrano dati demografici, analysis predittive e la capacità di attrarre un bacino clienti trasversale per età e profilo di spesa.

A supporto dell’espansione, Action adotta strategie di omnichannel loyalty volte a rafforzare il rapporto con la clientela, fidelizzando nuovi utenti attraverso programmi mirati e trasparenti nell’utilizzo dei dati raccolti.

Questo sistema flessibile consente di gestire processi di apertura rapidi e coerenti con la brand identity, riducendo contemporaneamente i tempi di break-even per ciascun punto vendita. L’adattamento puntuale dell’offerta e la centralità della relazione rafforzano la reputazione del brand tra i consumatori italiani.

Action e la leadership nel settore retail: il confronto con i competitor italiani

L’ascesa della catena ha ridisegnato gli equilibri nel segmento retail, posizionandola come riferimento nella fascia delle insegne dinamiche e con forte vocazione all’innovazione. La capacità di Action di superare 11 miliardi di fatturato la colloca vicino a grandi player della GDO europea e italiana, quali Lidl, dm, Conad e le principali realtà del canale drugstore. Il confronto con i competitor evidenzia punti di forza come:

  • Massimizzazione delle economie di scala
  • Elevata frequenza di visita per punto vendita
  • Efficienza operativa e supply chain integrata
  • Politiche di prezzo tra le più competitive del mercato
  • Innovazione nell’uso dei dati di loyalty e customer experience
A differenza di altre insegne che puntano sulla promozionalità o sulla concentrazione territoriale, la strategia Action è fortemente orientata alla diversificazione dell’assortimento e alla coerenza omnicanale.

La leadership nel settore si rafforza anche grazie a una crescente “trust share”, espressione della fiducia conquistata nella relazione con il cliente. Le principali differenze rispetto alle insegne tradizionali emergono nella capacità di generare advocacy e frequenza sugli store fisici, superando la dipendenza dai soli strumenti promozionali.

La presenza di concorrenti storici come Bennet o realtà emergenti come Cesar S.p.A. e dm Italia assicura dinamicità al comparto, ma Action consolida la sua posizione grazie a investimenti continui e attenzione al feedback dei clienti, aumentando così la quota di wallet e la possibilità di generare nuove forme di fidelizzazione.

Le sfide future: sostenibilità della crescita e complessità gestionale

La crescita esponenziale non è priva di rischi: la sostenibilità del modello Action passa da una gestione accurata delle dinamiche interne e dai riflessi sui territori di insediamento. Il contesto attuale vede aumentare le pressioni su governance, logistica e risorse umane, costringendo la catena a confrontarsi con questioni come:

  • Gestione di un portafoglio prodotti in continua evoluzione
  • Incremento della complessità logistica nell’ultimo miglio
  • Bilanciamento tra espansione e redditività su nuove location
  • Adozione di pratiche ESG e reportistica trasparente
  • Risposta alle esigenze di una clientela sempre più “omnicanale”
L’esperienza di altri gruppi, anche di grandi dimensioni come Conad o Lidl, insegna che la fase espansiva può mettere a rischio la marginalità se non sostenuta da una revisione continua dei processi. L’accento viene posto sull’importanza di indicatori di qualità della relazione (Key People Experience), di investimenti in formazione e capitale umano, e di una governance in grado di gestire dinamiche multi-paese senza perdere la coerenza del brand. In quest’ottica, l’attenzione alla sostenibilità ambientale, alla trasparenza nella gestione dei dati e a una presenza responsabile nei territori diventa asset essenziale, rafforzando ulteriormente la posizione raggiunta da Action nella GDO europea