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Conviene spegnere scaldabagno di notte per risparmiare sulla bolletta della luce o tenerlo acceso? Calcoli ed esempi

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Scaldabagno di notte, conviene spegnerlo

Uno scaldabagno elettrico funziona accumulando acqua in un serbatoio per riscaldarla rapidamente tramite una resistenza elettrica.

L'uso dello scaldabagno elettrico, nonostante offra una valida alternativa al tradizionale boiler a gas, si rivela un notevole aggravio per le spese domestiche, contribuendo per circa il 18% al totale delle bollette energetiche. Questo dispositivo si dimostra dispendioso se non gestito con attenzione.

Un equivoco diffuso tra gli utenti è quello di mantenere il dispositivo sempre acceso, convinti erroneamente che questo metodo possa abbattere i costi. Al contrario, i costi energetici crescono proporzionalmente alla temperatura mantenuta dell'acqua: maggiore è il calore, maggiore sarà l'onere sulla bolletta finale. Ma vediamo meglio:

  • Scaldabagno di notte, conviene spegnerlo o no
  • Calcoli ed esempi sul consumo dello scaldabagno

Scaldabagno di notte, conviene spegnerlo o no

Uno scaldabagno elettrico funziona accumulando acqua in un serbatoio per riscaldarla rapidamente tramite una resistenza elettrica. Questo dispositivo mantiene l'acqua calda attraverso un sistema di isolamento efficace. La temperatura massima raggiungibile dall'acqua si aggira intorno ai 100°C, ma la rapidità con cui si scalda dipende dalla stagione e dalla posizione geografica.

La gestione ottimale del consumo energetico è essenziale per contenere le spese. La dispersione di calore, specie se lo scaldabagno non è adeguatamente isolato, può aumentare notevolmente i costi energetici. Gli scaldabagni elettrici riducono il loro consumo energetico una volta raggiunta la temperatura impostata dalla resistenza, indipendentemente dal fatto che restino accesi continuamente o siano attivati solo all'occorrenza.

Per un utilizzo più economico e sostenibile, è utile posizionare correttamente lo scaldabagno: lontano da muri freddi o umidi e finestre, preferibilmente vicino ad altri elettrodomestici collegati alla rete elettrica. È consigliabile tenerlo acceso solo quando necessario e spegnerlo durante periodi prolungati di inattività.

L'utilizzo di un timer per programmare l'accensione e lo spegnimento può contribuire a una gestione più efficiente, evitando sprechi notturni o durante l'assenza da casa. Infine, in famiglie numerose dove l'uso è frequente, può essere conveniente mantenere l'apparecchio sempre acceso, bilanciando così necessità e costi.

Calcoli ed esempi sul consumo dello scaldabagno

I dati di Legambiente evidenziano che un boiler elettrico da 1000 watt, attivo per sei ore quotidiane, registra un consumo annuo di circa 2000 kWh. Altre ricerche suggeriscono che uno scaldabagno tenuto sempre acceso possa assorbire fino al 70% del costo totale delle bollette domestiche, nonostante un rendimento energetico del solo 10%. A titolo di confronto, uno scaldabagno utilizzato per poche ore al giorno può arrivare a consumare fino a otto volte l'energia di un frigorifero che opera ininterrottamente.

Provando a fare un esempio concreto, se un boiler elettrico da 1000 watt (1 kW) rimane acceso per circa 6 ore al giorno, il consumo giornaliero sarà di 6 kWh per un consumo annuale di 2190 kWh. Per fare un confronto, assumendo che un frigorifero consumi circa 1.5 kWh al giorno (che è tipico per un frigorifero di grandi dimensioni ma efficiente dal punto di vista energetico), il valore è di 547.5 kWh.

Uno scaldabagno che consuma 2190 kWh all'anno, rispetto a 547.5 kWh di un frigorifero, consuma circa 4 volte più energia. Supponiamo che il costo medio dell'elettricità sia di circa 0.20 euro per kWh. Il costo annuale per il funzionamento dello scaldabagno sarebbe di 438 euro. Se uno scaldabagno può arrivare a incidere fino al 70% sulla spesa in bolletta, considerando che il costo dello scaldabagno è di 438 euro all'anno, il costo totale della bolletta energetica sarebbe di 625.71 euro.