Il ruolo del property manager, che gestisce attività che vanno dalle prenotazioni alla manutenzione fino alla comunicazione con gli ospiti, soffre di una lacuna normativa.
Il panorama italiano degli affitti brevi è al centro di una trasformazione, stimolata dall'introduzione di regolamenti europei e nazionali. Da gennaio 2024 sono entrate in vigore normative importanti, tra cui la direttiva europea sui servizi di locazione a breve termine e il decreto Aiuti italiano. La direttiva europea impone nuovi obblighi alle piattaforme online come Airbnb, che ora devono raccogliere e condividere dati dettagliati sulle transazioni di locazione a breve termine.
In parallelo il decreto Aiuti ha introdotto modifiche nelle normative fiscali per gli affitti a scopo turistico, includendo il regime della cedolare secca e obbligazioni specifiche per i locatori operanti in modalità imprenditoriale. Nonostante questi passi avanti, il Corriere della Sera sottolinea che rimane un vuoto normativo riguardante i property manager, figure professionali che gestiscono gli immobili in affitto breve per conto dei proprietari. Approfondiamo quindi:
L'assenza di un quadro regolamentare definito consente a chiunque di autoproclamarsi property manager, senza requisiti specifici di formazione o esperienza. Questa condizione di incertezza contribuisce alla confusione dei consumatori e aumenta la possibilità di incontri con operatori di dubbia affidabilità.
In risposta a questo scenario, figure di spicco del settore, come Francesca Rizzo, responsabile di un'accademia dedicata alla formazione nel settore degli affitti brevi, sollecitano l'introduzione di una certificazione formale. "Un patentino chiarirebbe il panorama del mercato e proteggerebbe i consumatori", afferma Rizzo in un'intervista al Corriere della Sera. "Consentire l'accesso alla professione solamente a soggetti certificati eleverebbe la qualità del servizio e limiterebbe le pratiche abusive".
L'importanza di una regolamentazione più stringente si riflette anche nelle cifre del settore: si stima che in Italia operino oltre 100.000 professionisti degli affitti brevi a scopo turistico. Un dato che evidenzia la crescente rilevanza economica di questa attività.
Un'iniziativa in questo senso era stata l'introduzione di un codice Ateco specifico per i property manager nel disegno di legge Aiuti, proposta però eliminata nella versione finale del decreto.
Il mercato degli affitti brevi in Italia, che vale più di 1,5 miliardi di euro, mostra chiaramente la necessità di implementare una regolamentazione accurata e ben definita che garantisca professionalità e protezione sia per gli operatori che per i consumatori.
Le nuove misure normative stanno per cambiare il settore degli affitti brevi in Italia, introducendo strumenti e procedure per una gestione più trasparente e regolamentata.
In primo luogo, ogni immobile destinato ad affitti di breve durata sarà identificato da un Codice identificativo nazionale (Cin), fornito dal Ministero del Turismo. Questo codice univoco servirà a semplificare la supervisione e garantire il rispetto delle norme fiscali e delle leggi contro l'abusivismo. Con il Cin sarà più facile per le autorità monitorare gli affitti brevi grazie al collegamento con una banca dati nazionale. Questo sistema mira a rafforzare la lotta contro l'evasione fiscale e a promuovere una maggiore legalità nel settore.
Per i consumatori questa novità porterà benefici concreti. Avranno accesso a informazioni verificate su ogni struttura affittata, migliorando così la sicurezza e la fiducia nel sistema di affitti brevi. Chi violerà le nuove disposizioni, non ottenendo il Cin o mancando di esibirlo adeguatamente, dovrà affrontare sanzioni.
Per quanto riguarda l'ottenimento del Cin, il processo sarà gestito online tramite il sito del Ministero del Turismo. Gli interessati dovranno fornire i dati catastali dell'immobile e, nel caso di affitti gestiti imprenditorialmente, anche un'attestazione che certifichi i requisiti di sicurezza degli impianti. Inoltre, sarà obbligatorio esporre il Cin in modo visibile all'esterno dell'immobile e includerlo in ogni annuncio pubblicitario relativo all'affitto.