E’ davvero conveniente non pagare una cartella esattoriale quando si riceve: ecco quanti italiani non pagano e perchč
Cosa posso fare se ricevo una cartella esattoriale? Quando un cittadino riceve una cartella esattoriale può pagarla o può anche impugnare l'intimazione di pagamento davanti all'autorità giudiziaria entro sessanta giorni dalla notifica, per evitare procedimenti di esecuzione forzata.
In alternativa, si può decidere anche di non pagare la cartella e attendere un provvedimento che possa ‘cancellare’ il pagamento.
Del resto, secondo i numeri attuali, sono in tanti coloro che decidono effettivamente di non pagare una cartella.
C’è chi, infatti, attende nuove rottamazioni, chi, invece, la completa prescrizione della cartella ricevuta. Del resto, dopo 5 o 10 anni, a seconda del motivo per cui la cartella è stata notificata, si può del tutto non pagare l’importo dovuto perché diventa non più esigibile dal Fisco.
Nonostante la nuova rateizzazione, che permette di pagare fino a 120 rate (per ben 10 anni) i debiti accumulati, le tasse non pagate dagli italiani hanno un valore che oscilla tra 1.273 e 1.865 miliardi di euro e ogni anno l’Agenzia delle Entrate emette circa 20 milioni di cartelle esattoriali.
Ma la maggior parte dei debitori sono inadempienti, perché a fasi alterne, spesso, si susseguono ripetute rottamazioni, saldi e stralci, annullamenti che prospettano sempre ulteriori cancellazioni o rottamazioni delle posizioni debitorie.
Dunque, oggi, non pagare una cartella esattoriale potrebbe effettivamente essere conveniente perché se davvero nuove rottamazioni o saldi e stralci dovessero essere approvati, certamente permetterebbero di pagare molto meno di quanto dovuto e in un lungo arco temporale.
Ma qualcosa potrebbe cambiare: stando a quanto confermano le ultime notizie, il governo si starebbe muovendo per definire un nuovo piano di recupero dei crediti anche tramite soggetti privati e in tal caso il recupero dei debiti diventerebbe più stringente, prospettando pignoramenti effettivi sempre più possibili e rapidi.
Per il normale pignoramento dei beni di un debitore, infatti, a volte può trascorrere molto tempo, mesi o addirittura anni, prima che scatti realmente, perché non si tratta di un procedimento automatico