Un'analisi dettagliata dei principali settori delle commodities può fornire una bussola per orientarsi nello scenario delle materie prime.
Il mercato delle materie prime nel 2025 si presenta come un terreno complesso e dinamico, influenzato da una molteplicità di fattori globali. Dalle tensioni geopolitiche alle transizioni energetiche, passando per le oscillazioni della domanda e dell'offerta, gli investitori sono chiamati a navigare con attenzione tra opportunità e rischi. Un'analisi dettagliata dei principali settori delle commodities può fornire una bussola per orientarsi in questo scenario in continua evoluzione:
L'oro continuerà la sua corsa, sostenuto dalle tensioni geopolitiche e dai timori sul debito pubblico: JPMorgan e BullionVault prevedono un prezzo fino a 3.000 dollari l'oncia, dopo un +26% nel 2024. Anche l'argento beneficerà della crescente domanda nel settore fotovoltaico.
Al contrario, il petrolio è visto in calo: la domanda globale rallenta, mentre l'offerta da parte dei Paesi non-Opec+ è attesa in crescita. L'Agenzia internazionale dell'energia e la Commonwealth Bank of Australia stimano un Brent a 70 dollari al barile.
In ribasso anche ferro e rame: il primo a causa dell'eccesso di offerta legato alla Cina; il secondo potrebbe risentire di un rallentamento della transizione energetica, specie in caso di cambiamenti politici negli Usa.
Nel comparto dei metalli, l'alluminio emerge come una delle materie prime più promettenti per il 2025. Secondo un sondaggio condotto da Reuters, gli analisti prevedono un aumento medio del prezzo del 6,3% su base annua fino a raggiungere i 2.573,50 dollari per tonnellata metrica. Questo aumento è attribuito a una prevista carenza di offerta, con un deficit di mercato stimato in 8.000 tonnellate, destinato ad ampliarsi a 365.000 tonnellate nel 2026, influenzato dal limite alla capacità di fusione in Cina.
Per quanto riguarda il rame, i prezzi negli Stati Uniti hanno registrato un aumento del 28% quest'anno, superando significativamente il guadagno del 13% nel mercato globale. Questo rialzo è dovuto alla minaccia di dazi sulle importazioni, che ha spinto fornitori e produttori ad aumentare le scorte in previsione di possibili tariffe. Il rame è indispensabile in vari settori, tra cui l'automotive, l'elettronica e l'edilizia, e la crescente domanda globale potrebbe sostenere ulteriori rialzi dei prezzi.
Nel settore energetico, le previsioni per il petrolio indicano un possibile calo dei prezzi. Secondo Ing, l'offerta globale di petrolio supererà la domanda di circa 1 milione di barili al giorno nel 2025, creando uno squilibrio che metteranno sotto pressione i prezzi. Ma fattori geopolitici e decisioni dell'OPEC+ influenzeranno il mercato.
Per quanto riguarda il gas naturale, i depositi europei sono bassi con una elevata volatilità dei prezzi. Si prevede che il prezzo medio del TTF si attesti a 41 €/MWh nel 2025. Negli Stati Uniti, il prezzo del gas (Henry Hub) è atteso in rialzo, trainato da maggiori esportazioni di gas naturale liquefatto (GNL).
Il settore delle materie prime agricole affronta le questioni aperte legate a condizioni climatiche avverse e a una domanda in crescita. Prodotti come il caffè, il cacao e l'olio di palma hanno registrato aumenti dei prezzi nel 2024, e questa tendenza può proseguire nel 2025.