Il nuovo programma di sussidi per l'acquisto di veicoli nuovi si basa sul decreto che alloca quasi un miliardo di euro e si articola su tre principali linee guida.
Il processo di implementazione degli incentivi auto non è ancora completato e dovrebbe essere necessario almeno un altro mese prima che entrino in vigore. Fino a quel momento, sono ancora in atto gli incentivi meno considerevoli della precedente campagna governativa. Il decreto del presidente del Consiglio dei ministri è stato formulato ma deve ancora essere approvato dalla Corte dei Conti e quindi pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale.
In parallelo Invitalia procederà con l'aggiornamento della piattaforma online ecobonus, che consentirà alle concessionarie di riservare la somma destinata agli incentivi, che verrà successivamente attribuita al consumatore finale. Vediamo meglio:
Il decreto introduce anche alcuni requisiti. Ad esempio, i beneficiari degli incentivi auto non potranno rivendere il veicolo acquistato con il sussidio per almeno un anno se si tratta di persone fisiche, o due anni se l'acquirente è un'entità giuridica. Per le moto acquistate con il bonus, è necessario dimostrare la proprietà del vecchio veicolo da rottamare per almeno un anno o attestare che un membro della famiglia convivente ne sia il proprietario. Nel caso di vendita del veicolo con gli incentivi 2024 prima di un anno si perde il beneficio economico con l'inevitabile richiesta, non in tempi stretti, dell'Agenzia delle entrate a restituire le somme ricevute.
La struttura dei bonus, delineata negli otto articoli del bozza del Dpcm, stabilisce che le entità giuridiche possano accedere solamente ai bonus per veicoli nelle fasce di emissione più basse: da 0 a 20 g/km di CO2 per i modelli elettrici e da 21 a 60 g/km per le ibride plug-in. I sussidi per veicoli con emissioni da 61 a 135 g/km di CO2, che includono le ibride complete e vari modelli diesel e benzina Euro 6, sono riservati esclusivamente agli individui.
Le persone giuridiche, escluse le concessionarie, possono inoltre beneficiare degli incentivi per motociclette, scooter, tricicli e quadricicli motorizzati. I sussidi per l'acquisto o il leasing di veicoli commerciali leggeri saranno invece destinati alle piccole e medie imprese del settore dei trasporti.
Il decreto del presidente del consiglio dettaglia i vincoli per ottenere incentivi all'acquisto, inclusa la condizione di dimostrare la proprietà o l'intestazione, per almeno un anno, del veicolo destinato alla rottamazione, che deve rientrare nelle categorie Euro 0 a Euro 3, o attestare che un familiare convivente ne sia il proprietario.
Lo schema di incentivi, definito dal ministero delle Imprese e del Made in Italy, assegna un contributo di base che varia in funzione della classe di emissione del veicolo nuovo: 6.000 euro per veicoli 0-20 g/km di CO2, 4.000 euro per la fascia 21-60 g/km, mentre non sono previsti incentivi per la categoria 61-135 g/km in assenza di rottamazione. L'importo dell'incentivo aumenta con la rottamazione di veicoli più vecchi e inquinanti, stabilendo importi specifici per le diverse categorie di emissioni e in base all'Euro classe del veicolo rottamato.
Per l'acquisto di veicoli nelle prime due categorie di emissione, è prevista una maggiorazione del 25% per le persone appartenenti a nuclei familiari con un Isee inferiore a 30.000 euro, raggiungendo fino a 13.500 euro per i veicoli elettrici. Per i redditi più bassi, è possibile anche la rottamazione di veicoli Euro 5, con un bonus di 8.000 euro nella categoria 0-20 g/km e 5.000 euro nella fascia 21-60 g/km.
Gli incentivi per i veicoli elettrici a due ruote comprendono un contributo che copre il 30% del costo fino a un massimo di 3.000 euro, che aumenta al 40% (fino a 4.000 euro) con la rottamazione di veicoli da Euro 0 a Euro 3. Per i veicoli non elettrici fino a Euro 5, è previsto uno sconto del 40% fino a 2.500 euro, a patto che il venditore applichi una riduzione minima del 5% e che venga rottamato un veicolo da Euro 0 a Euro 3.