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Quando e come il datore di lavoro e l'azienda possono ridurre le ore quando si è già in part time?

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Come ridurre le ore di lavoro

L'adeguamento dell'orario lavorativo da parte del datore di lavoro richiede un processo bilaterale e consensuale con il dipendente.

La questione della riduzione delle ore lavorative da parte del datore di lavoro è un tema cruciale nel diritto del lavoro, che interroga il bilanciamento tra le esigenze organizzative dell'azienda e i diritti dei lavoratori.

Esaminiamo la normativa 2024 che regola la diminuzione dell'orario di lavoro e le implicazioni che questa riduzione comporta sia per i lavoratori a tempo pieno sia per quelli a tempo parziale, focalizzandoci su come queste variazioni possano influenzare il salario:

  • Ridurre le ore di lavoro, quando il datore può farlo
  • Come ridurre le ore di lavoro

Ridurre le ore di lavoro, quando il datore può farlo

L'adeguamento dell'orario lavorativo da parte del datore di lavoro richiede nel 2024 un processo bilaterale e consensuale con il dipendente, basato sulla formalizzazione scritta dell'accordo. Una modifica unilaterale dell'orario di lavoro, che impatta direttamente sulla retribuzione e altri aspetti contrattuali, non è permissibile senza il consenso scritto del lavoratore.

Nel contesto di un contratto a tempo parziale, l'approvazione di una variazione oraria deve essere esplicitamente documentata e sottoscritta da entrambe le parti.

Per i contratti part time, qualsiasi modifica non concordata e non documentata dà al lavoratore il diritto di rivendicare la compensazione per le ore non lavorate rispetto a quanto precedentemente accordato.

Una sentenza recente della Corte di Cassazione sottolinea che, per i lavoratori a tempo parziale, l'accordo per la riduzione delle ore deve essere esplicitato attraverso un atto formale che dettagli la modifica delle condizioni lavorative. Se la modifica avviene senza un consenso formale, il lavoratore può richiedere la differenza retributiva corrispondente alle ore contrattualmente stabilite ma non lavorate.

La transizione da un contratto di lavoro a tempo parziale a tempo pieno, o il contrario, è ritenuta legittima unicamente se supportata da un accordo scritto tra le parti, indipendentemente dalla partecipazione sindacale, garantendo così la tutela dei diritti del lavoratore e la chiarezza nelle condizioni lavorative.

Nel caso in cui il datore di lavoro intenda apportare modifiche all'orario lavorativo nel 2024, è obbligato a fornire al dipendente un preavviso minimo di due giorni lavorativi. In aggiunta, al lavoratore spetta un incremento retributivo pari al 15% del tasso orario complessivo effettivo come compensazione per la modifica apportata.

Come ridurre le ore di lavoro

Per implementare modifiche all'orario di lavoro, non è richiesta una riscrittura completa del contratto ma basta un addendum che dettagli:

  • i nuovi orari prestabiliti;
  • identificativi del dipendente e dell'ente aziendale;
  • la forma contrattuale sotto la quale avviene l'impiego;
  • l'ubicazione del luogo di lavoro;
  • la data d'inizio della variazione e, se applicabile, la data di conclusione, salvo che la modifica non sia indeterminata;
  • specifiche sulla ristrutturazione oraria, inclusa la definizione se il part-time è verticale, orizzontale o misto;
  • clausole pertinenti;
  • firme delle parti coinvolte.
All'atto dell'ingaggio o in fase di transizione da un contratto a tempo pieno a uno a tempo parziale, l'ente può integrare clausole riguardanti gli orari concordati. Se le clausole sono incluse, l'ente acquisisce la capacità di adeguare unilateralmente gli orari lavorativi in contesti specifici quali contrazioni economiche dell'azienda; requisiti produttivi eccezionali; esigenze legate alla stagionalità.

Queste clausole, da convenire anticipatamente durante la negoziazione contrattuale, si classificano in clausole elastiche per part-time orizzontale e misto, consentono l'estensione degli orari di lavoro; clausole flessibili per part-time verticale, facilitano una redistribuzione dei giorni lavorativi convenuti.

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