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Dare soldi da genitori a figli, nuova fondamentale sentenza Cassazione

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Donazioni informali e indirette

La Corte di Cassazione ha emesso una sentenza che chiarisce la tassazione delle donazioni tra genitori e figli, con conseguenze per molte famiglie italiane.

Una sentenza della Corte di Cassazione, la numero 7442 del 20 marzo 2024, ha introdotto novità in merito alla tassazione delle donazioni tra genitori e figli. Questa decisione risponde alla necessità di chiarezza da parte dei contribuenti ovvero di una linea guida per gestire i trasferimenti di denaro e beni senza incorrere in oneri fiscali imprevisti. Capiamo meglio:

  • Dare soldi da genitori a figli fra donazioni informali e indirette
  • La sentenza della Cassazione sulle donazioni ai figli e le sue conseguenze

Dare soldi da genitori a figli fra donazioni informali e indirette

Le donazioni informali comprendono trasferimenti di denaro effettuati senza atto scritto, come la consegna di contanti o un bonifico bancario. Questi trasferimenti sono spesso utilizzati per sostenere i figli in acquisti importanti o spese straordinarie. Le donazioni indirette si verificano quando il genitore acquista un bene, come un immobile o un’auto, e lo intesta direttamente al figlio. Entrambe le modalità sono un’area grigia dal punto di vista fiscale, con regole poco chiare e applicazioni variabili.

La Corte di Cassazione, con questa sentenza, ha stabilito che le donazioni non devono essere soggette all’imposta di donazione, a meno che non emergano in atti registrati o procedure formali. Questa posizione è un’inversione rispetto alla prassi consolidata dell’Agenzia delle entrate, che tendeva a considerare tassabili anche le donazioni prive di documentazione ufficiale.

La sentenza della Cassazione sulle donazioni ai figli e le sue conseguenze

La decisione della Cassazione chiarisce che le donazioni informali e indirette tra genitori e figli non sono soggette a tassazione purché non superino determinate soglie e non siano formalizzate in atti registrati. Un genitore può trasferire somme di denaro o acquistare un bene per il figlio senza dover affrontare imposte aggiuntive, a meno che non si tratti di importi sopra la soglia oltre la quale le normative impongono il pagamento di un’imposta progressiva.

La Suprema Corte ha sottolineato che, in assenza di atti registrati, il trasferimento non è automaticamente imponibile, a meno che non emerga durante un accertamento fiscale.

Anche in caso di donazioni informali, è consigliabile mantenere una traccia documentale delle transazioni, come la ricevuta di un bonifico o una dichiarazione firmata tra le parti. Questa pratica può essere utile in caso di accertamenti o verifiche da parte dell’Agenzia delle Entrate.

Per donazioni di importo superiore, è utile valutare la formalizzazione attraverso un atto notarile, soprattutto quando si tratta di beni immobili o quote societarie. In questi casi, la registrazione garantisce maggiore trasparenza e tutela sia per il donante che per il ricevente. Con la sentenza 7442 del 20 marzo 2024, la Corte di Cassazione ha stabilito che le donazioni informali e indirette tra genitori e figli non sono soggette a imposta di donazione, a meno che:

  • non risultino da atti sottoposti a registrazione obbligatoria;
  • non siano registrate volontariamente dalle parti;
  • non emergano in procedure di accertamento fiscale per importi superiori alla soglia.
Questa decisione contrasta con precedenti interpretazioni dell'Agenzia delle Entrate, che riteneva tassabili anche le donazioni prive di atto scritto.
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