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Di quanto incide l'addizionale Irpef 2025 in Piemonte sullo stipendio che viene percepito lordo e netto

di Marianna Quatraro pubblicato il
aggiornato con informazioni attualizzate il
addizionale irpef piemonte

Quali sono le addizionali Irpef regionali decise dal Piemonte nel 2025 e quanto incidono sul calcolo degli stipendi dei dipedenti e lavoratori privati

L'impatto dell'addizionale Irpef regionale 2025 sullo stipendio lordo e netto di chi lavora in Piemonte è rilevante, soprattutto alla luce delle recenti modifiche normative. L'addizionale regionale viene applicata sulla base del domicilio fiscale al 1° gennaio dell'anno e segue regole che si intrecciano con le nuove aliquote Irpef, introducendo differenze significative a seconda del livello di reddito percepito.

Aliquote e scaglioni dell’addizionale Irpef regionale in Piemonte 2025

La Regione Piemonte per il 2025 ha confermato l’aliquota base dell’addizionale regionale Irpef pari all’1,23%, a cui si aggiungono delle maggiorazioni progressive, parametrate sul reddito complessivo annuo. Questo sistema determina quattro diverse fasce:

  • Redditi fino a 15.000 euro: maggiorazione dello 0,39%, per una aliquota totale dell’1,62%.
  • Da 15.001 a 28.000 euro: maggiorazione dello 0,90%, aliquota totale del 2,13%.
  • Da 28.001 a 50.000 euro: maggiorazione dell’1,52%, aliquota complessiva del 2,75%.
  • Oltre 50.000 euro: maggiorazione del 2,10%, aliquota massima del 3,33%.
Tali percentuali si applicano al reddito imponibile al netto degli oneri deducibili, conformemente a quanto previsto dalla normativa nazionale e regionale di settore (legge regionale n. 4/2025 e successive modifiche).

A livello di Irpef e tassazione regionale, è utile ricodare che oltre alle aliquote, in Piemonte sono previste alcune detrazioni aggiuntive rispetto al quadro nazionale, integrate come misure di sostegno economico-sociale:

  • 100 euro per ogni figlio a carico oltre il terzo, se sotto i 30 anni di età.
  • 250 euro per ogni figlio minore di 30 anni con disabilità, secondo la legge 104/1992.
Per ottenere le detrazioni, è necessario rispettare le disposizioni dell’art. 12 del TUIR, con l’aggiornamento che dal 2025 sono considerati a carico solo i figli sotto i 30 anni, ad eccezione dei casi di disabilità.

Come si calcola l’addizionale regionale Irpef in busta paga

L’addizionale regionale Irpef per i lavoratori dipendenti viene calcolata direttamente dal sostituto d’imposta (datore di lavoro), che effettua la trattenuta in busta paga. La trattenuta avviene a partire dal periodo di pagamento del conguaglio e si divide in rate che, di norma, coprono 11 mesi da gennaio a novembre.

Ad esempio, su uno stipendio lordo di 2.400 euro mensili per 13 mensilità (pari a 31.200 euro annui), si applica l’aliquota del 2,75%. Il lavoratore pagherà circa 800 euro di addizionale regionale nell’arco dell’anno. Lo stipendio netto, dopo la tassazione Irpef e il prelievo dell’addizionale regionale, si aggira intorno ai 1.500 euro mensili, anche se il valore preciso può variare in base alle altre trattenute fiscali e previdenziali.

È opportuno ricordare che l’importo trattenuto per l’addizionale regionale non è deducibile da altre imposte e viene sempre applicato in base al domicilio fiscale del lavoratore in Piemonte al 1° gennaio dell’anno.

Le novità fiscali e gli effetti delle nuove regole nel 2025

Nel 2025 la Legge di Bilancio (n. 207/2024) ha confermato la riduzione degli scaglioni dell’IRPEF nazionale da quattro a tre, fissando le aliquote al 23% fino a 28.000 euro di imponibile, al 35% tra 28.001 e 50.000 euro, e al 43% oltre. Le Regioni, per quest’anno, possono però continuare a utilizzare quattro scaglioni per l’addizionale regionale, come in Piemonte.

Un’altra novità rilevante riguarda la trasformazione del taglio del cuneo fiscale da decontribuzione a defiscalizzazione. Dal 2025, il beneficio viene erogato attraverso un trattamento integrativo o nuove detrazioni fiscali:

  • Lavoratori con reddito inferiore ai 20.000 euro: bonus in percentuale fino al 7,1%.
  • Lavoratori tra 20.001 e 40.000 euro: ulteriore detrazione fino a 1.000 euro, decrescente sopra i 32.000 euro.
È importante verificare che il bonus/detrazione spettante venga riconosciuto dal sostituto d’imposta. In caso di redditi variabili nell’anno (straordinari, arretrati, ecc.), si potrebbe dover restituire parte dei benefici fiscali qualora il reddito finale superi le soglie stabilite, soprattutto per chi si trova nelle fasce medie (redditi tra 8mila e 100mila euro).

L’incidenza reale dell’addizionale regionale Irpef: chi paga di più?

L’impatto dell’addizionale regionale Irpef si sente maggiormente sulle fasce di reddito medio-alte, a partire da 28.000 euro, dove l’aliquota sale rapidamente e può comportare una diminuzione netta dello stipendio annuo superiore a diverse centinaia di euro. Per i redditi elevati (oltre 50.000 euro), il carico può superare anche i 1.500 euro annui di addizionale, da sommare agli altri tributi.

I lavoratori con redditi inferiori a 15.000 euro, invece, beneficiano di un’aliquota più bassa (1,62%) e di eventuali nuovi bonus Irpef introdotti nel 2025, con un’incidenza relativamente ridotta sul netto.

Modalità di versamento, esenzioni e rimborsi sull'addizionale Irpef regionale

Per chi non rientra nella categoria dei lavoratori dipendenti, l’addizionale regionale viene versata tramite modello F24 nei termini previsti per il saldo annuale Irpef.

Hanno diritto all’esenzione dall’addizionale i contribuenti che:

  • percepiscono solo redditi esenti o soggetti a imposta sostitutiva;
  • hanno un’imposta lorda annua, al netto delle detrazioni, inferiore a 10,33 euro;
  • sono residenti in Comuni che non abbiano deliberato l’applicazione dell’addizionale comunale.
Le domande di rimborso relative a trattenute in eccesso devono essere presentate all’Agenzia delle Entrate, che provvede all’istruttoria e all’eventuale erogazione.

Addizionali comunali delle città in Piemonte, si aggiungiono all'addizione Irpef regionale

Alla quota regionale si aggiunge l’addizionale Irpef comunale, determinata dal singolo Comune di residenza. In Piemonte, ad esempio a Torino, nel 2025 l’aliquota media comunale si attesta attorno allo 0,8%, che viene applicata sul reddito imponibile e trattenuta assieme alla quota regionale tra gennaio e novembre, con una quota di acconto da marzo a novembre (fino al 30%).

Il cumulo di addizionali può generare aumenti di tasse locali e scostamenti anche rilevanti tra l’importo lordo e il netto ricevuto, specialmente nei periodi dell’anno in cui sono attive sia le trattenute di saldo che di acconto.

Esempi pratici: impatto sulle buste paga e confronto tra province piemontesi

Caso 1: lavoratore con reddito annuo imponibile di 20.000 euro a Torino

  • Addizionale regionale: 2,13% = 426 euro
  • Addizionale comunale (0,8%): 160 euro
  • Totale addizionali: 586 euro annui (circa 49 euro/mese)
Caso 2: lavoratore con reddito annuo imponibile di 38.000 euro a Novara
  • Addizionale regionale: 2,75% = 1.045 euro
  • Addizionale comunale (0,8%): 304 euro
  • Totale addizionali: 1.349 euro annui (circa 112 euro/mese)
Questi importi vanno sommati alle trattenute Irpef nazionali e alle altre possibili detrazioni/bonus previsti per il 2025.
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