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Di quanto sarebbe la pensione in Italia, se si ricevessero 10 euro al mese da quando si nasce come proposta tedesca

di Marianna Quatraro pubblicato il
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Investire 10 euro al mese sin da bambini per contribuire a creare una pensione futura: quanto permetterebbe di accumulare fino a 67 anni

L’invecchiamento della popolazione e l’erosione del rapporto tra contribuenti e pensionati stanno spingendo molti Paesi europei, tra cui la Germania, a ridefinire le proprie strategie previdenziali. Recentemente è emersa l’ipotesi (tedesca) di attribuire una "paghetta previdenziale", un contributo statale mensile dedicato ai minori da investire a lungo termine per rafforzare la loro futura prestazione pensionistica, con il versamento mensile di 10 euro per ogni bambino tra i 6 e i 18 anni.

Il funzionamento del piano in Germania

La pensione d’inizio anticipato (in tedesco nota come Frühstart Rente) è il piano introdotto dal governo federale tedesco per sostenere la previdenza integrativa. Dal 2026, il progetto prevede l’accredito di 10 euro al mese dal compimento dei 6 anni fino alla maggiore età. Il capitale non sarà accessibile prima dei 67 anni e dovrà essere investito dai genitori esclusivamente in fondi pensione a lungo termine o in strumenti diversificati come ETF (Exchange Traded Fund). 

La finalità è duplice: da una parte accrescere la capitalizzazione dei futuri pensionati, dall’altra incentivare l’educazione finanziaria nelle nuove generazioni e abituare al concetto di accumulo. Il piano prevede:

  • L’accredito è universale, rivolto a tutti i bambini iscritti a una scuola tedesca.
  • Il vincolo consiste nell’obbligo di mantenere investiti i fondi sino all’età pensionabile.
  • Una volta maggiorenni, i beneficiari potranno continuare in autonomia i versamenti su base volontaria.
  • Non è previsto il prelievo o la liquidazione anticipata, eccetto nei casi stabiliti dalla normativa vigente (es. invalidità grave).
I contributi si sommano a quelli della previdenza complementare e beneficiano della deducibilità già vigente per tutti gli altri strumenti già in essere. Le stime pubblicate dalla banca Trade Republic e da diversi istituti economici suggeriscono che, sfruttando i rendimenti medi storici dei mercati azionari internazionali, anche piccoli versamenti diluiti nel tempo possono generare un capitale significativo da destinare alla previdenza futura.

Proiezioni e calcoli: quanto si potrebbe accumulare investendo 10 euro al mese dalla nascita

Per valutare gli esiti concreti del modello, è utile considerare simulazioni di accumulo con un versamento di 10 euro al mese dalla nascita fino all’età pensionabile (67 anni). Si ipotizza un rendimento annuo lordo medio pari al 7%, coerente con i dati storici dei maggiori indici azionari (ad es. MSCI World).

Età di inizio investimento Durata versamenti Capitale finale stimato (rendimento 7%)
6 anni 61 anni 53.134 € (linea azionaria)
18 anni 49 anni 9.432 € (linea bilanciata)
6-18 anni 12 anni 1.560 € (capitale iniziale, escluso rendimento)
6-18 anni + investito fino a 67 61 anni 65.000 € circa (previsioni Trade Republic)

E' stato stimato che per un bambino iniziando a effettuare versamenti a 6 anni può ottenere un rendimento oltre 12 volte superiore rispetto al capitale effettivamente versato. Al contrario, chi inizia a investire dopo l’adolescenza ottiene risultati progressivamente inferiori. 

Applicazione del modello alla realtà italiana: limiti, opportunità e possibili sviluppi

Adottare il modello tedesco in Italia potrebbe implica vincoli, ma anche opportunità di rilievo. Attualmente, nel nostro Paese è già possibile aderire a fondi pensione integrativi fin dall’infanzia e beneficiare della deducibilità fiscale sugli importi versati fino ad un tetto massimo di 5.164,57 euro annui. Tuttavia:

  • L’obbligatorietà del contributo statale mensile implica una pressione finanziaria aggiuntiva sulle finanze pubbliche, già impegnate a sostenere un sistema in bilico tra pensioni correnti e prestazioni future.
  • La cultura del risparmio e dell’investimento tra le famiglie italiane è più limitata rispetto all’area anglosassone e necessita di strumenti formativi capillari.
  • Non tutte le famiglie dispongono di una stabilità economica tale da consentire versamenti volontari prolungati su fondi pensione per i propri figli.
D’altra parte, un sistema simile consentirebbe di alleggerire la pressione su un impianto pensionistico a ripartizione che, secondo le stime, arriverà a garantire in futuro una copertura minima se non adeguatamente integrato da forme complementari. Inoltre, secondo le stime, in Italia un contributo simile investito in un fondo pensione potrebbe fruttare fino a 53 mila euro a 67 anni