La validità dell'alcoltest solleva dubbi quando le rilevazioni forniscono esiti discordanti. Il principio del favor rei, l'orientamento della Cassazione, le conseguenze sulle sanzioni, le novità del decreto Alcolock e le criticità normative.
L'accertamento dello stato di ebbrezza mediante etilometro rappresenta una delle procedure più controverse in ambito di circolazione stradale, in particolare quando le misurazioni effettuate restituiscono valori differenti. Questa situazione emerge frequentemente a seguito di controlli stradali, riflettendo non solo prassi operative ma anche questioni di rilevanza giuridica e sociale. Il dibattito pubblico si concentra sulle garanzie per il conducente e l'efficacia delle misure adottate per la sicurezza collettiva, tra cui il ricorso a tecnologie come l'alcoltest e dispositivi innovativi come l'alcolock.
Un'attenta analisi della normativa, delle sentenze della Corte di Cassazione e delle più recenti modifiche al Codice della Strada pone in luce il principio che pone al centro la tutela dei diritti della persona accanto all'obiettivo di deterrenza verso la guida in stato alterato.
Nell'ordinamento italiano, il principio del favor rei occupa una posizione centrale nell'interpretazione dei risultati dell'alcoltest, in particolare quando le due misurazioni obbligatorie non coincidono esattamente. La Corte di Cassazione, nelle recenti sentenze, ha consolidato l'orientamento secondo il quale, in presenza di valori discordanti, si deve considerare il risultato più basso a favore del conducente (Codice della Strada, art. 186). Questa impostazione riflette il rispetto delle garanzie penali e il principio della presunzione di innocenza, corollario fondamentale della giustizia europea e italiana:
I contrasti tra i due valori forniti dall'etilometro possono incidere significativamente sul regime sanzionatorio cui è sottoposto il conducente. Il sistema normativo prevede infatti soglie diverse di rilevanza penale e amministrativa che vengono direttamente condizionate dal dato rilevato.
Si sottolinea che, in assenza di contestazioni sulla validità tecnica dell'etilometro o sul regolare svolgimento dell'accertamento, la determinazione sanzionatoria si fonda unicamente sul valore inferiore, rendendo il procedimento più trasparente e coerente sotto il profilo della legalità.
Il procedimento che segue l'accertamento di una violazione tramite alcoltest comporta una serie di passaggi procedurali disciplinati in modo rigoroso dal Codice della Strada e dai regolamenti applicativi
Gli strumenti di tutela comprendono l'opposizione amministrativa al Prefetto e il ricorso al giudice di pace, rispettando termini e condizioni rigorose. Il ricorso è limitato laddove si siano già attivati altri rimedi giurisdizionali o sia stata pagata la sanzione pecuniaria.
L'applicazione differenziata delle sanzioni nel caso di «Alcoltest risultato favorevole al conducente» costituisce un importante presidio per la tutela sostanziale dei diritti e il riequilibrio tra sicurezza pubblica e garanzie individuali.
L'introduzione del dispositivo alcolock attraverso il recente decreto trova applicazione concreta per tutelare la collettività e rieducare i conducenti recidivi al rispetto delle regole stradali. Il meccanismo obbliga il conducente sanzionato per guida in stato di ebbrezza a installare un etilometro collegato all'accensione del veicolo: solo chi ha tasso pari a zero può avviare il mezzo. I tre principi cardine da conoscere sono:
La normativa attribuisce un valore particolarmente restrittivo al rispetto degli obblighi documentali (certificato di installazione, taratura annuale, dichiarazione di non manomissione), pena ulteriori sanzioni amministrative.