Per il 2024, l'Inps ha incrementato il limite di reddito da lavoro dipendente e parasubordinato ammissibile per il mantenimento dell'indennità di disoccupazione.
La Dis-Coll 2024 è una indennità di disoccupazione erogata mensilmente per supportare i collaboratori coordinati e continuativi, inclusi i lavoratori a progetto, gli assegnisti e i dottorandi di ricerca con borsa di studio che hanno subito la perdita involontaria del lavoro. Questa prestazione non è disponibile per i collaboratori già pensionati, per i titolari di partita Iva, né per figure quali amministratori, sindaci o revisori operanti in società, associazioni o altri enti, indipendentemente dalla loro natura giuridica.
Per richiedere la Dis-Coll bisogna inviare un'applicazione tramite i canali telematici entro 68 giorni dalla data di fine dell'ultimo rapporto di collaborazione, assegno di ricerca, o dottorato con borsa di studio. Le modalità di presentazione della domanda comprendono l'accesso alla piattaforma online dell'Inps, il servizio del Contact center, o il supporto di enti di patronato e intermediari autorizzati dell'Istituto. Vediamo quindi:
Definiti quindi i nuovi parametri per la no tax area applicabile ai redditi da lavoro dipendente: il limite di reddito annuo da lavoro dipendente o parasubordinato ammonta a 8.173,91 euro per il 2023 ovvero è invariato rispetto al 2022, e sarà di 8.500 euro per il 2024. Per il lavoro autonomo, il limite di reddito rimarrà costante a 5.500 euro per gli anni 2023 e 2024.
L'Inps precisa anche che le rendite ottenute da lavoro occasionale, entro un tetto di 5.000 euro, sono compatibili e cumulabili con l'indennità di disoccupazione Dis-Coll, e in questo caso, i beneficiari non sono tenuti a comunicare preventivamente il loro reddito annuo presunto all'istituto.
In questo contesto ci sono condizioni sotto le quali un beneficiario può perdere il diritto a questa indennità nel 2024. Se il beneficiario trova un nuovo impiego, la Dis-Coll viene interrotta, in quanto il sostegno è destinato ai lavoratori che non hanno un reddito da lavoro dipendente o autonomo. Se l'Inps o i centri per l'impiego offrono un lavoro adeguato al profilo professionale del beneficiario e questo viene rifiutato senza un valido motivo, l'indennità può essere sospesa o revocata.
Il beneficiario deve partecipare a eventuali corsi di formazione professionale proposti dai centri per l'impiego. Il rifiuto di partecipare a tali corsi può comportare la perdita dell'indennità. I beneficiari devono essere attivamente disponibili e alla ricerca di un impiego. La mancata dimostrazione di questa disponibilità può portare alla sospensione dell'indennità.
Se il beneficiario genera reddito da altre fonti che supera il limite stabilito dall'Inps, l'indennità di disoccupazione può essere ridotta o interrotta. Se il beneficiario si trasferisce all'estero, salvo specifiche eccezioni, perde il diritto a ricevere l'indennità di disoccupazione.
La presentazione di documentazione falsa o l'omissione di informazioni rilevanti per il calcolo dell'indennità può portare alla revoca del beneficio e a sanzioni legali.