Ricevere una cartella esattoriale rappresenta un momento critico per qualsiasi contribuente, ponendolo davanti alla necessità di gestire un debito pregresso con l'amministrazione finanziaria. Nel 2025, comprendere i tempi di arrivo di questi documenti risulta essenziale per pianificare correttamente la propria situazione economica e valutare le diverse opzioni disponibili: dal pagamento integrale alla rateizzazione, dall'adesione a eventuali sanatorie fino alla gestione di situazioni di temporanea impossibilità economica.
Differenza tra avviso bonario e cartella esattoriale
Prima di analizzare i tempi di arrivo di una cartella esattoriale, è necessario chiarire la distinzione fondamentale tra avviso bonario e cartella esattoriale, due documenti che rappresentano fasi diverse del processo di riscossione tributaria.
I controlli formali dell'Agenzia delle Entrate avvengono principalmente attraverso sistemi automatizzati che confrontano i dati dichiarati dai contribuenti nei modelli dichiarativi con i versamenti effettuati tramite modello F24. Quando questi sistemi rilevano incongruenze tra le imposte dovute e i pagamenti registrati, l'iter di riscossione inizia con l'emissione di un avviso bonario.
L'avviso bonario rappresenta una comunicazione preventiva con cui l'Agenzia delle Entrate informa il contribuente riguardo:
- L'esito del controllo effettuato sulla dichiarazione dei redditi
- Le eventuali imposte o contributi non versati
- La possibilità di regolarizzare immediatamente la propria posizione
- L'opportunità di richiedere l'annullamento o la rettifica in caso di richiesta ritenuta infondata
Questo documento include generalmente un modello F24 precompilato e prevede l'applicazione di
sanzioni ridotte rispetto a quelle ordinarie. Il contribuente può scegliere di pagare quanto richiesto:
- In un'unica soluzione
- In un massimo di 8 rate trimestrali per importi fino a 5.000 euro
- In un massimo di 20 rate trimestrali per importi superiori a 5.000 euro
La
cartella esattoriale, invece, rappresenta la
fase successiva del procedimento di riscossione. Si tratta di un documento formale con cui l'Agenzia delle Entrate-Riscossione (ente incaricato dell'attività di riscossione) notifica al contribuente:
- La richiesta ufficiale di pagamento
- L'intimazione a provvedere al versamento delle somme dovute
- Le modalità e i termini per il pagamento o per presentare ricorso
La notifica della cartella esattoriale avviene tramite consegna diretta o raccomandata con avviso di ricevimento e, per essere valida, deve rispettare precisi termini di decadenza stabiliti dalla legge.
Tempistiche legali per la notifica delle cartelle esattoriali nel 2025
La normativa fiscale aggiornata al 2025 stabilisce che la notifica della cartella di pagamento deve avvenire, a pena di decadenza, entro termini ben definiti:
- Entro il 31 dicembre del secondo anno successivo a quello in cui l'accertamento è divenuto definitivo
- Entro il 31 dicembre del terzo anno successivo a quello in cui la dichiarazione è stata presentata (in caso di controlli automatici)
- Entro il quarto anno dalla presentazione della dichiarazione in caso di controllo formale
Questi termini rappresentano il limite massimo entro cui l'amministrazione finanziaria deve procedere alla notifica, pena la perdita del diritto alla riscossione delle somme.
Tempi effettivi di arrivo delle cartelle esattoriali
Alla luce delle disposizioni normative vigenti nel 2025, una cartella esattoriale può arrivare anche quattro anni dopo il mancato pagamento di imposte o tributi. È importante sottolineare che il documento non viene emesso immediatamente dopo l'inadempimento, ma segue un iter procedurale articolato in diverse fasi.
I fattori che influenzano i tempi di arrivo della cartella esattoriale includono:
- La tipologia di controllo effettuato dall'Agenzia delle Entrate
- I tempi di invio dell'avviso bonario (che precede sempre la cartella)
- Il periodo concesso al contribuente per regolarizzare la propria posizione
- I tempi tecnici di iscrizione a ruolo
- La capacità operativa dell'Agente della riscossione nel territorio di competenza
Nel caso della
procedura di iscrizione a ruolo, l'Agente della riscossione dispone generalmente di
undici mesi per notificare la cartella di pagamento. Pertanto, per i ruoli consegnati all'Esattore in un determinato anno, è frequente che la cartella esattoriale venga notificata l'anno successivo o addirittura due anni dopo.
Tempistiche differenziate in base al tipo di controllo
I tempi di arrivo delle cartelle esattoriali variano significativamente in base alla tipologia di controllo effettuato dall'amministrazione finanziaria:
Controlli automatici
Quando il Fisco esegue controlli automatici sulle dichiarazioni fiscali o sui pagamenti di tributi locali come IMU e TARI, la sequenza temporale è generalmente la seguente:
- Da tre a sei mesi dal mancato pagamento: invio dell'avviso bonario
- Da uno a due anni dopo l'avviso bonario non regolarizzato: notifica della cartella esattoriale
Questi controlli, basati su algoritmi informatici che confrontano i dati dichiarati con quelli presenti nelle banche dati dell'amministrazione finanziaria, rappresentano la forma più comune e rapida di verifica.
Controlli incrociati e accertamenti sostanziali
Nel caso di controlli incrociati o verifiche più approfondite, che richiedono un'analisi dettagliata della posizione fiscale del contribuente:
- La cartella esattoriale può arrivare anche 3-4 anni dopo il mancato pagamento
- Per essere valida, deve comunque essere notificata entro 5 anni dall'inadempimento, altrimenti rischia di cadere in prescrizione
Questi controlli, più complessi e mirati, vengono generalmente attivati in presenza di incongruenze significative o di elementi che suggeriscono potenziali irregolarità fiscali di maggiore entità.
Prescrizione delle cartelle esattoriali nel 2025
Un aspetto fondamentale da considerare riguarda i termini di prescrizione delle cartelle esattoriali. Secondo la normativa in vigore nel 2025, i tempi di prescrizione variano in base alla tipologia di tributo o imposta:
- 5 anni: per multe stradali, tributi locali (IMU, TARI, TOSAP), contributi previdenziali e assistenziali
- 10 anni: per imposte sui redditi (IRPEF, IRES), IVA e altre imposte erariali, a seguito di modifiche normative recenti
È importante sottolineare che il termine di prescrizione
inizia a decorrere dal giorno successivo a quello in cui il diritto può essere fatto valere, ovvero dalla data di notifica della cartella esattoriale. Prima di tale notifica, si applicano i termini di decadenza precedentemente descritti.
La prescrizione può essere interrotta da specifici atti, come:
- La notifica di un atto di diffida
- Il pignoramento
- Il riconoscimento del debito da parte del contribuente (ad esempio, con la richiesta di rateizzazione)
In caso di interruzione, il termine di prescrizione ricomincia a decorrere ex novo dalla data dell'interruzione.
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