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Fuochi d'artificio e botti? Anche quelli legali sono vietati con pesanti multe quest'anno in tante città

di Marianna Quatraro pubblicato il
fuochi d'artificio e botti vietati

Numerose città italiane, ancor di più quest'anno, nel 2024-2025, hanno deciso di vietare l'uso dei fuochi di artificio e botti a capodanno anche quelli legali

I fuochi d'artificio sono al centro di numerosi divieti nelle città italiane a causa dei rischi associati alla loro esplosione. Le ordinanze emanate dai vari Comuni mirano a proteggere la sicurezza pubblica e a ridurre disturbi ambientali, specie durante occasioni di festa come il Capodanno. Questi divieti riguardano sia i prodotti illegali che quelli legali ma utilizzati in modo improprio, evidenziando l'importanza di un uso responsabile per evitare incidenti e garantire la tutela di persone e animali.

Regolamentazione dei fuochi d'artificio in Italia

La regolamentazione dei fuochi d'artificio in Italia è definita da una combinazione di leggi nazionali e ordinanze locali che mirano a controllare la produzione, la vendita e l'utilizzo di questi prodotti pirotecnici. Il Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza (TULPS) è uno dei principali riferimenti normativi, che classifica i fuochi d'artificio in varie categorie, dalla I alla IV, in base al rischio associato e alla destinazione d'uso.

Secondo il Decreto Legislativo 4 aprile 2010 n. 58, solo le imprese e i negozi muniti di specifica licenza possono vendere prodotti di IV e V categoria. Questi possono essere acquistati solo da maggiorenni dotati di porto d'armi. Questo decreto si affianca ad altre disposizioni, come la circolare del 11 maggio 2018 del Ministero dell'Interno, che enfatizza l'importanza di ispezioni e controlli per garantire la sicurezza durante la manipolazione e l'uso di artifizi pirotecnici.

Le città italiane adottano diverse strategie a seconda delle loro specifiche esigenze di sicurezza e salubrità ambientale.

Divieti e ordinanze nelle principali città italiane

I divieti e ordinanze riguardanti i fuochi d'artificio variano considerevolmente tra le diverse città italiane, in risposta alle loro specifiche condizioni urbanistiche, demografiche e climatiche. Le autorità locali infatti emettono provvedimenti mirati per garantire la massima sicurezza pubblica e tutelare l'ambiente.

A Roma, l'uso di fuochi d'artificio è vietato a prescindere dalla loro classificazione. Questo divieto, fortemente voluto dal sindaco, è motivato dalla necessità di prevenire incidenti e ridurre i disturbi sonori e ambientali a cui sono soggetti i cittadini e gli animali domestici. L'ordinanza rilasciata prevede multe considerevoli per chi contravviene alle disposizioni.

Nella città di Milano, invece, la regolamentazione è meno stringente. Non essendo possibile emettere un divieto totale a causa di una decisione del TAR, il Comune di Milano si limita a invitare i cittadini a un uso consapevole e ridotto dei fuochi per limitare l'esposizione a polveri sottili come il PM10, potenzialmente dannose per la salute.

Torino adotta un approccio rigoroso, vietando l'uso di petardi e botti sia in aree pubbliche che private, quando queste sono coinvolte in eventi pubblici. Questo divieto è parte della politica urbana volta a preservare il benessere della popolazione e prevenire incidenti spesso associati all'uso improprio dei fuochi d'artificio.

Simili restrizioni sono presenti anche a Firenze e in altre città toscane come Siena e Arezzo, dove sono interdetti sia il possesso che l'accensione di artifici pirotecnici durante gli orari critici del festeggiamento di Capodanno, con sanzioni che possono arrivare a 500 euro. Ciò si collega alla considerazione dell'impatto ambientale ed acustico verso persone ed animali.

A Venezia il divieto di esplodere fuochi è già incluso nelle normative comunali, il che rende superflui ulteriori moduli ordinativi durante le festività. Analogamente, Treviso estende il divieto fino al 7 gennaio per tutelare le aree particolarmente frequentate.

Situazione opposta a Napoli, dove non esistono specifiche ordinanze contro i botti, in netto contrasto con altre città campane come Salerno, che li vieta nelle aree pubbliche per tutto il periodo natalizio.

Anche a Genova e Savona, le autorità hanno diramato ordinanze che vietano l'uso di qualsiasi tipologia di fuochi pirotecnici. Questo tipo di regolamentazione è comune anche in Calabria, dove l'ordinanza interessa diverse città tra cui Reggio Calabria, come metodo di prevenzione dei rischi legati ai botti.

In Sardegna, città come Sassari e Olbia hanno adottato regolamenti simili, mentre Cagliari continua ad affidarsi al proprio regolamento urbano esistente.

Multe e sanzioni che si rischiano

Le multe e sanzioni legate all'uso improprio dei fuochi d'artificio variano a seconda delle ordinanze comunali e delle leggi nazionali. Nella maggior parte delle città italiane, chi ignora i divieti imposti rischia sanzioni amministrative che possono arrivare fino a 500 euro. A Roma, ad esempio, l'uso di fuochi d'artificio, anche se legalmente acquistati, può comportare multe significative accompagnate dal sequestro del materiale pirotecnico utilizzato impropriamente.

A Firenze, il divieto di usare articoli pirotecnici nelle aree pubbliche prevede sanzioni che raggiungono la medesima cifra di 500 euro, accentuando il deterrente economico come strumento di prevenzione. 

Oltre alle sanzioni pecuniarie, esistono rischi per chi maneggia o vende prodotti pirotecnici illegali. Secondo il Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza (TULPS), l'uso di artifici senza le necessarie autorizzazioni può condurre a conseguenze penali, comprese denunce che potrebbero sfociare in procedimenti giudiziari, con pene severe per i proprietari di attività commerciali in caso di vendita irregolare.

Le sanzioni non si limitano all'ambito amministrativo, ma possono coinvolgere anche la responsabilità civile. In caso di danni a persone o cose, coloro che hanno maneggiato i fuochi d'artificio in modo negligente possono essere ritenuti responsabili e dover risarcire eventuali danni materiali o fisici. Questa responsabilità è particolarmente rilevante in contesti di eventi pubblici, dove la concentrazione di persone aumenta il rischio di incidenti.