Come cambia il calcolo dell’indennità di disoccupazione per i soggetti in cassa integrazione: i recenti chiarimenti dall’Inps
Chi ha diritto a ricevere l’indennità di disoccupazione Naspi senza aver lavorato negli ultimi anni? La Naspi per la disoccupazione viene riconosciuta solo a coloro che soddisfano specifici requisiti, sia lavorativi che contributivi.
In particolare, per avere diritto all’indennità, il lavoratore deve aver maturato almeno 13 settimane di contribuzione nei quattro anni precedenti il licenziamento e viene poi corrisposta mensilmente per un numero di settimane pari alla metà delle settimane contributive presenti negli ultimi quattro anni.
Cambia poi l’importo a seconda del reddito percepito nei quattro anni precedenti la domanda. Tuttavia, c’è anche un caso particolare in cui l’indennità può essere riconosciuta anche ai lavoratori disoccupati che, nel quadriennio di riferimento ai fini del calcolo del sussidio, non hanno percepito alcuna retribuzione.
La Cassa integrazione straordinaria (Cigs) è un ammortizzatore sociale erogato dall’Inps e concesso dal ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali come integrazione della retribuzione dei dipendenti nei periodi in cui un’azienda o un’impresa affronta una situazione di difficoltà o affronta processi di riorganizzazione.
Possono attualmente beneficiare della Cigs i lavoratori con contratto di lavoro subordinato, compresi gli apprendisti e i lavoratori a domicilio, con esclusione dei dirigenti, che abbiano maturato un'anzianità lavorativa effettiva di 30 giorni alla data di presentazione della domanda.
Per quanto riguarda l’importo, l'integrazione viene riconosciuta nella misura dell'80% della retribuzione che sarebbe spettata ai lavoratori interessati per le ore di lavoro non prestate comprese tra le zero ore e il limite orario contrattuale, secondo il relativo massimale.
Per i lavoratori in cassa integrazione non è possibile effettuare il calcolo della Naspi sulle retribuzioni imponibili né considerando le 13 settimane di contributi necessari ai fini del diritto alla prestazione.
L’Inps ha spiegato che in questi casi la determinazione della indennità di disoccupazione si basa sulla valorizzazione dei dati dell’imponibile previdenziale che si riferiscono alla contribuzione figurativa relativa alle integrazioni salariali sostitutive della retribuzione.
Ciò significa che per calcolare l'indennità di disoccupazione per i cassintegrati a zero ore, la retribuzione degli ultimi quattro anni viene sostituita dai contributi complessivi riconosciuti al lavoratore per i periodi di Cig.
Se, per esempio, un lavoratore viene licenziato a gennaio 2025, ha trascorso il quadriennio precedente (2021-2024) in cassa integrazione a zero ore e la sua azienda ha dichiarato un imponibile figurativo mensile di 1.200 euro, relativo alla contribuzione previdenziale per la cassa integrazione, proprio tale importo diventa la base imponibile su cui calcolare la Naspi.