Il progetto di aggregazione tra BPER Banca e Banca Popolare di Sondrio nasce dopo il successo dell'offerta pubblica di acquisto e scambio (OPAS) lanciata sulla totalità delle azioni ordinarie dell'istituto valtellinese e mira a coniugare solide tradizioni locali con una prospettiva nazionale. Con oltre 2.000 filiali, sei milioni di clienti e circa 410 miliardi di euro di asset finanziari combinati, la nuova entità rappresenterà uno dei principali operatori sul mercato interno, poco dopo i leader storici Intesa Sanpaolo e Unicredit.
La parola d'ordine che accompagna questo percorso è sinergia: la fusione permetterà di unire competenze, rafforzare le offerte e massimizzare la capacità di investimento, pur preservando l'identità e il radicamento territoriale di entrambe le realtà. L'attenzione dei vertici è stata fin da subito rivolta sia agli stakeholder istituzionali che alle specificità locali, sottolineando nei rispettivi comunicati la volontà di mantenere stretto il rapporto con le comunità e con la clientela storica. Il progetto industriale prevede una banca più vicina, innovativa ed efficace nelle risposte alle esigenze di famiglie, imprese e risparmiatori.
La rilevanza di questa operazione, che coinvolge realtà con storie e capitali affini ma complementari, offre nuovi spunti sul futuro della distribuzione dei servizi, sull'innovazione e sulla gestione delle risorse umane, temi centrali anche in ottica di competitività internazionale.
Le tappe e la tempistica della fusione: dal nuovo Consiglio all'integrazione entro il 2026
Il percorso verso la piena integrazione dei due istituti si sviluppa in diverse fasi ben pianificate, nel rispetto della normativa vigente e dei presidi richiesti dalle autorità di vigilanza bancaria, come Banca d'Italia e Banca Centrale Europea. Dopo la chiusura della OPAS e il passaggio di oltre l'80% del capitale della Popolare di Sondrio sotto il controllo di BPER, il nuovo Consiglio di Amministrazione ha segnato il primo passo verso l'unificazione. La data spartiacque sarà il 5 novembre, giornata dedicata sia all'approvazione dei risultati trimestrali sia all'esame formale del progetto di fusione da parte dei Cda delle due banche:
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Approvazione del progetto di fusione da parte dei Consigli di Amministrazione, con contestuale aggiornamento degli assetti gestionali e nomina del nuovo management.
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Sottoposizione dell'operazione alle assemblee straordinarie degli azionisti, chiamate a deliberare in merito entro la fine del 2025.
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Ottenimento delle autorizzazioni da parte degli organismi di vigilanza, quali BCE e Bankitalia, passo indispensabile per validare le condizioni di mercato e concorrenza (inclusa la cessione di sei filiali richiesta dall'AGCM).
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Implementazione del nuovo modello organizzativo, inclusa la creazione della Direzione Regionale per l'Alta Lombardia.
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Previsione di completamento dell'iter di fusione entro il primo semestre del 2026, con ingresso a regime delle nuove strutture e processi.
Questa tabella di marcia risponde all'esigenza di garantire
continuità operativa e trasparenza per clienti, dipendenti e investitori, minimizzando l'impatto del cambiamento sulla rete e sulla qualità dei servizi. L'efficacia della nuova organizzazione sarà monitorata costantemente anche grazie a un piano industriale aggiornato.
Obiettivi strategici della fusione: crescita, sinergie e vantaggi competitivi
L'incremento della crescita dimensionale e competitiva è tra le finalità principali dell'operazione. La scelta di unire due realtà simili sul piano dei valori ma diverse nella struttura operativa nasce dalla volontà di accelerare la generazione di valore per tutti gli stakeholder, sfruttando appieno:
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Sinergie di costo: previste economie di scala con risparmi stimati fino a circa 190 milioni di euro all'anno ante imposte, grazie a una razionalizzazione della rete e a processi decisionali più snelli.
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Sinergie di ricavo: incremento della produttività per cliente e sportello e potenziamento delle offerte in settori ad alto valore aggiunto come wealth management, bancassurance e finanza specialistica, con un potenziale beneficio stimato attorno ai 100 milioni di euro annui ante imposte.
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Maggiore capacità di investimento: il nuovo gruppo libererà risorse per lo sviluppo di tecnologie digitali avanzate e l'arricchimento di servizi per privati e imprese.
La strategia di BPER e Banca Popolare di Sondrio punta anche a rafforzare la resilienza patrimoniale e la competitività su scala nazionale, attraverso un modello di gestione integrato ma rispettoso delle specificità locali. I vantaggi attesi si riflettono sia sull'efficienza, sia sull'opportunità di presidiare nuovi segmenti di mercato, con particolare attenzione all'equilibrio tra innovazione e continuità.
Impatto per i clienti: servizi bancari, filiali e continuità operativa
L'integrazione comporterà cambiamenti strutturali, ma l'obiettivo dichiarato è salvaguardare la continuità e la qualità dei servizi bancari per la clientela. Le modifiche principali riguarderanno alcune aree operative:
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Mantenimento del marchio storico, in particolare in Valtellina, per rafforzare la fiducia e il senso di appartenenza dei clienti locali.
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Accorpamento di circa 90 sportelli concentrati nelle regioni del Centro-Nord, con esclusione della provincia di Sondrio, per razionalizzare la rete distributiva senza riduzioni penalizzanti in territori a forte radicamento.
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Introduzione di servizi digitali avanzati e di nuove opportunità in ambito corporate, private banking e gestione patrimoniale, con le tecnologie più evolute a disposizione degli utenti.
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Modifiche tecniche limitate: ai clienti potrà essere richiesto di aggiornare, per esempio, l'IBAN, ma le condizioni contrattuali, i servizi attivi e il supporto al cliente rimarranno invariati. Le transazioni, i bonifici e le operazioni digitali saranno gestite senza interruzioni.
La gestione dell'operazione pone un'attenzione particolare all'
esperienza d'uso e al coinvolgimento dei clienti nel percorso di comunicazione e informazione sui cambiamenti. Tutti i processi sono svolti in conformità con la disciplina vigente sulla protezione dei dati personali, assicurando affidabilità e rispetto delle norme.
Area geografica
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Accorpamenti di sportelli previsti
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Centro-Nord (escl. Provincia di Sondrio)
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90
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Provincia di Sondrio
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0
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L'evoluzione in atto si inserisce in una prospettiva di lungo periodo, finalizzata a costruire una banca più efficiente ma accessibile, valorizzando la relazione personale con clienti, comunità locali e territorio.
Effetti sul personale: uscite volontarie, ricambio generazionale e gestione occupazionale
L'operazione di integrazione avrà un impatto sulle politiche del personale, gestito secondo criteri di trasparenza, rispetto e condivisione con le parti sociali. Sono stati definiti interventi mirati a:
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Favorire il ricambio generazionale, attraverso un piano di 800 uscite volontarie che saranno realizzate prevalentemente nel corso del 2026. Tale percorso si svolge anche attraverso l'accesso al Fondo di Solidarietà previsto dalla normativa bancaria italiana.
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Garantire che le uscite avvengano su base esclusivamente volontaria e in assenza di esuberi forzati, replicando modelli già sperimentati in precedenti operazioni analoghe da parte del Gruppo BPER.
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Coinvolgere in modo attivo le organizzazioni sindacali nella progettazione e messa a punto delle misure di accompagnamento e di supporto al personale coinvolto.
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Promuovere nuove competenze tramite programmi formativi, incontri organizzati dalle funzioni HR e valorizzazione delle esperienze maturate localmente, per rafforzare la capacità di risposta della banca integrata alle richieste del mercato.
L'approccio adottato risponde alle esigenze di sostenibilità sociale ed economica, consentendo di mantenere, e in alcuni casi potenziare, la presenza in territori strategici come l'Alta Lombardia. La creazione di una nuova Direzione Regionale rappresenta un'ulteriore opportunità per la crescita professionale dei dipendenti, mantenendo alta la motivazione personale e collettiva:
Intervento
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Numero stimato
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Uscite volontarie (2026)
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800
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Sportelli accorpati
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90
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Presidio territoriale e salvaguardia delle identità locali: il caso Valtellina
L'attenzione alla valorizzazione delle identità locali è un pilastro dell'integrazione, soprattutto per quanto riguarda il territorio della Valtellina. La Popolare di Sondrio, storicamente legata alla zona, continuerà a rappresentare un punto di riferimento per la comunità locale grazie a precise scelte:
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Mantenimento del logo storico e del brand nel territorio originario, in continuità con la tradizione e la storia dell'istituto valtellinese.
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Nessuna chiusura di filiali nella provincia di Sondrio, con piena continuità della rete e della presenza fisica nelle aree servite.
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Istituzione di una Direzione Regionale con sede a Sondrio, dotata di autonomia gestionale e poteri creditizi per garantire decisioni tempestive sulle esigenze locali, affidando la gestione a professionisti che conoscono profondamente il tessuto economico e sociale della provincia.
Queste scelte testimoniano la volontà di integrare innovazione e radicamento territoriale senza sacrificare la dimensione relazionale, pilastro per la fidelizzazione della clientela e la crescita sostenibile.