Anche i lavoratori autonomi e i liberi professionisti con Partita Iva possono richiedere il congedo di maternità e paternità a specifiche condizioni: i chiarimenti dell’INPS
L’attenzione verso il bilanciamento tra vita professionale e familiare ha portato ad un consolidamento delle tutele per i lavoratori autonomi, inclusi freelance e collaboratori. Le misure a sostegno della genitorialità, come il congedo di maternità e paternità, si applicano anche a chi lavora con partita IVA e non solo a lavoratori dipendenti, come recentemente chiarito dal Messaggio Inps del 26 settembre 2025.
Per accedere al congedo di maternità e paternità per liberi professionisti e autonomi con Partita Iva previsti è necessario soddisfare specifici criteri. Hanno diritto alle indennità riconosciute dall’INPS:
I papà lavoratori autonomi, inclusi i freelance con partita IVA, accedono all’indennità nei casi previsti dalla legge: morte o grave infermità della madre, abbandono, affidamento esclusivo o rinuncia della madre all’indennità. Analoghe tutele si applicano in caso di adozione e affidamento, incluse condizioni specifiche per figli adottivi provenienti dall’estero.
Per chi opera come libero professionista o collaboratore, il periodo di indennità di maternità copre generalmente cinque mesi: due mesi che precedono la data presunta del parto e tre mesi successivi. In occasione di adozione o affidamento, il periodo indennizzato coincide con i cinque mesi decorrenti dall’ingresso effettivo del minore nella famiglia. In caso di adozione internazionale, è possibile frazionare la maternità a lavoro prima e dopo l’ingresso in Italia, includendo anche eventuali periodi trascorsi all’estero per procedure di adozione riconosciute.
È riconosciuta la possibilità di fruire del congedo in modalità flessibile, differendo, previo certificato medico, completamente dopo il parto fino ai cinque mesi successivi. La sospensione del congedo può essere richiesta nel caso di ricovero ospedaliero del neonato, permettendo ai genitori di recuperare i giorni non fruiti una volta conclusa la degenza.
La durata del congedo di paternità per autonomi corrisponde a quella spettante in caso di impedimento della madre o affidamento esclusivo al padre. Per situazioni particolari, la durata può estendersi oltre i cinque mesi, ad esempio nei casi di "parto fortemente prematuro" o di interdizione anticipata per motivi di salute.
Tipologia evento | Durata congedo |
Nascita figli | 5 mesi |
Adozione/affido nazionale | 5 mesi dal giorno di ingresso |
Adozione internazionale | Flessibile tra periodo all’estero e ingresso in Italia |
Durante il periodo di astensione, i lavoratori autonomi e i collaboratori iscritti alla Gestione Separata hanno diritto a un’indennità che viene corrisposta direttamente dall’INPS.
L'importo dell’indennità si calcola come segue:
Le prestazioni per congedo parentale prevedono una copertura economica fino a tre mesi per ciascun genitore e ulteriori tre mesi in alternativa tra i genitori, sempre entro i primi 12 anni di vita del bambino. I periodi indennizzati non possono superare i nove mesi complessivi, considerando anche prestazioni percepite in altre gestioni.
Periodo indennizzabile | Entità indennità |
5 mesi di maternità/paternità | 80% del reddito medio |
3 mesi aggiuntivi (redditi bassi) | 80% del reddito medio |
Congedo parentale | 80% o 30% a seconda dei periodi e delle condizioni |
La procedura per richiedere l’indennità INPS si svolge online tramite il portale dell’Istituto, utilizzando le credenziali digitali SPID, CIE o CNS. La domanda va presentata:
Esistono situazioni specifiche che permettono ai padri autonomi e ai titolari di partita IVA di ottenere il congedo di paternità. Quest’ultimo diventa accessibile non solo in caso di morte, grave infermità, abbandono o affidamento esclusivo del bambino al padre, ma anche quando la madre rinuncia volontariamente ai propri diritti.
La normativa prevede strumenti di flessibilità che consentono ai genitori di adattare il periodo di congedo alle proprie esigenze: