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Congedo Maternità e paternità partite ive e professionisti: regole, funzionamento, durata, requisiti

di Marcello Tansini pubblicato il
Congedo Maternita paternita partite ive

Anche i lavoratori autonomi e i liberi professionisti con Partita Iva possono richiedere il congedo di maternità e paternità a specifiche condizioni: i chiarimenti dell’INPS

L’attenzione verso il bilanciamento tra vita professionale e familiare ha portato ad un consolidamento delle tutele per i lavoratori autonomi, inclusi freelance e collaboratori. Le misure a sostegno della genitorialità, come il congedo di maternità e paternità, si applicano anche a chi lavora con partita IVA e non solo a lavoratori dipendenti, come recentemente chiarito dal Messaggio Inps del 26 settembre 2025. 

Chi ha diritto al congedo di maternità e paternità: requisiti per partite IVA e collaboratori

Per accedere al congedo di maternità e paternità per liberi professionisti e autonomi con Partita Iva previsti è necessario soddisfare specifici criteri. Hanno diritto alle indennità riconosciute dall’INPS:

  • i titolari di partita IVA iscritti alla Gestione Separata;
  • i collaboratori coordinati e continuativi (Co.Co.Co.);
  • coloro che esercitano attività autonome professionali e sono in regola con i contributi.
Le condizioni da rispettare per ottenere il congedo sono:
  • non risultare contestualmente titolari di pensione;
  • non beneficiare già di altra assicurazione obbligatoria per maternità;
  • accertare almeno un mese di contributi versati alla Gestione Separata nei 12 mesi che precedono l’inizio del periodo di maternità o paternità;
  • in caso di adozione o affido, attestare l’ingresso del minore nel nucleo familiare.
Per i collaboratori la prestazione si basa sull’automaticità dei diritti: l’indennità spetta anche se il committente ha omesso i versamenti, mentre i lavoratori autonomi sono direttamente responsabili della regolarità contributiva.

I papà lavoratori autonomi, inclusi i freelance con partita IVA, accedono all’indennità nei casi previsti dalla legge: morte o grave infermità della madre, abbandono, affidamento esclusivo o rinuncia della madre all’indennità. Analoghe tutele si applicano in caso di adozione e affidamento, incluse condizioni specifiche per figli adottivi provenienti dall’estero.

Durata del congedo di maternità e di paternità per autonomi e iscritti Gestione Separata

Per chi opera come libero professionista o collaboratore, il periodo di indennità di maternità copre generalmente cinque mesi: due mesi che precedono la data presunta del parto e tre mesi successivi. In occasione di adozione o affidamento, il periodo indennizzato coincide con i cinque mesi decorrenti dall’ingresso effettivo del minore nella famiglia. In caso di adozione internazionale, è possibile frazionare la maternità a lavoro prima e dopo l’ingresso in Italia, includendo anche eventuali periodi trascorsi all’estero per procedure di adozione riconosciute.

È riconosciuta la possibilità di fruire del congedo in modalità flessibile, differendo, previo certificato medico, completamente dopo il parto fino ai cinque mesi successivi. La sospensione del congedo può essere richiesta nel caso di ricovero ospedaliero del neonato, permettendo ai genitori di recuperare i giorni non fruiti una volta conclusa la degenza.

La durata del congedo di paternità per autonomi corrisponde a quella spettante in caso di impedimento della madre o affidamento esclusivo al padre. Per situazioni particolari, la durata può estendersi oltre i cinque mesi, ad esempio nei casi di "parto fortemente prematuro" o di interdizione anticipata per motivi di salute.

Tipologia evento Durata congedo
Nascita figli 5 mesi
Adozione/affido nazionale 5 mesi dal giorno di ingresso
Adozione internazionale Flessibile tra periodo all’estero e ingresso in Italia

Indennità economica: quanto si percepisce durante il congedo

Durante il periodo di astensione, i lavoratori autonomi e i collaboratori iscritti alla Gestione Separata hanno diritto a un’indennità che viene corrisposta direttamente dall’INPS.

L'importo dell’indennità si calcola come segue:

  • 80% di 1/365 del reddito professionale effettivamente percepito nei 12 mesi solari precedenti l’inizio del periodo indennizzabile, se l’anzianità assicurativa è pari o superiore a 12 mesi;
  • calcolo proporzionale al numero di mesi di iscrizione per chi ha un’anzianità inferiore a 12 mesi.
Per i collaboratori il trattamento include anche l’accredito della contribuzione figurativa. In caso di redditi inferiori alle soglie annue rivalutate (ad esempio, 9.456,53 euro nel 2025 per Collaboratori), si riconoscono ulteriori mensilità di indennità di maternità, fino a tre mesi extra oltre quelle canoniche. L’indennità di maternità è cumulabile con altri trattamenti economici per malattia.

Le prestazioni per congedo parentale prevedono una copertura economica fino a tre mesi per ciascun genitore e ulteriori tre mesi in alternativa tra i genitori, sempre entro i primi 12 anni di vita del bambino. I periodi indennizzati non possono superare i nove mesi complessivi, considerando anche prestazioni percepite in altre gestioni.

Periodo indennizzabile Entità indennità
5 mesi di maternità/paternità 80% del reddito medio
3 mesi aggiuntivi (redditi bassi) 80% del reddito medio
Congedo parentale 80% o 30% a seconda dei periodi e delle condizioni

Domanda di congedo: modalità e tempi per presentare la richiesta all’INPS

La procedura per richiedere l’indennità INPS si svolge online tramite il portale dell’Istituto, utilizzando le credenziali digitali SPID, CIE o CNS. La domanda va presentata:

  • entro un anno dalla fine del periodo indennizzabile;
  • indicando i periodi di astensione (per maternità o paternità);
  • allegando la documentazione richiesta, come l’autocertificazione di nascita o ingresso del minore e, in caso di congedo flessibile, la certificazione medica per l’avvio post-parto.
Per la flessibilità dei periodi, i lavoratori devono comunicare all’INPS, prima dell’inizio dell’ottavo mese di gravidanza, la scelta della modalità di utilizzo. In caso di congedo di paternità per situazioni particolari (decesso, infermità, abbandono), occorre integrare la domanda con la relativa documentazione attestante la causa.

Congedo di paternità per autonomi e professionisti: casi particolari e flessibilità

Esistono situazioni specifiche che permettono ai padri autonomi e ai titolari di partita IVA di ottenere il congedo di paternità. Quest’ultimo diventa accessibile non solo in caso di morte, grave infermità, abbandono o affidamento esclusivo del bambino al padre, ma anche quando la madre rinuncia volontariamente ai propri diritti.

La normativa prevede strumenti di flessibilità che consentono ai genitori di adattare il periodo di congedo alle proprie esigenze:

  • possibilità di frazionare l’astensione a mesi o giorni;
  • sospensione temporanea del congedo in caso di ricovero del neonato, con recupero dei giorni non fruiti;
  • accesso a tre mesi aggiuntivi di indennità per redditi inferiori alle soglie annuali aggiornate.
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