La nuova opzione di concordato preventivo biennale 2024-2025 propone ai contribuenti un accordo diretto con il fisco.
Il concordato preventivo biennale 2024-2025 è ora una realtà. La procedura di adesione è già attiva per le partite Iva che si regolano attraverso gli Isa. Per i contribuenti forfettari, invece, l'attivazione della procedura è prevista per il 15 luglio, in attesa dell'approvazione delle modifiche sotto esame dal Ministero dell'Economia e delle Finanze. Ecco i dettagli:
In termini pratici, la proposta calcola un reddito teorico per il biennio 2024-2025. I contribuenti che aderiranno al concordato saranno vincolati a dichiarare e versare le imposte su questa base. Di fatto, si configura come una sorta di scommessa sul futuro finanziario: il debito fiscale non subirà variazioni anche se i redditi reali dovessero discostarsi da quelli stimati, sia in più che in meno.
Quest'approccio, che non è esente da polemiche ma presenta anche vantaggi non trascurabili, vedrà applicazioni specifiche già nel primo anno per i contribuenti forfettari, in modo sperimentale e solo per il 2024.
La partecipazione al concordato è completamente volontaria, con ogni contribuente libero di decidere se accettare o meno la proposta del Fisco. Non tutti possono però accedere a questa opzione. Le condizioni di ammissibilità comprendono l'essere liberi da debiti tributari superiori ai 5.000 euro, inclusi sanzioni e interessi, e non aver omesso la dichiarazione dei redditi negli ultimi tre anni. Sono esclusi anche coloro che sono stati condannati per reati fiscali o penali specifici.
Le ragioni per aderire comprendono diversi incentivi, come l'esclusione da certi tipi di accertamenti fiscali e l'accesso a benefici previsti per coloro che adottano gli Indici sintetici di affidabilità, come l'esenzione dal visto di conformità per le compensazioni Iva fino a 50.000 euro. Questi incentivi sono bilanciati dalle conseguenze per chi sceglie di non partecipare: i contribuenti sono soggetti a maggiore attenzione e controlli da parte del Fisco.
In caso di mancato pagamento delle imposte concordate, il patto si scioglie automaticamente e le somme dovute saranno iscritte a ruolo, evidenziando l'importanza di valutare attentamente la propria situazione finanziaria prima di aderire al concordato.
Pronto l'aggiornamento al software "Il tuo ISA", strumento per i titolari di partita Iva che si affidano agli Indici sintetici di affidabilità fiscale per inoltrare il modello relativo alla proposta di concordato preventivo biennale.
Diversa sarà la procedura per i contribuenti sotto il regime forfettario: l'invio dei dati necessari per l'adesione al concordato avverrà tramite il quadro LM del modello Redditi. Quest'ultima categoria di contribuenti potrebbe beneficiare di una proroga dei termini di adesione fino al 15 luglio, in attesa delle revisioni normative in corso di valutazione presso il Ministero dell'Economia e delle Finanze.
Questo sistema di concordato preventivo si presenta con una serie di vantaggi e sfide. Il quadro regolamentare mostra diverse incertezze: mancano ancora i decreti attuativi che chiariranno le metodologie di calcolo e le condizioni eccezionali sotto le quali i contribuenti potranno ritirarsi dalla proposta senza subire penalità.