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Auto cinesi, come comprare anche quelle non vendute ancora in Italia. Le piattaforme online, prezzi e sicurezza

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Piattaforme online, prezzi e sicurezza

L'acquisto di auto cinesi non ancora presenti in Italia è sempre più accessibile grazie alle nuove piattaforme online. Dall'iter d'importazione ai costi, dalla sicurezza alle criticità burocratiche, la nuova frontiera del'automotive tra vantaggi, rischi e prospettive di mercato.

L'emergere di piattaforme digitali internazionali dedicate all'automotive rappresenta una delle svolte più significative degli ultimi anni per chi desidera comprare auto cinesi direttamente in Italia. Marketplace come China EV Marketplace stanno modificando le regole di accesso ai veicoli elettrici e ibridi plug-in, offrendo un collegamento diretto tra produttori e consumatori europei alla ricerca di tecnologie e modelli finora assenti nei canali ufficiali. La crescita dei marchi cinesi nel settore EV non si limita più a importatori o operatori professionali: ora i privati cittadini possono acquisire veicoli d'avanguardia, spesso con dotazioni avanzate e prezzi competitivi.

Questo fenomeno si accompagna a importanti cambiamenti normativi, doganali e di mercato, che impattano sia l'offerta sia la domanda. Tali piattaforme riducono le barriere logistiche, garantendo procedure semplificate, mentre i costruttori asiatici adottano strategie aggressive per penetrare un mercato automotive europeo sempre più attento a costo totale di possesso e accesso tecnologico. Ma dietro la semplicità apparente di un click, si celano procedure complesse e aspetti tecnici e amministrativi da valutare attentamente.

Come funziona l'acquisto online di auto cinesi: piattaforme, procedure e modalità di consegna

L'acquisizione diretta di autoveicoli dalle principali piattaforme online cinesi è regolata da procedure specifiche, volte a semplificare il percorso dall'ordine alla consegna finale. Il processo inizia con la selezione dettagliata del modello tramite schede tecniche accessibili sul portale, con indicazione trasparente delle opzioni di configurazione, prezzo e dotazioni disponibili. Una volta effettuata la scelta, il consumatore può inserire i documenti di identificazione richiesti e procedere al pagamento tramite bonifico bancario internazionale su conti europei (solitamente con sede nella Repubblica Ceca per ragioni operative e di normativa UE).

Segue la fase logistica: il veicolo viene spedito via nave da porti cinesi verso hub europei, spesso localizzati nell'Europa Centrale. Al suo arrivo viene avviata la procedura di sdoganamento e pagamento di dazi e IVA. Il transito amministrativo culmina con un servizio "porta a porta" o con il ritiro presso un centro di consegna europeo (ad esempio, Praga) dove il veicolo risulta già omologato e targato per l'uso nella UE. I tempi di consegna oscillano tra le 3 e le 8 settimane, secondo disponibilità di magazzino e pratiche di omologazione. Il tutto è accompagnato dal supporto per la compilazione dei documenti e, nei casi previsti, dalla fornitura di targhe temporanee e assicurazione provvisoria.

Vantaggi e costi del comprare auto cinesi online: prezzi, dazi, omologazione e spese nascoste

I prezzi proposti dalle piattaforme, talvolta derivanti direttamente dai listini cinesi, appaiono estremamente competitivi se confrontati con quelli dei modelli analoghi venduti attraverso i concessionari ufficiali in Europa.

A titolo esemplificativo, una berlina di segmento medio-alto come la Xiaomi SU7 può essere acquistata a partire da 28.900 euro, mentre city car elettriche come la BYD Dolphin Surf vengono offerte intorno ai 9.400 euro. Tuttavia, il vero costo dell'operazione dipende dalla somma di spese accessorie e oneri fiscali:

  • Dazi doganali: per le vetture BEV i dazi UE possono arrivare fino al 35%, variabili a seconda del produttore.
  • IVA: generalmente compresa nel prezzo esposto, viene calcolata e versata nel paese di sdoganamento e prima immatricolazione UE.
  • Omologazione: costa circa 2.500 euro per l'attestato individuale, che consente la circolazione in tutti i Paesi dell'Unione.
  • Spedizione: dal ritiro in porto (2.900 euro circa) alla consegna a domicilio (fino a 5.500 euro), con possibili supplementi per località remote.
  • Altri oneri: test specifici per i veicoli plug-in (400 euro per emissione CO2), pratica di sdoganamento, gestione dei documenti.
Il risparmio finale rispetto all'acquisto in Italia tende quindi a ridursi, ma rimane comunque significativo per molte tipologie di veicoli, specialmente in fasce non ancora coperte dall'offerta locale. Un aspetto critico riguarda invece le possibili spese non esplicitate, come variazioni nella configurazione, accessori non compatibili, costi imprevisti di adattamento tecnico (es. connettori di ricarica).

Marchi, modelli e disponibilità: quali auto si possono acquistare tramite gli e-commerce cinesi

L'espansione dei marketplace ha ampliato la scelta disponibile: attualmente i principali portali consentono la selezione fra oltre 60 marchi, spaziando dalle microcar elettriche alle grandi berline di lusso, fino ai furgoni commerciali. Fra i brand maggiormente ricercati figurano BYD, Xiaomi, Zeekr, Xpeng, Wuling, Leapmotor, Nio, Hongqi, Geely, Avatr e Aion – con punte di interesse crescente anche per alcuni allestimenti Tesla di provenienza cinese e per suv compatti di nuova generazione. Provando a sintetizzare:

Categoria

Prezzo base (Euro)

Esempi

Microcar/Citycar

2.400 - 6.000

Dachi Mini EV, Wuling Bingo

Compatte e berline

9.400 - 30.000

BYD Dolphin, Xiaomi SU7/YU7

SUV e crossover

14.000 - 35.000

Leapmotor C10, Zeekr X, BYD Atto 3

Molti modelli restano indisponibili nei concessionari italiani, mentre sono già presenti su queste piattaforme con opzioni di consegna e omologazione europea. È frequente distinguere tra pronta consegna (disponibile a magazzino) e pre-ordine (produzione su richiesta, con tempi variabili). Le disponibilità possono includere anche versioni e dotazioni personalizzate secondo le preferenze dell'acquirente, sebbene con alcune limitazioni in caso di configurazioni poco comuni o accessori specifici per il mercato cinese.

Le auto offerte tramite i maggiori marketplace soddisfano gli standard tecnici richiesti dall'Unione Europea, in quanto sottoposte a una procedura di omologazione individuale E8* che attesta la conformità alle direttive UE in materia di sicurezza, emissioni e componentistica. Numerosi modelli hanno già ottenuto punteggi elevati nei test C-NCAP e, in alcuni casi, anche nei rating EuroNCAP. Tuttavia, bisogna sempre verificare la presenza della certificazione di omologazione individuale allegata al veicolo, il cosiddetto CoC (Certificate of Conformity), fondamentale per la circolazione legale in Italia e nel resto dell'UE.

Un'attenzione particolare va riservata alla compatibilità con le infrastrutture europee: alcuni veicoli possono montare connettori di ricarica con standard cinese (GB/T) e richiedere particolari adattatori per l'uso sulle colonnine Type 2/CCS2 diffuse in Italia, facilmente reperibili ma comunque da considerare una voce aggiuntiva nei costi. Rispetto agli standard di sicurezza attiva e passiva, le normative UE impongono severe verifiche su sistemi di assistenza (ADAS), airbag, frenata automatica e gestione delle emergenze, garantendo così livelli di affidabilità progressivamente paragonabili ai modelli europei.

Assicurazione, garanzia e assistenza post vendita: cosa sapere prima dell'acquisto

Uno degli elementi più rilevanti per chi desidera comprare auto cinesi direttamente in Italia è comprendere l'ambito di copertura delle garanzie e le modalità di assistenza tecnica. Le piattaforme offrono di regola una garanzia commerciale internazionale (5 anni o 150.000 km), che copre le componenti principali come motore, trasmissione e batteria. Tuttavia la reale efficacia dipende dalla disponibilità di centri convenzionati nel territorio italiano: ad oggi, la maggior parte degli interventi in garanzia richiedono l'invio del veicolo (o delle parti difettose) in centri servizi ubicati nell'Europa centrale, con conseguenti tempistiche allungate e anticipi di spesa che successivamente vengono rimborsati dal venditore.

Per quanto riguarda l'assicurazione RC Auto, le compagnie italiane accettano veicoli immatricolati con targa UE e in possesso di tutti i documenti europei, ma è necessario valutare la quotazione specifica del rischio, specie su modelli privi di storico nel mercato locale. È consigliabile informarsi dettagliatamente presso il proprio assicuratore e verificare modalità e tempi di accettazione, nonché eventuali limiti relativi all'assistenza stradale, spesso non prevista nei pacchetti standard. Gli interventi di manutenzione ordinaria restano generalmente affidati a reti indipendenti o a meccanici di fiducia, dato che i principali brand non dispongono ancora di una presenciale ufficiale in Italia.

Limiti, criticità burocratiche e rischi dell'import privato

I vantaggi legati all'acquisto online vanno bilanciati con la valutazione delle criticità amministrative. Il percorso è altamente regolato da normative europee e nazionali, che indicano le procedure di omologazione, immatricolazione e gestione documentale. Servono il certificato di conformità (CoC) e la documentazione di origine dell'auto.

In caso di errori, incompletezza nella pratica, o difformità tra la documentazione e il veicolo, la Motorizzazione può negare la registrazione, lasciando il proprietario con un mezzo inutilizzabile. Bisogna inoltre considerare che i veicoli importati privatamente, pur omologati e targati UE, possono non rientrare nei programmi di incentivi statali italiani, e la possibilità di accesso a bonus regionali va verificata caso per caso. In ultimo, il rischio di truffe, fornitori non affidabili e difficoltà nell'assistenza legale resta elevato: affidarsi solo a piattaforme verificate e agenzie competenti attenua tali pericoli, ma non li annulla.