Dal 2006 il tuo sito imparziale su Lavoro, Fisco, Investimenti, Pensioni, Aziende ed Auto

Voglio comprare un'auto economica, ma quanto costa realmente e quante ce ne sono oggi in Italia?

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Voglio comprare una auto economica

Nel panorama italiano del 2025 le auto economiche sono sempre più richieste, ma quali sono i reali costi, i modelli più vantaggiosi, le dotazioni e gli incentivi disponibili? Scopri quali fattori incidono sulla scelta.

L’accesso a vetture nuove con prezzi accessibili è progressivamente diventato più complesso per le famiglie italiane. Gli ultimi anni hanno segnato una svolta per il settore automobilistico, con incrementi tangibili nei listini, anche per le auto più economiche del listino oggi in Italia. L

a pressione sui costi produttivi, favorita dall’aumento del prezzo delle materie prime e dei componenti elettronici, insieme all’obbligo di rispettare normative ambientali sempre più stringenti, ha determinato una nuova impostazione del mercato. Le auto di segmento A e B, tipicamente preferite da chi cerca la convenienza, rimangono comunque tra le opzioni più ricercate, grazie alla loro efficienza nei consumi, praticità urbana e costi di gestione contenuti. In questo scenario, emergono alcuni modelli che riescono ancora a proporsi con offerte contenute senza rinunciare a qualità strutturale, sicurezza e innovazione tecnologica di base.

L'evoluzione dei prezzi: quanto costa comprare un'auto economica oggi?

L’analisi del mercato nel 2025 mostra una crescita sostanziale dei prezzi delle vetture nuove. I costi per l'acquisto di un veicolo sono di fatto quintuplicati e oggi è difficile trovare auto a meno di 13-15.000 euro.

Un dato di rilievo riguarda l’incremento rispetto agli anni passati: modelli che nel 2019 partivano da listini intorno ai 7.000 euro oggi superano agevolmente i 13.000 euro. Il costo di acquisto minimo per una city car entry-level o una piccola compatta oscilla ora tra i 13.850 e i 20.000 euro, con variazioni legate a dotazione di serie, motorizzazione e alimentazione. Un ruolo significativo nell’aumento dei prezzi si riscontra nell’evoluzione dello standard di sicurezza, nell’introduzione di sistemi avanzati di assistenza alla guida e nell’allineamento alle emissioni Euro 6d e future Euro 7.

L’automobilista in cerca di una vettura dai bassi costi deve quindi valutare non solo il prezzo d’acquisto, ma anche la sostenibilità economica dei costi accessori a medio termine quali assicurazione RCA, bollo, manutenzione ordinaria e straordinaria. Ecco quindi che i modelli più economici del mercato italiano sono oggi:

  • Dacia Sandero: Con un prezzo d’attacco di 13.850 euro nella versione 1.0 SCe Essential, rappresenta ancora il modello di riferimento per chi cerca una vettura nuova a basso prezzo. L’allestimento base si caratterizza per una dotazione essenziale; il climatizzatore, ad esempio, è un optional. La Sandero propone motorizzazioni benzina, GPL e, nella variante Stepway, anche il turbo benzina da 90 CV. Gli highlight sono la robustezza, la praticità e i costi di manutenzione contenuti.
  • Citroen C3: Introdotta con una quarta generazione, la versione termica You parte da 15.240 euro ed è dotata di un propulsore 1.2 PureTech da 100 CV. Offre una buona abitabilità per la categoria, comfort di marcia superiore rispetto alle concorrenti e una dotazione base che include climatizzatore e sistemi di assistenza alla guida principali.
  • Mahindra KUV100: La piccola SUV indiana parte da 15.645 euro e si distingue per il motore 1.2 benzina 87 CV, posizione di guida rialzata e interni dal design originale.
  • FIAT Panda Hybrid: La celebre utilitaria è ormai solo mild-hybrid; la versione più accessibile prevede il 1.0 FireFly Hybrid 70 CV a 15.950 euro, nota per la facilità d’uso e i bassi costi di gestione.
  • Mitsubishi Space Star: Prezzi da 15.900 euro per la monovolume compatta giapponese equipaggiata con motore 1.2 a benzina da 71 CV.
  • Kia Picanto: City car di successo, parte da 16.800 euro nell’allestimento Urban con motore 1.0 benzina da 63 CV.
  • Altri modelli degni di nota: EVO 3, MG 3, EMC Quattro, Dacia Spring (l’elettrica meno costosa a 17.900 euro), FIAT 500 Hybrid, Hyundai i10, Renault Clio, Lancia Ypsilon e DR 3.0.

Dacia Sandero: analisi del modello più economico

La Dacia Sandero si conferma il punto di riferimento nella fascia delle auto a basso costo. Il modello di base Essential con motore 1.0 SCe a benzina garantisce costi di gestione contenuti e un prezzo di listino di 13.850 euro, che la rende la meno costosa del mercato italiano. Il design sobrio si combina con una buona abitabilità interna (4,08 m di lunghezza) e un bagagliaio da 328 litri. L’affidabilità del marchio rumeno, unita alla meccanica lineare e priva di complessità elettroniche che possono provocare costi inaspettati, costituisce motivo di scelta per coloro che valorizzano praticità e risparmio. Tra gli equipaggiamenti di serie della versione entry-level: cruise control, luci automatiche, panchetta posteriore frazionabile, ma l’elenco delle dotazioni resta comunque minimale.

Citroen C3, Fiat Panda, Mitsubishi Space Star, Kia Picanto e altre: differenze e punti di forza

Le alternative alla Sandero portano sul mercato peculiarità specifiche, spesso legate al design, alle dotazioni e alla filosofia del costruttore. La nuova Citroen C3, con tecnologia migliorata e propulsore più potente, si distingue per il comfort e la cura del dettaglio a bordo. La FIAT Panda resta la scelta più popolare tra le citycar, grazie al motore ibrido, alla sostenibilità nei consumi (4,9-5,3 l/100 km) e alla facilità di guida. Mitsubishi Space Star si rivela una delle poche monovolume compatte con uno stile semplice e funzionale. La Kia Picanto eccelle nell’equipaggiamento di serie; nell’allestimento Urban sono inclusi climatizzatore, sensore luci e radio DAB, oltre a una garanzia di 7 anni. Non mancano veicoli importati come EVO 3 e MG 3, che cercano di conquistare il cliente con un rapporto dotazioni/prezzo molto competitivo. Dacia Spring, invece, si pone come l’opzione più accessibile tra le auto elettriche, pur destinata a chi percorre prevalentemente tragitti urbani.

Auto economiche ibride ed elettriche: modelli e opportunità

L’offerta di auto a basso prezzo vede anche l’inclusione di versioni mild-hybrid o full electric. Spiccano in questa categoria la FIAT Panda Hybrid e la Dacia Spring elettrica, entrambe particolarmente adatte a chi desidera ridurre il TCO (Total Cost of Ownership). La Toyota Aygo X, benché fuori dalla top 5 per il prezzo, rappresenta un’altra opzione interessante. Le agevolazioni statali e locali per veicoli a basse emissioni, se disponibili, amplificano l’interesse verso questa tipologia, rendendo più accessibile la transizione verso l’elettrificazione del parco circolante.

Quanto incide la dotazione di serie sui prezzi delle auto economiche?

Nel segmento delle auto accessibili, la dotazione di serie rappresenta spesso un distinguo significativo tra i diversi modelli. I produttori tendono a proporre versioni d’ingresso con equipaggiamento essenziale al fine di mantenere bassi i prezzi di listino. Climatizzatore, radio, cerchi in acciaio e sistemi di assistenza base sono talvolta opzionali sulle varianti di attacco, come per la Dacia Sandero Essential. Al contrario, alcune marche puntano a una dotazione più ricca sin dal primo livello, sfruttando l’appeal commerciale della completezza. Kia Picanto Urban e MG 3 Standard, ad esempio, offrono climatizzatore, sensori di parcheggio e infotainment touch già nell’allestimento base.

Questa scelta impatta direttamente sul costo finale: a parità di prezzo, un’auto con dotazione superiore può risultare più conveniente nell’uso quotidiano, limitando la necessità di accessori aggiuntivi post-vendita. L’acquirente deve quindi valutare attentamente quali dispositivi considera indispensabili, tenendo conto che aggiungere optional al modello base può alzare considerevolmente il prezzo finale, rendendolo meno competitivo rispetto a versioni intermedie o a concorrenti più ricchi di serie.

Gli incentivi statali e il loro impatto sui prezzi delle auto economiche

Gli incentivi statali all’acquisto di vetture nuove a basse emissioni o con rottamazione dell’usato hanno rappresentato, specie tra il 2024 e il 2025, un sostegno per l’abbattimento dei costi d’accesso al mercato delle auto più economiche del listino oggi in Italia. Gli sconti possono arrivare, per le motorizzazioni benzina e mild-hybrid sotto i 135 g/km di CO2, fino a 3.000 euro, e permettono di portare i prezzi effettivi di alcune city car sotto quota 11.000 euro.

È però indispensabile verificare annualmente la disponibilità del fondo statale e le condizioni, spesso legate alla rottamazione di una vettura di classe ambientale Euro 0-4. Le agevolazioni, regolate solitamente da provvedimenti normativi annuali, hanno un impatto variabile: in presenza di uno stanziamento consistente, gli effetti si riflettono positivamente su tutto il comparto delle auto accessibili, favorendo un ricambio del parco circolante e la diffusione anche di modelli a propulsione alternativa. In alternativa all’acquisto, restano disponibili scontistiche mirate di Case automobilistiche e finanziamenti agevolati.